DAGONEWS
Mentre la Ducetta ha messo nell’armadio il vestitino da Draghetta e anziché berciare Viva Draghi! è tornata a fare pippotti ai fascisti di Vox auspicando un loro prossimo successo in Spagna, Mariopio è volato negli Stati Uniti dove gli è stato fatto presente da Lor Signori quanto l’Italia ricopra una posizione strategica per la Nato, quindi guai a metterla nelle mani di un Salvini e di una Meloni. Secondo quanto riporta un pezzo di Rainews.it, l’Italia è una santa Barbara: sono custodite 70 testate nucleari, che sono dislocate in due basi: Aviano, in quel di Pordenone, e Ghedi, a sud di Brescia.
Sigonella, nella piana di Catania, è il principale hub dell'Aviazione di Marina Usa. La più attrezzata base logistica in appoggio alla sesta Flotta americana nel Mediterraneo: qui sono di stanza i famosi droni spia “Global Hawk” essenziali per le missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione. Da questa base partono anche i droni d'attacco “Reaper”.
droni in partenza da sigonella direzione ucraina 4
A Napoli si trova sede dell’Allied Joint Force Command dal 2013, anno della riorganizzazione dell'area militare della Nato, rappresenta uno dei due comandi strategici operativi assieme all'Allied Joint Force Command Brunssum e dipendente direttamente dall'Allied Command Operations del “Supreme Headquarters Allied Powers Europe”, il quartier generale supremo delle potenze alleate in Europa.
Il comandante ha la responsabilità anche della VI flotta della Marina statunitense, che oltre alle basi di Sigonella e, appunto, Napoli - dispone di un attracco nel porto di Gaeta. A Mondragone, in provincia di Caserta, c’è invece il sotterraneo antiatomico per il comando americano e Nato da utilizzare in caso di guerra.
aerei Usa in decollo da aviano
A Vicenza, nella caserma Carlo Ederle c'è la base dell'Esercito Usa, con il 173esimo Airborne Brigade Combat Team e lo United States Army Africa. Dal 2013 un altro campo ha affiancato l'Ederle, Camp Del Din.
A seguire Motta di Livenza a Treviso, nella caserma Mario Fiore, è di stanza il “Multinational Cimic Group”, reparto multinazionale interforze a guida italiana. La Spezia ospita il “Centre for maritime research and experimentation”, specializzato in ricerche di tipo scientifico e tecnologico.
In quel di Poggio Recanatico, a Ferrara, c’è il “Deployable Air Command and Control Xentre” all’interno della base aerea dell'Aeronautica militare italiana, a cui è affidato il controllo dello spazio aereo dell'Alleanza. A Taranto si trova il comando delle forze navali e anfibie offerto dall'Italia alla Nato.
Conclude Rainews.it: ‘’Ma quali sono le basi Nato e dove sono? Si parla di 120 ufficiali e 20 segrete”
Essì, ha ben detto Lucio Caracciolo: “Siamo la Taiwan del Mediterraneo" nel suo pezzo per La Stampa facendo il paragone con lo scontro tra Washington e Pechino sulle rotte dell’Indo-Pacifico. "Il centro di quel mare è Taiwan, del nostro l’Italia" dice il direttore di Limes spiegando che "Rispettate le proporzioni, la sfida fra Stati Uniti, Cina e Russia si deciderà sul controllo dello Stretto di Taiwan e di quello di Sicilia. Perni delle rotte oceaniche che legano Cina e America via Eurafrica".
"Nel contesto bellico in espansione, visto dal mare", puntualizza Caracciolo, "il Belpaese è boccone grosso, gustoso, disponibile". E a questo proposito il direttore propone un piccolo esercizio che dovrebbe costringerci a guardare in faccia la realtà. Chiede infatti dove dovrebbe trovarsi sulla mappa dell’Euromediterraneo una potenza marittima che volesse dominarlo? La risposta è scontata: "In Italia, diamine!". Qual è questa potenza? "Risposta fino a ieri: l’America, dal 1945". "Risposta da oggi: l’America, se vorrà tenerla. I suoi avversari, altrimenti. Fuori e dentro l’Alleanza atlantica. Magari in coabitazione".