FUORI I COLTELLI! IL CAOS SANGIULIANO-GIULI-SPANO HA FATTO IMPLODERE I FRATELLI D’ITALIA  TUTTE LE NOTIZIE, DA "REPORT" A "REPUBBLICA", DAL "DOMANI" A DAGOSPIA, ARRIVANO DA FDI
BASTA LEGGERE SU FB IL J’ACCUSE DELLA GIORNALISTA DEL “SECOLO D’ITALIA”, ANNALISA TERRANOVA, CHE SVELA LA FAIDA TRA I POST-FASCI ANTI “PEDERASTI” E CHI SOGNA UNA MODERNA DESTRA DI GOVERNO: “L'ATTEGGIAMENTO DI AVVERSIONE VERSO I GAY E IN GENERALE VERSO GLI LGBTQ+ È DISGUSTOSO E IMBARAZZANTE” – SE LA BASE DI FDI È DIVISA, AL VERTICE VA PURE PEGGIO: MANTOVANO E FAZZOLARI HANNO ERETTO UN MURO CONTRO LA SCELTA DELLA DUCETTA DI MANDARE AL MINISTERO DELLA CULTURA PRIMA "GENNY DELON" E POI IL GIULI-RIDENS, UN CAMALEONTE CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI NOMINARE SUO CAPO DI GABINETTO FRANCESCO SPANO, OMOSESSUALE DICHIARATO, CONSIDERATO UN “INFILTRATO” DE’ SINISTRA (GIA' ALLA CORTE, COL "MARITO" AL SEGUITO, DELLA VELTRONIANA GIOVANNA MELANDRI)…

Condividi questo articolo


DAGOREPORT

ANNALISA TERRANOVA ANNALISA TERRANOVA

Gli smottamenti a destra stanno diventando una frana, che rischia di colpire in pieno Giorgia Meloni. Il caso Spano-Giuli ha fatto deflagrare il variegato mondo post-missino, come espone con chiarezza la giornalista Annalisa Terranova (storica voce della destra, lavora al Secolo d’Italia) in un j’accuse su Facebook (testo a seguire)

 

Nel suo intervento, Terranova esprime un malcontento generalizzato in una certa parte della destra italiana, contro l’altra ala, quella bigotta, retrograda e anti-gay. Scrive Terranova: “La politica di FdI deve essere laica (non laicista) e libera dai diktat dei Provita&famiglia. Prima si chiarisce questo equivoco e meglio è, recuperando la tradizione di una destra non confessionale e che non faceva politica agitando il rosario o il Crocifisso (lo dico da cattolica).

 

giorgia meloni alle celebrazioni per gli 80 anni del quotidiano il tempo 11 giorgia meloni alle celebrazioni per gli 80 anni del quotidiano il tempo 11

L'atteggiamento di avversione verso i gay e in generale verso gli Lgbtq+ lo trovo disgustoso e imbarazzante. Cosa diversa è contrastare l'ideologia Lgbtq+ che nulla ha a che fare con le persone che meritano rispetto. Ma il contrasto non si fa col vannaccismo altrimenti io personalmente e spero molti altri come me non sono disposti a seguire questa deriva”.

 

Insomma, una parte (maggioritaria?) di Fratelli d’Italia si trova a disagio con l’atteggiamento di chi , nelle chat di partito, ha iniziato una caccia all’omosessuale contro l’ex capo di gabinetto di Alessandro Giuli, Francesco Spano (l’ormai tristemente celebre “pederasta” inviato da Fabrizio Busnengo, coordinatore di Fratelli d’Italia del IX municipio di Roma).

 

servizio delle iene su alessandro giuli 4 servizio delle iene su alessandro giuli 4

E se nella base ci sono divisioni “ideologiche” e di approccio rispetto ai diritti, ad alto livello lo scazzo si ripropone tra “duri e puri” e “aperturisti”: la nomina di Giuli è stata osteggiata sin da subito dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, custode dell’ortodossia di Colle Oppio.

 

Innanzitutto l’ex giornalista, agli occhi di “Spugna”, è considerato un traditore: prima abbandonò i camerati del Fronte della Gioventù per il gruppuscolo neo-fascio di “Meridiano zero”, poi nel 2007, giornalista de "Il Foglio", è autore di una saggio per Einaudi ("Il passo delle oche") che mette al muro il post-fascismo di Almirante-Fini-Meloni, tutti comprati e venduti al potere, per ritrovarselo nel 2018 a scrivere il programma culturale della Lega di Salvini, cooptato dal destrissimo leghista Andrea Mascetti, e infine è tornato all’ovile di Giorgia grazie allo stretto rapporto della sorella, Antonella, con Arianna Meloni.

