giuseppe conte roberto gualtieri

CI RISIAMO: IL DECRETO LUGLIO SLITTA AD AGOSTO! – LE TRATTATIVE PER IL RECOVERY FUND CONGELANO LA LEGGE CHE DOVREBBE RIFINANZIARE LA CASSA INTEGRAZIONE: NON C'È PIÙ UN EURO E IL GOVERNO VUOLE ASPETTARE A CHIEDERE LO SCOSTAMENTO DI BILANCIO, PER NON DARE MESSAGGI SBAGLIATI AI MERCATI – LE STIME HORROR DI BANKITALIA: IL PIL CROLLERÀ TRA IL 9,5 E IL 13%

 

 

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

GIUSEPPE CONTE FIRMA UN DECRETO

Roberto Gualtieri prova a guardare il bicchiere mezzo pieno. Il rimbalzo di maggio della produzione industriale, salita del 42% rispetto al mese precedente, è definito dal ministro «incoraggiante». Non fa niente che ad aprile le imprese erano in pieno lockdown mentre il 4 maggio hanno potuto ricominciare a produrre.

 

E per ora resta in secondo piano anche la voragine provocata dalla caduta senza precedenti della produzione industriale, che segna ancora un meno 20% rispetto all' anno scorso. Resta il fatto che gli analisti non si aspettavano questa reazione dall' industria italiana. Pensavano che avrebbe fatto peggio. Una mezza notizia positiva per il Tesoro, insomma, c' è. Ma la domanda è se questa scintilla è destinata ad accendere un fuoco durevole o a rivelarsi un fuoco di paglia.

 

Gualtieri Conte

Di certezze ce ne sono poche. Lo dimostrano i dati diffusi ieri dalla Banca d' Italia che ha aggiornato le sue previsioni sull' andamento del Pil di quest' anno. La stima è peggiorata. E ancora una volta Via Nazionale non indica un dato preciso, ma una forchetta, tra il -9,5% nello scenario di base, a oltre il 13% di riduzione del prodotto interno lordo se dovessero emergere nuovi focolai.

 

recessione coronavirus

Il governo nel Def, per ora, ha previsto un -8% di Pil quest' anno. Ma il Tesoro starebbe rivedendo le stime per portarlo verso il -9%. Banca d' Italia ha anche anticipato i risultati di un sondaggio fatto tra le imprese: il 90% ritiene che la situazione economica è peggiorata.

 

IL NEGOZIATO

Visto dal lato degli imprenditori, insomma, il bicchiere è mezzo vuoto. Secondo Bankitalia a cambiare queste prospettive, questa volta in meglio, potrebbe essere l' andamento del negoziato Ue sul Recovery fund, il piano da 750 miliardi, 500 dei quali a fondo perduto, che i governi europei stanno trattando (all' Italia spetterebbero 172 miliardi).

coronavirus poverta' 2

 

L' attesa sull' esito delle trattative con l' Europa ha fatto congelare anche il lavoro sul decreto di luglio, quello che dovrebbe rifinanziare la Cassa integrazione legata al Covid fino alla fine dell' anno (anche se non per tutti ma in maniera selettiva), finanziare Comuni e Regioni per evitare i default e, soprattutto, spostare in avanti il divieto di licenziamento introdotto dal governo all' inizio dell' emergenza e che scade il prossimo 17 agosto.

 

Il decreto di luglio è destinato, insomma, a cambiare nome. Diventerà decreto di agosto (qualcuno parla addirittura di settembre). Il timore dei tecnici sarebbe quello di evitare di dare ai mercatri finanziari dei messaggi sbagliati. Per poter finanziare la Cassa integrazione e le altre misure, compreso l' eventuale abbassamento dell' Iva proposto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è necessario chiedere l' autorizzazione al Parlamento per un nuovo scostamento sul deficit. Si era parlato nelle settimane scorse di una ventina di miliardi.

 

Il Tesoro sta in tutti i modi provando a ridurre le pretese dei partiti della maggioranza a 10-15 miliardi al massimo. Ma soprattutto non vuole che lo scostamento sia chiesto prima dell' approvazione europea del Recovery Fund. Con lo scudo dei 172 miliardi, di cui un' ottantina a fondo perduto per l' Italia, il nuovo deficit risulterebbe più digeribile per chi ogni mese compra i Btp italiani alle aste.

 

Senza questo paracadute e con i volumi ridotti che generalmente caratterizzano il mese di agosto, le ripercussioni sullo spread potrebbero farsi sentire. Al momento, insomma, l' ipotesi più accreditata è che, se il 17 e il 18 luglio, si dovesse trovare un accordo a Bruxelles sul Recovery Fund, a fine mese potrebbe essere chiesta al Parlamento l' autorizzazione a fare nuovo deficit.

ROBERTO GUALTIERI AKA MAO TSE TUNG

 

Poi il 10 agosto sarebbe adottato in cdm il decreto anche se la pubblicazione potrebbe slittare a dopo ferragosto. In tempo comunque per prorogare il blocco dei licenziamenti. Il problema è se l' accordo in Europa dovesse tardare. In quel caso sarebbe necessario un Piano B. Che al momento, però, ancora non c' è.Intanto ieri Fitch ha confermato il rating italiano con outlook stabile.

STIME DELL'FMI SULLA RECESSIONE DA CORONAVIRUScoronavirus poverta' 8GIUSEPPE CONTE FIRMA UN DECRETOcoronavirus poverta' 1coronavirus poverta' 5coronavirus poverta' 3coronavirus poverta' 7coronavirus poverta' 4coronavirus poverta' 9

Ultimi Dagoreport

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…