DAGONEWS - IL NOME DI BRUNO FRATTASI COME POSSIBILE SOSTITUTO DI ROBERTO BALDONI ALL'AGENZIA NAZIONALE PER LA CYBERSICUREZZA È UNA SCELTA DEL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO: L'IDEA È CHE SERVA UN PROFILO PIÙ "POLITICO" PER GESTIRE LA STRUTTURA - A BALDONI È STATO RIMPROVERATO UN APPROCCIO TROPPO "ACCADEMICO", E LUI HA LAMENTATO LA PENURIA DI RISORSE PER UNA STRUTTURA CONSIDERATA CENTRALE PER LA SICUREZZA (HA 150 DIPENDENTI, MA NE SERVIREBBERO ALTRI 650...)

-

Condividi questo articolo


DAGONEWS

alfredo mantovano alfredo mantovano

Il nome di Bruno Frattasi come possibile sostituto di Roberto Baldoni è una scelta del sottosegretario a palazzo Chigi Alfredo Mantovano. L’ex magistrato, autorità delegata alla sicurezza, non vuole alla guida dell’agenzia un “esperto”, come era Baldoni. L’idea di Mantovano è che sia necessario un profilo capace di una gestione anche politica della struttura della cybersicurezza.

 

bruno frattasi foto di bacco bruno frattasi foto di bacco

Del resto, e gli esempi non mancano, la scelta di un tecnico in un ramo di sua specifica competenza, non sempre si rivela utile, come ad esempio mettere un medico al ministero della Sanità, un magistrato al ministero della Giustizia, o un prefetto al Ministro dell’Interno (ogni riferimento è puramente voluto).

 

Le principali critiche mosse a Baldoni riguardavano il suo approccio troppo accademico: insomma, si occupava più della teoria che di risolvere i problemi organizzativi della struttura.

 

ROBERTO BALDONI ROBERTO BALDONI

Baldoni ha replicato a muso duro, sottolineando, a ragione, che una agenzia chiave come quella per la cybersicurezza ha necessità di imponenti risorse, personali e mezzi, che a lui, dice, non sono stati messi a disposizione.

 

Come scriveva ieri Giuliano Foschini su “Repubblica”: “L'Agenzia, che è nata con il governo Draghi, ha al momento un organico di 150 persone.

 

Ma la norma prevede che, entro il 2027, debbano essere effettuate altre 650 assunzioni. Serve una copertura economica che, al momento, non è garantita”.

 

ELISABETTA BELLONI FRANCO GABRIELLI ELISABETTA BELLONI FRANCO GABRIELLI

Sono volate parole grosse, e Baldoni ha annunciato il suo passo indietro. Il suo nume tutelare, Elisabetta Belloni, che lo aveva voluto alla guida dell’Agenzia, ha fatto buon viso a cattivo gioco.

 

Vale la pena ricordare come nacque l’ACN, ad agosto 2021: la cybersecurity era sotto l’ombrellone del Dis e Franco Gabrielli, seguendo il moderno orientamento di tutti i paesi occidentali, decise di creare una struttura autonoma.

 

L’allora sottosegretario di Draghi a Palazzo Chigi avrebbe voluto mettere a capo dell’Agenzia Nunzia Ciardi, ma la Belloni frenò tutto, preferendole Roberto Baldoni.

 

GLI HACKER DI NONAME ESULTANO PER LE DIMISSIONI DI ROBERTO BALDONI GLI HACKER DI NONAME ESULTANO PER LE DIMISSIONI DI ROBERTO BALDONI

Quello che resta, al termine di questo braccio di ferro, è che l’Italia si dimostra carente nella difesa cibernetica, che in questo momento storico è particolarmente necessaria, viste le numerosi incursioni hacker di Russia e Cina (giusto ieri, il rapporto annuale della Clusit, l'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, certificava un aumento del 169% degli attacchi informatici nel 2022 rispetto al 2021).

 

CYBERSICUREZZA:MANTOVANO,DOMANI IN CDM NOMINA DIRETTORE
(ANSA)
-  Sarà nominato dal Consiglio dei ministri in programma domani a Cutro il nuovo direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, dopo le dimissioni di Roberto Baldoni. Lo ha confermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, lasciando Palazzo Chigi per recarsi all'audizione al Copasir. A chi gli domandava se il nuovo direttore sarà il prefetto Bruno Frattasi, Mantovano ha risposto solo dicendo: "Rispettiamo il Parlamento, sto andando al Copasir".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI

 

 

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…