 

il post di giorgia meloni contro francesco spano nel 2017 il post di giorgia meloni contro francesco spano nel 2017

Anche l’altro sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che ieri ha redarguito Giuli in un incontro a Palazzo Chigi, pur con il solito aplomb istituzionale ha espresso contrarietà alla nomina del dandy (cariato) al Collegio romano.

 

Dubbi che si sono rivelati certezze con la nomina di Francesco Spano come capo di Gabinetto al Ministero: gay dichiarato, vicino al Pd come avvocato di Giovanna Melandri che lo nomina segretario generale del museo Maxxi da lei presieduto, invischiato in una storiaccia di fondi pubblici ad associazioni culturali che organizzavano eventi di sesso a pagamento: ecco perché Spano è kryptonite per il super-cattolicone Mantovano.

 

ALFREDO MANTOVANO ALFREDO MANTOVANO

Senza considerare che in quanto Capo di Gabinetto, Spano avrebbe partecipato a tutti i pre-consigli dei ministri, dove vengono messi sul tavolo tutti i dossier, anche i più delicati, che devono essere portati poi da Mantovano all’attenzione del Governo. Un “infiltrato” sinistroide e omosessuale, è il ragionamento di “Fazzo” e Mantovano, non può partecipare.

 

Le morali della fava che emergono dalla nube di veleni e sospetti che aleggia sulla testa della Ducetta della Garbatella sono due:

 

francesco spano inchiesta di report francesco spano inchiesta di report

la prima è che, parafrasando il punto 7 del post di Annalisa Terranova, è stata sbugiardata definitivamente la favoletta della “Meloni è brava, è chi la circonda che è scarso”.

 

Dopo due anni di disastri, dimissioni, nomine fatte e saltate, il rimpallo vittimista non regge più, ed è arrivato il momento di ammettere che anche la Sora Giorgia ha le sue responsabilità quando, contro il parere del suo "genio" Fazzolari, ha preso la brillante decisione di scegliere al vertice del ministero della Cultura prima Sangiuliano e poi Giuli.

 

giovanbattista fazzolari giorgia meloni giovanbattista fazzolari giorgia meloni

La seconda, forse ancora più grave, è che l’unico partito che sembra un monolite, e apparentemente non ha correnti, in realtà è spaccato tra mille rivoli, vendette personali, vecchie ruggini che si sono trasformate in odio.

 

Fratelli d’Italia era una bomba sotto le chiappe della Meloni. Il servizio di “Report” è stata solo la miccia, le dimissioni prima di "Genny Delon" e poi di Spano la scintilla che ha acceso la guerra per bande dentro Fratelli d'Italia.

 

IL POST FACEBOOK

Dal profilo Facebook di Annalisa Terranova

 

Brevi noticine sul caso Giuli-Spano.

 

ANNALISA TERRANOVA ANNALISA TERRANOVA

Oggi invece della rassegna di cultura preferisco fare alcune considerazioni sull'ultimo "scandalo" che coinvolge il Mic.

 

1) faccio notare che il presunto giornalismo di inchiesta di Report, che io definirei killeraggio, si avvale delle confidenze dei risentiti, dei vendicativi, dei livorosi. Insomma è, a prescindere dalle "rivelazioni", robaccia. Robaccia che ricorda la campagna contro il povero presidente Leone, per la quale arrivarono poi scuse tardive.

MARCO CARNABUCI - IL MARITO DI FRANCESCO SPANO MARCO CARNABUCI - IL MARITO DI FRANCESCO SPANO

 

2) agli italiani dei capi di gabinetto di Giuli non frega nulla. La vicenda è pompata perché, come ha rilevato Fabrizio Cicchitto, c'è un circoletto di sinistra che ritiene il Mic roba di sua proprietà e colpisce basso chiunque da destra abbia a che fare con lo stesso.

 

3) la destra, anziché seguire il bigottismo alla Pillon, si renda finalmente consapevole della posta in gioco altrimenti segua il suggerimento di Veneziani: non è roba per voi, mollate la presa. 

