virginia raggi luigi di maio giuseppe conte

CINQUE STELLE, ZERO LEADERSHIP - IL CAOS SULLA CANDIDATURA DI ZINGARETTI, PRIMA TENTATA E POI BLOCCATA DAI VETI GRILLINI, È LA PROVA PROVATA CHE IL MOVIMENTO 5 STELLE È ORMAI UN'AUTO ALLO SBANDO SENZA PILOTA – IL CAPO DESIGNATO, GIUSEPPE CONTE, ERA D’ACCORDO A CONVERGERE SUL NOME DEL FRATELLO DI MONTALBANO, MA ALLA FINE HA DOVUTO CEDERE E DIRE SÌ ALLA RAGGI – IL DUALISMO CON DI MAIO E LA PARTITA PER LE ALTRE CITTÀ CHE SI COMPLICA

1 - DAGONOTA

ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE

Cinque stelle, zero leadership. Il caos sulla candidatura di Zingaretti, prima tentata e poi bloccata dai veti grillini, è la prova provata che il Movimento 5 Stelle è ormai un'auto allo sbando senza pilota. Il capo designato, Giuseppe Conte, era d’accordo a convergere sul nome del fratello di Montalbano, ma alla fine ha dovuto cedere e dire sì alla Raggi.

 

di maio raggi

Il motivo è che avevano già deciso di appoggiare “Virgy” prima Beppe Grillo (vi ricordate il post Aridaje?) e poi, soprattutto, Di Maio, vera nemesi interna di Giuseppi. Al di là delle cortesie di facciata, il movimento è infatti schiacciato sul dualismo tra l’ex schiavo di Casalino e Luigino.

 

Con l’avvocato di Padre Pio che in rincorsa è andato a schiantarsi sul portone del Campidoglio si complica tutto anche nelle altre città: se si esclude Napoli la probabilità di un’alleanza giallorosa a Torino, Milano e Bologna è quasi zero.

 

conte zingaretti

Senza considerare le beghe con Rousseau: oggi ci sarà il faccia a faccia con i gruppi parlamentari, che aspettano di conoscere la strategia di Conte per la “rifondazione” del M5s. Sottovoce, la domanda è una e una sola: un (non) leader così, che non riesce a costruire un progetto chiaro per le amministrative, potrà mai riuscire a tenere insieme i cocci della polveriera pentastellata?

 

2 - ROMA IL CAOS 5 STELLE FERMA ZINGARETTI

Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

 

Pd e Cinque Stelle divisi nella corsa al Campidoglio. Il M5S sceglie Virginia Raggi, mentre tra i dem l' ex ministro Roberto Gualtieri annuncia la sua candidatura alle primarie. La giornata è di quelle frenetiche. Prima Giuseppe Conte annuncia il suo appoggio alla sindaca: «Il Movimento 5 Stelle su Roma ha un ottimo candidato: si chiama Virginia Raggi», scrive in una nota l' ex premier.

BEPPE GRILLO VIRGINIA RAGGI

 

E guarda all' asse con i dem: «Non so chi verrà indicato dal Pd come candidato ufficiale e rispetteremo le loro scelte. Ci auguriamo però che la loro decisione non metta in discussione il lavoro comune che da qualche mese è stato proficuamente avviato a livello di governo regionale, che merita di essere portato a termine fino alla fine della legislatura». L' avvocato spiega: «La campagna elettorale che attende Roma sarà una sorta di primaria nel nostro campo».

 

Raggi incassa e ringrazia: «Avanti uniti. Grazie del sostegno a Giuseppe Conte».

Arriva poi il commento delle assessore M5S del Lazio - Roberta Lombardi e Valentina Corrado - a ingarbugliare la trama, definendo «innegabile il forte imbarazzo che una eventuale candidatura di Nicola Zingaretti per le Comunali di Roma porterebbe nella neonata alleanza regionale».

