COSA STA SUCCEDENDO NELLA LEGA? - DOMANI A PONTIDA SALVINI VUOLE IL BAGNO DI FOLLA: ECCO PERCHE’ - SE NEI PROSSIMI MESI “IL CAPITONE” NON CONQUISTERÀ ALMENO DUE REGIONI SU QUATTRO E IL GOVERNO DURERÀ FINO ALL'ELEZIONE DEL PROSSIMO CAPO DELLO STATO LA SUA LEADERSHIP VERREBBE MESSA A DURA PROVA. GIORGETTI E ZAIA SI STANNO GIÀ SCALDANDO A BORDO CAMPO... 

-

Condividi questo articolo


Marco Antonellis per Dagospia

 

salvini giorgetti salvini giorgetti

L'asticella è alta ma non insormontabile per Matteo Salvini: se saranno più di 70 mila le persone domani a Pontida (con il sogno di raggiungere le 100mila presenze mentre a San Giovanni il 19 ottobre a Roma il Capitano vuole 200 mila partecipanti) sarà stato un successo altrimenti sarà flop. È questa la linea di demarcazione tra successo e insuccesso che i vertici leghisti si sono dati per il raduno leghista: "Dobbiamo far vedere a tutta l'Italia che la gente è ancora con noi".

 

Eh già, perché adesso il problema del Capitano leghista è di dimostrare numeri alla mano che ha ancora seguito popolare anche ora che ha perso l'incarico di governo e i sondaggi lo danno in calo. Tanto più che prestissimo comincerà la trafila delle regionali (Umbria, Emilia Romagna, Toscana e Calabria): e qui potrebbero essere dolori, spiegano leghisti in Transatlantico: "Fino ad un mese fa avremmo fatto filotto senza problemi, conquistando quattro regioni su quattro senza troppe difficoltà invece adesso il nostro obiettivo è di conquistarne almeno due. Se invece ne conquisteremo di meno in futuro si porrà anche il tema  della leadership salviniana soprattutto se il governo dovesse durare a lungo, almeno fino all'elezione del prossimo Capo dello Stato".

matteo salvini giancarlo giorgetti matteo salvini giancarlo giorgetti

 

Ecco dunque spiegato il frettoloso riavvicinamento di Matteo Salvini a Silvio Berlusconi: il Capitano ha bisogno di continuare a vincere per puntellare la sua leadership perché anche di questo si comincia a discutere, seppur sottovoce, in casa leghista. Tanto che, fanno notare in Transatlantico, ci sarebbero già due nomi pronti a scendere in campo se la situazione dovesse precipitare, magari per motivi extrapolitici: Giancarlo Giorgetti (che vuole aprire le porte della Lega agli altri partiti "ma solo ai politici bravi") e Luca Zaia.

zaia zaia

 

In particolare, Giorgetti, è molto stimato negli ambienti del deep state nostrano e dei centri di potere internazionale, quegli stessi ambienti e "centri di influenza" che in questo momento stanno sostenendo il nuovo governo Conte e che proprio in questi giorni sono a Roma per incontrare i vertici delle istituzioni e chiedere ragguagli sulla situazione politica italiana. E che vorrebbero che la Lega cambiasse presto leadership.

matteo salvini giancarlo giorgetti matteo salvini giancarlo giorgetti matteo salvini giancarlo giorgetti 1 matteo salvini giancarlo giorgetti 1 salvini giorgetti salvini giorgetti

 

GIORGETTI E SALVINI GIORGETTI E SALVINI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...