 

4) Spano, dimettendosi, ha amplificato il caso. Il caso si riduce a una consulenza da 14mila euro (cui devi togliere le trattenute, quindi parliamo di poco più di 10mila euro) rinnovata al Maxxi da Giuli quando Spano era segretario generale del museo. Un conflitto di interessi che non riguarda il Mic.

 

 

GIOVANNA MELANDRI - FRANCESCO SPANO - 2022 - FOTO LAPRESSE GIOVANNA MELANDRI - FRANCESCO SPANO - 2022 - FOTO LAPRESSE

Non un nuovo caso Boccia del quale ha parlato Ranucci presentando lo scoop di Report e facendo leva su un'omofobia pruriginosa di cui nessuno gli chiederà conto. E che ha generato allusioni di cattivo gusto su una presunta omosessualità di Giuli rilanciate da Dagospia.

 

5) Giuli andando contro le potenti personalità di FdI che non volevano Spano capo di gabinetto al Mic si è comportato da uomo libero e ciò (pur non essendo io amica di Giuli e pur non conoscendo Spano) mi fa simpatia e penso, come ha scritto, Ferrara che, per questo gesto, Pannella oggi stringerebbe la mano al "fascista" Giuli.

 

 

FRANCESCO SPANO E GIOVANNA MELANDRI FRANCESCO SPANO E GIOVANNA MELANDRI

6) La politica di FdI deve essere laica (non laicista) e libera dai diktat dei Provita&famiglia. Prima si chiarisce questo equivoco e meglio è, recuperando la tradizione di una destra non confessionale e che non faceva politica agitando il rosario o il Crocifisso (lo dico da cattolica).

 

L'atteggiamento di avversione verso i gay e in generale verso gli Lgbtq+ lo trovo disgustoso e imbarazzante.

 

Cosa diversa è contrastare l'ideologia Lgbtq+ che nulla ha a che fare con le persone che meritano rispetto. Ma il contrasto non si fa col vannaccismo altrimenti io personalmente e spero molti altri come me non sono disposti a seguire questa deriva.

SIGFRIDO RANUCCI A UN GIORNO DA PECORA SIGFRIDO RANUCCI A UN GIORNO DA PECORA

 

7) Ha ragione Sechi quando dice che Meloni non può riuscire a coprire ogni magagna, ogni brutta figura, ogni scivolone. Ultimo ma non meno importante: la piazzata alla Camera di Federico Mollicone contro la sorella di Giuli. E più in generale i tentativi di commissariare il neoministro che è arrivato al Mic, immaginiamo, scelto dalla Meloni stessa e non per virtù dello Spirito Santo. I veleni rendono il quadro tossico e chi guarda il quadro si è abbondantemente rotto le scatole.

ALESSANDRO GIULI GENNARO SANGIULIANO - MEME ALESSANDRO GIULI GENNARO SANGIULIANO - MEME

INFOSFERA - MEME SU ALESSANDRO GIULI INFOSFERA - MEME SU ALESSANDRO GIULI le iene servizio su alessandro giuli e francesco spano le iene servizio su alessandro giuli e francesco spano FRANCESCO SPANO E LAURA BOLDRINI FRANCESCO SPANO E LAURA BOLDRINI MARIA ELENA BOSCHI E FRANCESCO SPANO MARIA ELENA BOSCHI E FRANCESCO SPANO FRANCESCO SPANO NEL SERVIZIO DELLE IENE FRANCESCO SPANO NEL SERVIZIO DELLE IENE alessandro giuli alessandro giuli

GIORGIA MELONI GIOVANBATTISTA FAZZOLARI GIORGIA MELONI GIOVANBATTISTA FAZZOLARI SERGIO MATTARELLA CON ALFREDO MANTOVANO IN VATICANO SERGIO MATTARELLA CON ALFREDO MANTOVANO IN VATICANO

FRANCESCO SPANO CON GIOVANNA MELANDRI FRANCESCO SPANO CON GIOVANNA MELANDRI

giorgia meloni con antonio e giampaolo angelucci festa 80 anni il tempo giorgia meloni con antonio e giampaolo angelucci festa 80 anni il tempo giorgia meloni e tommaso cerno festa 80 anni il tempo giorgia meloni e tommaso cerno festa 80 anni il tempo

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...