I BOSS HANNO FEDE IN BONAFEDE - IL MINISTRO CONTINUA A SMANTELLARE IL 41-BIS: ARRIVA UN'ALTRA CIRCOLARE CHE PERMETTERÀ DI SCARCERARE CENTINAIA DI MAFIOSI E CRIMINALI PERICOLOSI PER EVITARE LORO LA POSSIBILITÀ DI CONTRARRE IL CORONAVIRUS IN CARCERE - IL PM MARESCA: ''PRONTO UN ALTRO LIBERI TUTTI PER I MAFIOSI'' - LA RETTIFICA DEL MINISTERO: ''LA CIRCOLARE NON PARLA DI SCARCERAZIONI MA FORNISCE INDICAZIONI GENERALI E FA RIFERIMENTO A UNA 'BOZZA' DEL MINISTERO DELLA SALUTE''

-

Condividi questo articolo


Riceviamo e pubblichiamo:

 

Alla cortese attenzione del dr. Roberto D’Agostino
Direttore di Dagospia.com


Gentile Direttore,

è destituito di ogni fondamento quanto riportato sul contenuto della circolare del DAP del 30 giugno 2020 nell’articolo di Massimo Malpica “Un altro ‘Fuori tutti’. Bonafede & C. riprovano a far liberare i criminali”, pubblicato il 7 luglio 2020 da Il Giornale e ripreso dal suo portale al link https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/boss-hanno-fede-bonafede-ministro-continua-smantellare-241515.htm.


Contrariamente a quanto riportato nel titolo e spiegato nel testo, la circolare in questione non riguarda, neanche indirettamente, il tema del sovraffollamento e delle scarcerazioni. Come già spiegato in una nota ministeriale inviata all’Ansa il 4 luglio scorso e non menzionata nell’articolo, si tratta invece di una circolare che, proprio nella prospettiva del ritorno alla normalità anche all'interno delle carceri, fornisce alcune indicazioni generali sulla ripresa delle attività trattamentali e dei colloqui all'interno degli istituti penitenziari.


Solo a tal fine la circolare fa riferimento alle indicazioni contenute in una 'bozza' di protocollo predisposto da un gruppo di lavoro del Ministero della Salute, di cui si richiamano espressamente alcune e specifiche pagine, che riguardano l'isolamento precauzionale cui sottoporre i detenuti che rientrano in carcere in questa nuova fase sanitaria.


Ogni attività del DAP è ispirata all’obiettivo di garantire, in ogni modo possibile, il pieno rispetto del diritto alla salute dei detenuti all'interno degli istituti penitenziari e delle strutture sanitarie ad essi collegate. In questo senso occorre evitare che la diffusione di informazioni palesemente errate e distorte finisca per turbare quel difficile equilibrio che connota le dinamiche penitenziarie.


Come già fatto con i colleghi de Il Giornale, siamo pertanto a chiederle di rettificare quanto riportato nell’articolo.

Ufficio Stampa Ministero della Giustizia

 

 

 

 

Massimo Malpica per ''il Giornale''

 

alfonso bonafede alfonso bonafede

A volte ritornano. Prima ancora che si placasse la polemica per la circolare del Dap sulle scarcerazioni in tempo di Covid che ha mandato ai domiciliari centinaia di detenuti pericolosi tra cui boss di mafia, camorra e ndrangheta, ecco che il ministero concede il bis. Con una nuova circolare, stavolta datata 30 giugno, firmata dal direttore generale Riccardo Turrini Vita e dal nuovo capo del Dap Bernardo Petralia. Il documento detta le «linee guida» per gli istituti penitenziari dopo il 30 giugno.

 

E allega alla circolare una bozza del protocollo per la prevenzione da Covid nelle carceri, dove si ribadisce l'importanza «di favorire l'applicazione di misure alternative alla detenzione per tutti le persone che presentano gravi patologie che possono essere significativamente complicate dal COVID-19». A parte il refuso sulla grafia del virus, come si diceva, il déjà-vu è inevitabile. Tanto che, come spiega Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Spp, grazie alla nuova circolare, nel caso di un colpo di coda del contagio si può ipotizzare che potranno lasciare le patrie galere «tra i 120 e i 160 detenuti pericolosi, pochi di questi si trovano al 41 bis e la gran parte in Alta sicurezza».

 

di matteo bonafede di matteo bonafede

Ed è sempre Di Giacomo che sottolinea come sia «consapevolmente diabolico» non aver previsto, nonostante il precedente, «l'esclusione dei mafiosi e dei 41 bis da questa circolare, come se non esistessero». Secondo il sindacalista, peraltro, la circolare oltre a ripetere gli errori della precedente andrebbe letta «in un piano molto più ampio di distruzione del carcere duro», un percorso che per Di Giacomo, che andrà a protestare sotto Palazzo Chigi il prossimo 14 luglio, «punta a smantellare il 41 bis ed è molto preciso, come dimostra anche la riproposizione di questa circolare sul Coronavirus: come può l'amministrazione, di fronte al rischio di ritorno del contagio, ripetere l'errore già commesso mandando a casa 41 bis e alta sicurezza?».

DINO PETRALIA DINO PETRALIA

 

Niente male, considerando il pasticcio che aveva prodotto la precedente circolare, le conseguenti polemiche politiche e la corsa ai ripari dello stesso Guardasigilli Alfonso Bonafede per tentare di riportare dietro le sbarre almeno i boss più in vista che erano stati scarcerati. Per quel documento sono caduti i vertici del Dap, di fronte a una trasversale sollevazione contro l'iniziativa del ministero di via Arenula, che infatti qualche settimana fa aveva addirittura «sospeso» (non revocato) la circolare incriminata. Ora, invece, via per un altro giro.

 

Tra gli increduli anche il sostituto procuratore napoletano Catello Maresca, che in un articolo su juorno.it, due giorni fa, ha lanciato l'allarme: «Con la nuova circolare, pronto un altro liberi tutti di mafiosi». La toga spiega come, nel documento, si ribadisca «il solito, assurdo, sbagliato e colpevolmente miope principio che prevede al primo posto l'importanza di proseguire ove possibile il percorso già avviato di progressiva riduzione del sovraffollamento delle strutture e all'ultimo di favorire l'applicazione di misure alternative alla detenzione per tutte le persone che presentano gravi patologie che possono essere significativamente complicate dal Covid 19».

CATELLO MARESCA CATELLO MARESCA

 

A sollevare il caso, anche il responsabile nazionale Giustizia di Fdi, Andrea Delmastro, che accusa Bonafede di «ripristinare lo svuota carceri» e gli chiede l'immediata revoca della circolare, oltre a invocare la rimozione del nuovo capo del Dap, Petralia e ad auspicare che il Guardasigilli «con dignità, torni a fare ciò che sa fare: il dj».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...