DAGOREPORT
Gli smottamenti a destra stanno diventando una frana, che rischia di colpire in pieno Giorgia Meloni. Il caso Spano-Giuli ha fatto deflagrare il variegato mondo post-missino, come espone con chiarezza la giornalista Annalisa Terranova (storica voce della destra, lavora al Secolo d’Italia) in un j’accuse su Facebook (testo a seguire)
Nel suo intervento, Terranova esprime un malcontento generalizzato in una certa parte della destra italiana, contro l’altra ala, quella bigotta, retrograda e anti-gay. Scrive Terranova: “La politica di FdI deve essere laica (non laicista) e libera dai diktat dei Provita&famiglia. Prima si chiarisce questo equivoco e meglio è, recuperando la tradizione di una destra non confessionale e che non faceva politica agitando il rosario o il Crocifisso (lo dico da cattolica).
giorgia meloni alle celebrazioni per gli 80 anni del quotidiano il tempo 11
L'atteggiamento di avversione verso i gay e in generale verso gli Lgbtq+ lo trovo disgustoso e imbarazzante. Cosa diversa è contrastare l'ideologia Lgbtq+ che nulla ha a che fare con le persone che meritano rispetto. Ma il contrasto non si fa col vannaccismo altrimenti io personalmente e spero molti altri come me non sono disposti a seguire questa deriva”.
Insomma, una parte (maggioritaria?) di Fratelli d’Italia si trova a disagio con l’atteggiamento di chi , nelle chat di partito, ha iniziato una caccia all’omosessuale contro l’ex capo di gabinetto di Alessandro Giuli, Francesco Spano (l’ormai tristemente celebre “pederasta” inviato da Fabrizio Busnengo, coordinatore di Fratelli d’Italia del IX municipio di Roma).
servizio delle iene su alessandro giuli 4
E se nella base ci sono divisioni “ideologiche” e di approccio rispetto ai diritti, ad alto livello lo scazzo si ripropone tra “duri e puri” e “aperturisti”: la nomina di Giuli è stata osteggiata sin da subito dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, custode dell’ortodossia di Colle Oppio.
Innanzitutto l’ex giornalista, agli occhi di “Spugna”, è considerato un traditore: prima abbandonò i camerati del Fronte della Gioventù per il gruppuscolo neo-fascio di “Meridiano zero”, poi nel 2007, giornalista de "Il Foglio", è autore di una saggio per Einaudi ("Il passo delle oche") che mette al muro il post-fascismo di Almirante-Fini-Meloni, tutti comprati e venduti al potere, per ritrovarselo nel 2018 a scrivere il programma culturale della Lega di Salvini, cooptato dal destrissimo leghista Andrea Mascetti, e infine è tornato all’ovile di Giorgia grazie allo stretto rapporto della sorella, Antonella, con Arianna Meloni.
il post di giorgia meloni contro francesco spano nel 2017
Anche l’altro sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che ieri ha redarguito Giuli in un incontro a Palazzo Chigi, pur con il solito aplomb istituzionale ha espresso contrarietà alla nomina del dandy (cariato) al Collegio romano.
Dubbi che si sono rivelati certezze con la nomina di Francesco Spano come capo di Gabinetto al Ministero: gay dichiarato, vicino al Pd come avvocato di Giovanna Melandri che lo nomina segretario generale del museo Maxxi da lei presieduto, invischiato in una storiaccia di fondi pubblici ad associazioni culturali che organizzavano eventi di sesso a pagamento: ecco perché Spano è kryptonite per il super-cattolicone Mantovano.
Senza considerare che in quanto Capo di Gabinetto, Spano avrebbe partecipato a tutti i pre-consigli dei ministri, dove vengono messi sul tavolo tutti i dossier, anche i più delicati, che devono essere portati poi da Mantovano all’attenzione del Governo. Un “infiltrato” sinistroide e omosessuale, è il ragionamento di “Fazzo” e Mantovano, non può partecipare.
Le morali della fava che emergono dalla nube di veleni e sospetti che aleggia sulla testa della Ducetta della Garbatella sono due:
francesco spano inchiesta di report
la prima è che, parafrasando il punto 7 del post di Annalisa Terranova, è stata sbugiardata definitivamente la favoletta della “Meloni è brava, è chi la circonda che è scarso”.
Dopo due anni di disastri, dimissioni, nomine fatte e saltate, il rimpallo vittimista non regge più, ed è arrivato il momento di ammettere che anche la Sora Giorgia ha le sue responsabilità quando, contro il parere del suo "genio" Fazzolari, ha preso la brillante decisione di scegliere al vertice del ministero della Cultura prima Sangiuliano e poi Giuli.
giovanbattista fazzolari giorgia meloni
La seconda, forse ancora più grave, è che l’unico partito che sembra un monolite, e apparentemente non ha correnti, in realtà è spaccato tra mille rivoli, vendette personali, vecchie ruggini che si sono trasformate in odio.
