volodymyr zelensky lloyd austin antony blinken vladimir putin

CALMA, LA GUERRA NON È FINITA – PERCHÉ GLI AMERICANI SONO COSÌ CAUTI SULLA CONTROFFENSIVA UCRAINA? AUSTIN E BLINKEN, I VERI ARTEFICI DELLA LINEA DURA CONTRO PUTIN, VOGLIONO VINCERE MA NON STRAVINCERE. SANNO CHE UNA TIGRE FERITA PUÒ ESSERE MOLTO PERICOLOSA. E POI NON VOGLIONO CHE ZELENSKY SI RINGALLUZZISCA TROPPO –  “MAD VLAD” PUÒ ESSERE FATTO FUORI SOLTANTO DAGLI APPARATI: ESERCITO, POLIZIA, SERVIZI. MA POI CHI CI METTIAMO AL CREMLINO? IL MINISTRO DEGLI ESTERI LAVROV POTREBBE ESSERE SOLO UN LEADER DI TRANSIZIONE – LE CRITICHE DEL “CREMLINO MAGICO”: “QUAL E' IL RISULTATO DELLA "MISSIONE" IN UCRAINA? LA GERMANIA SI RIARMA COME NON FACEVA DAI TEMPI DI HITLER, E TRA TRE ANNI L'EUROPA NON AVRÀ PIÙ BISOGNO DEL NOSTRO GAS E PETROLIO…"

DAGOREPORT

lloyd austin volodymyr zelensky antony blinken

Calma, la guerra non è finita. Mentre in Europa tutti gridano alla vittoria, ed esultano per la controffensiva ucraina che ha costretto i russi al ritiro, a Washington si predica cautela. Gli americani, che hanno investito fior di miliardi per sostenere Zelensky, ci vanno piano.

 

Il segretario di stato Antony Blinken, e il suo collega della difesa, Lloyd Austin, sono i veri vincitori: sostengono da sempre la linea dura contro Putin, ma sanno anche che le tigri ferite possono diventare molto pericolose. Dunque, l’obiettivo è vincere, ma non stravincere.

 

vladimir putin

Sanno bene, i due, che “Mad Vlad” può cadere soltanto se a farlo fuori sono gli apparati. Non gli oligarchi, che non contano niente e devono tutto allo zar del Cremlino, non i deputati che stanno firmando inutili richieste di dimissioni, ma gli “apparatcik”, i burocrati che lo circondano e influiscono davvero sulle decisioni.

 

Sono tre gli “apparati” in grado di destituire l’ex agente del Kgb: l’esercito, la polizia e i servizi segreti. Solo loro possono far abbassare la cresta al presidente russo, dato che sono sempre loro a perdere la faccia per via degli schiaffoni che sta prendendo Mosca da Kiev. Per Putin sono il perfetto capro espiatorio: ogni due settimane, licenzia un generale o uno 007, addossandogli la colpa della disfatta.

 

Ma il giochino potrebbe durare ancora poco: tra i miilitari il consenso di Putin sta scendendo. I rifornimenti non arrivano, l’invasione si sta trasformando in un boomerang: che senso ha continuare così? A tutto questo va aggiunto il mancato sostegno da parte della Cina: Xi Jinping non ha mai inviato sostegno militare a Putin, che è stato costretto a chiedere aiuto alla Corea del Nord e all’Iran.

 

guerra in ucraina

Un'altra questione che spinge la Casa Bianca alla cautela è legata alla successione al Cremlino: caduto Putin, con chi lo sostituiamo? Una volta c’era il Politburo, le strutture del Partito comunista con le sue gerarchie, i suoi numeri due, a garantire una successione più o meno ordinata.

 

E oggi? L’unica persona che potrebbe prendere il posto di Zar Vlad è il suo ministro degli esteri, Sergei Lavrov. Le sue doti diplomatiche sono riconosciute in tutto il mondo – era anche contrario all’invasione, salvo poi adeguarsi ai desiderata del capo del Cremlino – ma manca di carisma, di capacità di comando. Insomma, al massimo essere un sostituto temporaneo, di transizione.

 

lloyd austin antony blinken

Infine, c’è un’altra ragione che spinge i “falchi” Blinken e Austin a predicare calma: Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino si è ringalluzzito dopo la controffensiva vincente nell’est del Paese, resa possibile solo dall’incredibile mole di aiuti militari ricevuta da Washington, e anche lui, come Putin, sarà spinto ad abbassare un po’ la cresta.

 

vladislav surkov 5

L’ex comico deve essere consapevole che, senza la manona dello Zio Sam, non avrebbe mai respinto i russi, e deve stare molto attento a non farsi prendere la mano (magari colpendo il territorio russo).

 

controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 5

Dunque, che succede? Di sicuro a Mosca sanno che così non si può continuare: anche le persone più vicine a Putin, le poche rimaste, si stanno facendo molte domande. Il presidente è in un bunker anche mentale: il suo vero ideologo, Vladislav Surkov (altro che Dugin), è stato arrestato in aprile, e sono sempre meno le persone che riescono ad avvicinarlo.

 

Tra questi, il suo burattino Dmitry Peskov, fedele portavoce, e Yuri Kovalchuk, il migliore amico, l’uomo che è stato al suo fianco anche durante l’isolamento nel pieno della pandemia di Covid.

 

vladimir putin angela merkel

Anche loro hanno capito che la guerra è persa, e bisogna salvare la faccia. Qualcuno, in queste ore, sta sussurrando alle orecchie di Putin, instillando il dubbio: “Qual è ormai il senso dell’operazione speciale che portiamo avanti senza successo dal 24 febbraio?”.

 

Il senso del ragionamento che si fa tra Cremlino e Lubjanka è questo: “l’unico risultato che abbiamo ottenuto per ora è che la Germania si sta armando come non faceva dai tempi di Hitler, e presto supererà la Francia come potenza militare.

 

putin e la minaccia nucleare 9

I tedeschi, in mutande per l’interruzione del Nord Stream, nel giro di tre anni saranno autonomi, ci odieranno ferocemente e non ci sarà più la russofona Merkel a tutelarci. Non abbiamo più armi e la minaccia nucleare è spompa: se sganci la bomba, ci ammazzi tutti. Ci conviene davvero continuare così”?

antony blinken e lloyd austin in ucraina lloyd austin volodymyr zelensky antony blinken

MERKEL CON PUTIN E IL CANE DI PUTINcontroffensiva ucraina nella regione di kharkiv 6yuri kovalchuk 416x416vladislav surkov e ramzan kadyrov 2vladislav surkov 3vladislav surkov 6vladimir putin narendra modiVLADIMIR PUTIN ALLE ESERCITAZIONI MILITARI VOSTOK IL CREMLINO E LE ELEZIONI ITALIANE proteste contro putin i rapporti tra yuri kovalchuk e angelo codignoni yuri KOVALCHUK

putin e la minaccia nucleare 8

 

controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 7VLADIMIR PUTIN KIM JONG UN

antony blinken lloyd austin in ucraina

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