 

sergio mattarella virginia raggi al quadraro

Nel Movimento negano interferenze con le scelte del Pd per il Campidoglio, ma nel frattempo si diffondono voci su una telefonata tra Giuseppe Conte ed Enrico Letta. A preoccupare è quell' unica condizione posta dal governatore per accettare la sfida alle Comunali, ossia la tenuta dell' asse giallorosso in Regione, un punto però che Conte non sarebbe riuscito - secondo i rumors - ad assicurare. Ecco allora la svolta. «Mi metto a disposizione di Roma, con umiltà e orgoglio.

 

enrico letta giuseppe conte

Partecipo alle primarie del 20 giugno. Costruiamo insieme il futuro della nostra città: io ci sono», scrive Gualtieri su Twitter. Il segretario del Pd lo ritwitta, con un semplice «Roberto!» e alcuni emoticon di incoraggiamento. Carlo Calenda, in corsa per il Campidoglio, punge: «Il candidato del Pd a Roma lo hanno scelto sostanzialmente i Cinque Stelle».

NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

 

Intanto Conte oggi si trova ad affrontare il faccia a faccia con i gruppi parlamentari.

Stasera ci sarà una riunione congiunta di deputati e senatori. L' ex premier dovrebbe partecipare e sciogliere alcuni nodi.

 

Si tratta di un incontro organizzato dopo le richieste di diversi M5S di chiarimenti e la scelta dei frondisti di vedersi tra loro in autonomia. Le adesioni avevano superato quota 60 parlamentari: troppi per un direttivo M5S indebolito e in difficoltà. Ecco allora l' assemblea per la «riorganizzazione interna». Una mossa che ha placato la maggioranza dei parlamentari (pro-Conte) come Stefano Buffagni, Lucia Azzolina, Sergio Battelli, ma non altri delusi come Azzurra Cancelleri, Conny Giordano, Luigi Iovino che vorrebbero andare avanti con l' iniziativa.

enrico letta a in mezzora in piu

 

Conte probabilmente annuncerà a grandi linee alcuni punti della rifondazione M5S, ma per il nuovo statuto si dovrà attendere: l' ex premier ha ipotizzato a Vito Crimi un rinvio a fine mese.

 

3 - LE MOSSE E I VETI SULLA CAPITALE CONTE E LETTA COSTRETTI ALLA FRENATA

Roberto Gressi per il "Corriere della Sera"

 

Chi la vincerà la battaglia del Campidoglio? Non si sa ancora. Non si sa oggi, non si saprà ancora domani. È certo però che quelli che nella politica romana si attaccavano alla sfera di cristallo della veggente (e ognuno ha la sua), vedevano fino a ieri tra la nebbia il volto del presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti.

LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI

 

Il sindaco di Roma, sotto sotto, non lo vuole fare nessuno. Come ha raccontato Antonio Polito su queste pagine, tra debiti e denunce, come insegnava Eduardo de Filippo, se ti propongono una cosa rischiosa come governare una grande città, la risposta non è sì né no, ma è: mo' vediamo.

 

virginia raggi meme

Zingaretti però, dentro di sé, il cuore oltre l' ostacolo, l' aveva già buttato. Se glielo chiedevano e se le condizioni c' erano lui la faccia ce la metteva. Ma a ognuno il suo, e se i «se» ancora ieri apparivano più alti di una montagna, in serata su quella montagna sono scivolati per poi ruzzolare, nonostante i sondaggi che lo davano quasi senza rivali.

VALENTINA CORRADO

E allora eccolo il pastrocchio romano: Roberto Gualtieri, ex ministro dell' Economia, si candida alle primarie del centrosinistra con le stimmate del vincitore della partita interna.