Fratelli d’Italia era una bomba sotto le chiappe della Meloni. Il servizio di “Report” è stata solo la miccia, le dimissioni prima di "Genny Delon" e poi di Spano la scintilla che ha acceso la guerra per bande dentro Fratelli d'Italia.
IL POST FACEBOOK
Dal profilo Facebook di Annalisa Terranova
Brevi noticine sul caso Giuli-Spano.
Oggi invece della rassegna di cultura preferisco fare alcune considerazioni sull'ultimo "scandalo" che coinvolge il Mic.
1) faccio notare che il presunto giornalismo di inchiesta di Report, che io definirei killeraggio, si avvale delle confidenze dei risentiti, dei vendicativi, dei livorosi. Insomma è, a prescindere dalle "rivelazioni", robaccia. Robaccia che ricorda la campagna contro il povero presidente Leone, per la quale arrivarono poi scuse tardive.
MARCO CARNABUCI - IL MARITO DI FRANCESCO SPANO
2) agli italiani dei capi di gabinetto di Giuli non frega nulla. La vicenda è pompata perché, come ha rilevato Fabrizio Cicchitto, c'è un circoletto di sinistra che ritiene il Mic roba di sua proprietà e colpisce basso chiunque da destra abbia a che fare con lo stesso.
3) la destra, anziché seguire il bigottismo alla Pillon, si renda finalmente consapevole della posta in gioco altrimenti segua il suggerimento di Veneziani: non è roba per voi, mollate la presa.
4) Spano, dimettendosi, ha amplificato il caso. Il caso si riduce a una consulenza da 14mila euro (cui devi togliere le trattenute, quindi parliamo di poco più di 10mila euro) rinnovata al Maxxi da Giuli quando Spano era segretario generale del museo. Un conflitto di interessi che non riguarda il Mic.
GIOVANNA MELANDRI - FRANCESCO SPANO - 2022 - FOTO LAPRESSE
Non un nuovo caso Boccia del quale ha parlato Ranucci presentando lo scoop di Report e facendo leva su un'omofobia pruriginosa di cui nessuno gli chiederà conto. E che ha generato allusioni di cattivo gusto su una presunta omosessualità di Giuli rilanciate da Dagospia.
5) Giuli andando contro le potenti personalità di FdI che non volevano Spano capo di gabinetto al Mic si è comportato da uomo libero e ciò (pur non essendo io amica di Giuli e pur non conoscendo Spano) mi fa simpatia e penso, come ha scritto, Ferrara che, per questo gesto, Pannella oggi stringerebbe la mano al "fascista" Giuli.
FRANCESCO SPANO E GIOVANNA MELANDRI
6) La politica di FdI deve essere laica (non laicista) e libera dai diktat dei Provita&famiglia. Prima si chiarisce questo equivoco e meglio è, recuperando la tradizione di una destra non confessionale e che non faceva politica agitando il rosario o il Crocifisso (lo dico da cattolica).
L'atteggiamento di avversione verso i gay e in generale verso gli Lgbtq+ lo trovo disgustoso e imbarazzante.
Cosa diversa è contrastare l'ideologia Lgbtq+ che nulla ha a che fare con le persone che meritano rispetto. Ma il contrasto non si fa col vannaccismo altrimenti io personalmente e spero molti altri come me non sono disposti a seguire questa deriva.
SIGFRIDO RANUCCI A UN GIORNO DA PECORA
7) Ha ragione Sechi quando dice che Meloni non può riuscire a coprire ogni magagna, ogni brutta figura, ogni scivolone. Ultimo ma non meno importante: la piazzata alla Camera di Federico Mollicone contro la sorella di Giuli. E più in generale i tentativi di commissariare il neoministro che è arrivato al Mic, immaginiamo, scelto dalla Meloni stessa e non per virtù dello Spirito Santo. I veleni rendono il quadro tossico e chi guarda il quadro si è abbondantemente rotto le scatole.
ALESSANDRO GIULI GENNARO SANGIULIANO - MEME
INFOSFERA - MEME SU ALESSANDRO GIULI le iene servizio su alessandro giuli e francesco spano FRANCESCO SPANO E LAURA BOLDRINI MARIA ELENA BOSCHI E FRANCESCO SPANO FRANCESCO SPANO NEL SERVIZIO DELLE IENE alessandro giuli
GIORGIA MELONI GIOVANBATTISTA FAZZOLARI SERGIO MATTARELLA CON ALFREDO MANTOVANO IN VATICANO
FRANCESCO SPANO CON GIOVANNA MELANDRI
giorgia meloni con antonio e giampaolo angelucci festa 80 anni il tempo giorgia meloni e tommaso cerno festa 80 anni il tempo