daria bignardi matteo renzi giovanni floris massimo gramellini

ARSENICO, MERLETTI & ZONETTI - DA SETTIMANE ASSISTIAMO ALLA LAGNA SULLE SORTI DI FAZIO, GRAMELLINI E ANNUNZIATA. MA NESSUNO SOTTOLINEA COME, ANNI FA, GLI STESSI PERSONAGGI FOSSERO STATI PROTAGONISTI DI UN TOTALE STRAVOLGIMENTO DEL SERVIZIO PUBBLICO, DURANTE UN'ALTRA OCCUPAZIONE POLITICA, QUELLA AVVENUTA IN ERA RENZIANA. "MATTEONZO" FECE ANDARE VIA FLORIS, GABANELLI, POI ANCHE GIANNINI (E CHIUSE BALLARÒ) -  L’ALLORA DIRETTRICE DI RAI3, DARIA BIGNARDI, STRAVOLSE I PALINSESTI E SPODESTÒ "REPORT", SOSTITUENDOLO PROPRIO CON FAZIO. SE LO FACESSE ROBERTO SERGIO INVOCHEREBBERO I CASCHI BLU DELL'ONU...

Marco Zonetti per Dagospia

 

fabio fazio con matteo renzi nel 2013

Da settimane assistiamo a un pianto insistente e uggioso in merito alle sorti di Fabio Fazio, di Massimo Gramellini, di Report, del suo spostamento in altra serata e così via. Ma nessuno sottolinea come, anni fa, gli stessi personaggi - oggi considerati martiri immolati in olocausto sull'altare del repulisti meloniano in Rai - fossero stati protagonisti di un simile stravolgimento durante un'altra occupazione politica della Tv pubblica, quella avvenuta in era renziana. E sorprendono, se non inquietano, le analogie su quanto sta succedendo oggi, benché all'epoca fossero state assai meno sottolineate dalla stampa.

 

giovanni floris

Uno dei personaggi più illustri a lasciare in polemica la Rai nel 2014, dopo dodici anni alla guida di Ballarò, fu per esempio Giovanni Floris, protagonista di un battibecco con Matteo Renzi in piena campagna elettorale per le elezioni europee di quell'anno. 

 

Le dinamiche dell'addio di Floris alla tv pubblica nove anni fa risultano incredibilmente speculari a quelle dell'abbandono di Fabio Fazio quest'anno: le richieste economiche del giornalista di origine sarda (anch'egli rappresentato come Fazio dall'agente Beppe Caschetto), non incontrarono i favori dell'azienda e quello fece armi e bagagli per andarsene a La7 (con contratto ancor più sostanzioso), asserendo di non sentire più la fiducia della tv pubblica nei suoi confronti.

 

DARIA BIGNARDI RENZI

Al suo posto, al timone di Ballarò, approdò il giornalista Massimo Giannini che durò come il proverbiale gatto in tangenziale. L'anno dopo, infatti, nel settembre 2015, l'allora premier Renzi - in polemica perpetua con la linea politica ed editoriale del programma - parlò di "talk show del martedì che fanno meno ascolti della replica numero 107 di Rambo"

 

Una sentenza di morte che segnò l'ultima stagione di Ballarò, cancellato definitivamente nel 2016 dall'allora direttrice di Rai3 Daria Bignardi in quota renziana, decretando il ritorno di Giannini alla carta stampata e alle ospitate da prezzemolino televisivo. Immaginatevi cosa succederebbe se una cosa simile la pronunciasse Giorgia Meloni in merito a #Cartabianca e il programma di Bianca Berlinguer venisse chiuso nella stagione successiva... 

 

SIGFRIDO RANUCCI MILENA GABANELLI

Ma abbandoniamo i "what if" e concentriamoci sui fatti realmente accaduti. Nel 2016 l'allora direttrice di Rai3 Daria Bignardi effettuò un'operazione che, se fosse perpetrata dall'assetto odierno a Viale Mazzini, scatenerebbe così tante polemiche da far accorrere anche i caschi blu dell'Onu. 

 

In soldoni, Bignardi spostò senza mezzi termini Report dalla prima serata della domenica a quella del lunedì (senza che nessuno eccepisse). E chi prese il posto di Report la domenica sera? Ma nientemeno che la "Santa Maria Goretti" Fabio Fazio, il cui Che tempo che fa - che prima andava in onda in access prime time - fu allungato per occupare tutta la prima serata domenicale e gran parte della seconda. In altre parole, Fazio spodestò Report (e Presa Diretta di Riccardo Iacona, anch'esso trasferito il lunedì); ma qualcuno ricorda barricate al riguardo? 

 

RENZI BIGNARDI 6.23

C'è di più. All'epoca, Che tempo che fa andava in onda sia il sabato sia la domenica in access prime time. Con l'allungamento nella prima serata domenicale, la puntata del sabato fu cancellata per essere sostituita da un nuovo programma, Le parole della settimana, al cui timone fu collocato Massimo Gramellini, già ospite fisso di Fazio e promosso da Daria Bignardi alla conduzione. 

 

Giova ricordare che sia Gramellini, sia Bignardi, sia Fazio sono tutti e tre rappresentati dal solito agente Beppe Caschetto. Della cui scuderia fa parte anche l'altra "martire" odierna Lucia Annunziata, il cui programma pomeridiano domenicale durante l'era Bignardi a Rai3 fu allungato. Qualcuno ai tempi eccepì? Non ci pare. 

 

MASSIMO GIANNINI ADDIO BALLARO'

Sempre a proposito di Report, nell'era renziana a Viale Mazzini se ne andò dalla Rai Milena Gabanelli, nome sacro dell'approfondimento per 35 anni in forza alla tv pubblica, causa rottura con l'allora direttore generale Mario Orfeo. In sostegno della giornalista si schierarono a spada tratta il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, che lanciò addirittura una petizione per riportarla - invano - in Rai, e il M5s in Commissione di Vigilanza all'epoca presieduta da Roberto Fico. "Le priorità del braccio destro di Renzi (Orfeo, ndr) sono state altre" dichiararono i parlamentari pentastellati, "soprattutto rispetto al comparto informazione, parliamo dei nuovi contratti a Vespa e Fazio."

daria bignardi invasioni renziane

 

Corsi e ricorsi storici, direbbe Giambattista Vico; cambiano i governi, i presidenti del Consiglio, gli schieramenti politici, centro, sinistra, destra, ma i meccanismi attorno ai quali ruota la Rai restano sempre immutati. E soprattutto certi nomi. Bruno Vespa, uno su tutti, docet. 

 

DARIA BIGNARDI MATTEO RENZImatteo renzi daria bignardi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...