emanuele pozzolo andrea delmastro

CHI HA SPARATO ALLA FESTA DI CAPODANNO CON DELMASTRO A ROSAZZA? IL DEPUTATO DI FRATELLI D’ITALIA, EMANUELE POZZOLO, PRIMA DICE "NON SONO STATO IO". POI, DOPO QUALCHE ORA, CAMBIA VERSIONE: “HO TIRATO FUORI L’ARMA PER FARLA VEDERE A QUEL RAGAZZO ED È PARTITO UN COLPO” – POZZOLO ERA ARRIVATO DOPO MEZZANOTTE, PER FARE GLI AUGURI A DELMASTRO, E SI ERA PORTATO CON SÉ IL MINI-REVOLVER (PERCHÉ?) – IL VECCHIO POST DI POZZOLO DOPO LA STRAGE IN OREGON, NEL 2015: “NON HO MAI VISTO UNA PISTOLA SPARARE DA SOLA”. LA PRIMA, EVIDENTEMENTE, È LA SUA

1. “L’ARMA È MIA, MA NON HO FATTO FUOCO”: I FDI SI SPARANO FRA LORO

Estratto dell’articolo di Alessandro Mantovani per “il Fatto quotidiano”

 

ANDREA DELMASTRO - EMANUELE POZZOLO

Ci sono molte domande senza risposte. Che ci fa un parlamentare con la pistola alla festa di Capodanno? Come è partito un colpo all’improvviso? E perché dice “non sono stato io a sparare” senza spiegarci chi ha sparato con la sua pistola?

 

Poteva essere una tragedia, è andata bene. Un uomo di 31 anni, il genero di un agente penitenziario della scorta della sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro di Fratelli d’italia, è rimasto ferito di striscio alla gamba sinistra da un colpo d’arma da fuoco.

 

Dieci giorni di prognosi, niente di grave. Bastava qualche centimetro perché il proiettile colpisse l’arteria femorale. La pistola da cui è partito il colpo è un revolver miniaturizzato North American Arms calibro 22, una delle armi più piccole in circolazione, regolarmente detenuta per difesa personale da Emanuele Pozzolo, deputato 38enne vercellese di Fratelli d’italia, già segretario locale di Azione Giovani, molto legato a Delmastro che è anche lui del Vercellese. E infatti erano entrambi alla festa di Capodanno organizzata nella sede della Pro Loco di Rosazza, un paese della provincia di Biella dove è sindaca la sorella del sottosegretario, Francesca Delmastro.

 

IL MINI REVOLVER NORTH AMERICAN ARMS LR22 DI EMANUELE POZZOLO

Era Quasi L’una di notte, Pozzolo aveva festeggiato la mezzanotte in un’abitazione vicina e dopo il brindisi era andato alla festa. Qui non si capisce bene cosa sia accaduto, la Procura di Biella ha vietato ai carabinieri di parlare e i presenti sono abbottonati. Da quel poco che trapela il colpo potrebbe essere partito quando Pozzolo ha tirato fuori l’arma per farla vedere a qualcuno, forse nell’atto stesso in cui la estraeva dalla giacca. Secondo alcune fonti, in una festa con diversi agenti di polizia penitenziaria, sarebbero state mostrate anche altre pistole. Ad ogni modo è partito il colpo che ha ferito il 31enne, marito della figlia di uno dei poliziotti della scorta di Delmastro.

 

Non è chiaro cosa abbia voluto dire Pozzolo, che con il Fatto ha preferito non parlare: “Confermo che il colpo di pistola, da me detenuta regolarmente, che ha ferito uno dei partecipanti alla festa è partito accidentalmente, ma non sono stato io a sparare”, si legge in una nota.

 

ANDREA DELMASTRO - EMANUELE POZZOLO

Chi ha sparato, allora? Viene anche un po’ da ridere nel pensare che il parlamentare di FDI è un deciso sostenitore delle leggi statunitensi sulle armi. Così infatti Pozzolo commentava su Twitter una strage negli Usa nel 2015: “Per Obama è sempre colpa delle armi, eppure io non ho mai visto una pistola sparare da sola”.