 

Il neosegretario Enrico Letta, che fino all' ultimo avrebbe voluto Zingaretti sul ring, si accontenta e fa «forza» al candidato con gli emoticon della Rete. Giuseppe Conte, che con l' ex segretario dem ha ordito la tela dell' alleanza Pd-5 stelle, dopo un ultimo intricato tentativo di mettere pace nel suo quartier generale, ha detto a Enrico Letta che no, non ce la faceva a far digerire Zingaretti ai suoi. Due assessore regionali dei Cinque Stelle, Roberta Lombardi e Valentina Corrado, si sono assunte il compito di mettere la parola fine su una trattativa estenuante e infruttuosa tra il Pd e i grillini.

raggi lombardi

 

Tradotto: i Cinque Stelle non possono accettare la candidatura di Zingaretti al Campidoglio senza far cadere la giunta regionale, l' ex segretario del Pd non può accettare che la sua creatura tracolli, seppur involontariamente, per causa sua, Roberta Lombardi si tiene anche la da sempre disprezzata Virginia Raggi purché non avanzino manovre che vedano il Cinque Stelle Pierpaolo Sileri, milanese e in odore di conflitto di interessi, vista la sua partecipazione al gruppo che vuole acquistare il complesso sanitario romano del Fatebenefratelli, candidato alla regione Lazio. E via con gli scioglilingua.

pierpaolo sileri

 

Che la politica sia fatta di trame è innegabile ma non si può non vedere, nella vicenda romana, qualcosa di più: l' alleanza tra Pd e Cinque Stelle, probabilmente l' unica che può contrastare un centrodestra sì diviso ma non abbastanza da buttare alle ortiche una vittoria elettorale (amministrativa e politica) annunciata, ha al momento le fondamenta nella sabbia.

 

VIRGINIA RAGGI E LUIGI DI MAIO SUL TETTO DELLA FARNESINA

Si era già visto in Umbria e Liguria, dove è stato dimostrato, come direbbe Totò, che la somma non fa il totale.

 

Ora, tranne sorprese dell' ultimo minuto, improbabili, ma mai dire mai in politica, si apre una partita scivolosa, quasi tutta giocata sulla capitale. Virginia Raggi ci riprova, ha dalla sua che aiutarla convintamente può essere l' ultima spiaggia per cercare di evitare la scissione nei Cinque Stelle.

 

letta conte

Dalle parti del Pd si è letto con attenzione l' editoriale de Il Fatto , che pur alfiere del governo Conte avvertiva Zingaretti, sostenitore fino all' ultimo del governo giallorosa, di non mettersi in mezzo su Roma. Il governatore del Lazio, forte che nella sua Regione, dal professionista alla badante extracomunitaria, ci si vaccina come in una clinica svizzera a cinque stelle, qui stima alberghiera, alla fine resta a guardare.

 

CARLO CALENDA SI CANDIDA A ROMA BY EDOARDOBARALDI

Sul piano locale l' attuale sindaca tenta una «romanella» per chiudere le buche delle strade (romanella: per i non addetti ai lavori, risistemata alla meglio, per nascondere le magagne più grosse). Ma è innegabile che molto ha imparato e che in un nuovo mandato, che assai difficilmente gli elettori le daranno, potrebbe mettere mano con più competenza all' infernale macchina capitolina.

 

Il centrodestra potrebbe forse alla fine tornare a bussare alla porta di Guido Bertolaso, al momento stufo di veder sfruttate le sue capacità di city manager per poi essere mollato ogni volta che qualcosa non funziona.

 

guido berolaso 2

E Roberto Gualtieri, se come pare vincerà le primarie, dovrà dimostrare di essere capace di prendere voti anche al di fuori dei quartieri dentro le mura dove ha vinto le suppletive. E in qualche modo dovrà vedersela anche con Carlo Calenda, che già lo accusa di essere il risultato dei veti Cinque Stelle. Per Enrico Letta, che si è speso per l' intesa, si annuncia invece la prima sfida in un partito complicato, con Roma in bilico e con Giuseppe Sala, dato per vincente a Milano, che fa partita a sé.

PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTECARLA RUOCCO ALESSANDRO DI BATTISTSA VIRGINIA RAGGI LUIGI DI MAIO

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…