carlo calenda giorgia meloni

CALENDA GETTA LA MASCHERA E VIRA A DESTRA –  IL LAPSUS FREUDIANO DEL “CHURCHILL DEI PARIOLI”: “NON FARÒ UN'ALLEANZA CON IL PD. VORREI FARE UN GOVERNO DI LARGA COALIZIONE, MI AUGURO ANCHE CON LA MELONI”. UNA VOLTA FATTA LA FRITTATA, PROVA A FARE MARCIA INDIETRO, MA ENRICO LETTA, CHE NON ASPETTAVA ALTRO, LO AZZANNA: “MI SEMBRA CHE SI SIA CHIARITO CHE IL TERZO POLO GUARDA A DESTRA. QUESTA È LA CONFERMA CHE C’È UN SOLO VOTO UTILE…”

Niccolò Carratelli per “La Stampa”

 

 

TAJANI SALVINI MELONI LETTA CALENDA A CERNOBBIO

L'assist perfetto per chi cerca di dipingerlo come una costola del centrodestra. Carlo Calenda inciampa in un ragionamento sullo scenario post elezioni e offre al Partito democratico la possibilità di attaccarlo a testa bassa. Dopo il voto, «non farò un'alleanza con il Pd, altrimenti l'avrei fatta prima - spiega il leader di Azione ai microfoni di Rtl 102.5 - vorrei fare un governo di larga coalizione, che pacifichi l'Italia. Serve un'alleanza comune, mi auguro anche con la Meloni».

 

Enrico Letta non aspettava altro: «Mi sembra che si sia chiarito che il Terzo Polo guarda a destra - commenta il segretario dem - Questa è la conferma che chi vuole battere la destra ha un solo voto utile, che è quello per il centrosinistra». La replica di Calenda è piccata: «Enrico sei una specie di disco rotto. Ti rendi conto che usi le stesse argomentazioni di Tajani e Salvini?».

 

enrico letta e carlo calenda a cernobbio.

Ma dal Nazareno sono in molti a scatenarsi. «Come volevasi dimostrare, ogni voto al #terzoquartopolo è un voto per la destra al governo», scrive su Twitter il vicesegretario Peppe Provenzano.

 

Mentre il deputato Enrico Borghi chiede a Calenda se pensi «che le elezioni siano un gioco di società, dove alla fine ci si mette tutti d'accordo, come se fossimo al circolo della caccia? Se smania di andare al governo con la Meloni, ora si capisce tutto».

 

Da Azione cercano di spegnere la polemica, spiegando che «la posizione di Calenda è sempre la stessa: lavorare con serietà a un governo di unità nazionale, possibilmente guidato da Mario Draghi».

 

CARLO CALENDA CON IL PUGNO CHIUSO

E lo stesso Calenda, intervenendo in serata su Isoradio, assicura che «non c'è spazio per un governo con sovranisti e populisti, sarebbe un controsenso. Ma se io fossi Giorgia Meloni, che non ha una grande esperienza di gestione di ministeri, anche se è una brava politica, direi che per responsabilità è meglio andare avanti con Draghi. È solo un consiglio di buonsenso».

 

Ma la spiegazione non serve a fermare le frecciate che partono dal Pd. «Calenda è confuso e cambia spesso idea - attacca la capogruppo al Senato Simona Malpezzi - nelle ore in cui sottoscriveva l'accordo con il Pd, poi cestinato, dichiarava di farlo per impedire una deriva venezuelana o il governo della peggior destra di sempre. Stamattina era pronto ad allearsi con loro. Ma quanto è affidabile e credibile un leader così?».

CARLO CALENDA MATTEO RENZI ETTORE ROSATO CARLO CALENDA MATTEO RENZI CALENDAcalendacalendaMATTEO RENZI CARLO CALENDA CARLO CALENDA MATTEO RENZI

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