 

La prima potrebbe essere la sua. Il sottosegretario Delmastro, molto colpito dall’accaduto e forse anche per i risvolti sull’immagine di chi ci governa, non ha visto nulla: “Mi trovavo fuori nel piazzale quando è avvenuto il fatto. Stavo ritirando alcune borse con generi alimentari che ci eravamo divisi. Quando sono tornato mi hanno raccontato.mi sono sincerato che fossero stati chiamati i soccorsi, la mia scorta mi ha consigliato di andare, ma non correvo alcun pericolo e sono rimasto”.

 

EMANUELE POZZOLO - ANDREA DELMASTRO - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO

Nella prima annotazione i carabinieri hanno attribuito l’incidente all’“incauto maneggio” dell’arma, non è chiaro quale sia l’ipotesi di reato formulata dalla Procurai. Pozzolo è stato ascoltato a lungo dai carabineri, “dall’una alle 9 del mattino”, ha detto a chi ci ha parlato, “non mi lasciavano da solo neanche per pisciare”, ha precisato con eleganza. È stato sottoposto allo stub, la ricerca dei residui di sparo sulla mano. Ha invece opposto l’immunità parlamentare, che lo protegge da perquisizioni personali, quando gli hanno chiesto di consegnare i vestiti allo stesso scopo.

 

2. IL DEPUTATO FDI CON LA PISTOLA ALLA FESTA DEL SOTTOSEGRETARIO UN FERITO. “ORA DIMISSIONI”

Estratto dell’articolo di Luca Monaco per “la Repubblica”

 

GIOVANNI DONZELLI - GIORGIA MELONI - EMANUELE POZZOLO

[…]  Una trentina di invitati, tra i quali molti esponenti di Fratelli d’Italia: il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e sua sorella Francesca, la sindaca del paesino. Hanno già affondato le forchette nelle portate del menu a 35 euro: lasagne verdi, pollo al curry con riso basmati.

 

Avanti così fino al brindisi di mezzanotte. Partono i tappi delle bottiglie di Alta Langa e poco dopo almeno un colpo di pistola. Il proiettile esploso con una North american arms, una mini-pistola da borsetta calibro 22, del costo di circa 500 euro, colpisce il genero di un agente della scorta di Delmastro, 31 anni.

 

ANDREA DELMASTRO - EMANUELE POZZOLO

L’uomo rimane ferito lievemente a una gamba. L’arma dalla quale è partito il colpo è di proprietà del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, residente a Campiglia Cervo, un altro comune del Biellese. Pozzolo non ha partecipato dall’inizio. È arrivato dopo la mezzanotte per fare gli auguri a Delmastro e agli altri invitati al cenone allestito nella sala presa della Proloco.

 

[…] «Ho tirato fuori l’arma per farla vedere a quel ragazzo ed è partito un colpo », dice Pozzolo agli investigatori. Una versione diversa da quella resa ieri con un comunicato: «Confermo che il colpo è partito accidentalmente da una pistola da me regolarmente detenuta — ammette — ma non sono stato io a sparare».

FRANCESCA E ANDREA DELMASTRO

 

[…] Il fatto che Pozzolo abbia fornito due versioni differenti a distanza di poche ore non cambia di molto l’ipotesi di reato. La più tenue nella quale potrebbe incappare Pozzolo è proprio quella di omesso controllo. A prescindere dalle modalità con le quali è partito il colpo.

 

Perché il trentottenne originario di Vercelli, esponente della nuova leva di Fdi e alla sua prima esperienza in parlamento, essendo il titolare dell’arma (con porto di pistola per difesa personale) aveva il dovere di custodirla nel migliore dei modi.

 

Emanuele Pozzolo

[…]. Le opposizioni non stanno silenti: in molti chiedono le dimissioni di Pozzolo, una lunga militanza in Azione giovani, un passato da consigliere comunale con la Lega, prima del ritorno in Fdi nel 2012. «Non potevamo immaginare che la passione per le armi del partito di Giorgia Meloni fosse tale che i deputati se le portino cariche alle feste di Capodanno con i sottosegretari — attacca la segretaria del Pd Elly Schlein — Meloni chiarisca subito quali provvedimenti intende prendere nei confronti di Pozzolo ».

 

La responsabile giustizia del Pd Debora Serracchiani aggiunge: «In un Paese normale ci si dimette per molto meno». Il capo di Italia Viva Matteo Renzi affonda il colpo: «Quella di Meloni non è una classe dirigente: sono inadeguati, pericolosi, anzitutto per loro stessi». […]

Emanuele Pozzolo con la moglie, Martina Miazzone

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…