DELMASTRO: COME PARLA, SBAGLIA - IL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA, IGNORANDO L’APPELLO DI MATTARELLA CHE CHIEDEVA DI EVITARE SCONTRI TRA POTERI DELLO STATO, ATTACCA IL CSM PER IL PARERE CRITICO SUL DECRETO FLUSSI: “LE BOCCIATURE NON COMPETONO A CHI NON È ELETTO” - IL FEDELISSIMO DI GIORGIA MELONI DIFENDE LA SCELTA DEL CENTRO MIGRANTI IN ALBANIA: “LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA CI DARÀ RAGIONE”. MA LA QUESTIONE IN REALTÀ È PIÙ COMPLESSA: PER I MAGISTRATI ITALIANI, IL DECRETO SUI “PAESI SICURI” NEI QUALI POSSONO ESSERE RIMPATRIATI I MIGRANTI NON RISPETTA LA SENTENZA DELLA CORTE UE DI INIZIO OTTOBRE…
Estratto dell’articolo di Alessandro Di Matteo per “la Stampa”
Le parole di Sergio Mattarella non sono bastate, Andrea Delmastro rilancia l’offensiva contro la magistratura e cade nel vuoto il monito del capo dello Stato ad evitare che i poteri dello Stato vengano trasformati in «fortilizi contrapposti».
GIORGIA MELONI E SERGIO MATTARELLA
E’ la nuova puntata dello scontro tra governo e giudici sui migranti iniziato ad ottobre. Il fedelissimo di Giorgia Meloni, sottosegretario alla Giustizia, difende la scelta del centro migranti in Albania, attacca il Csm e si dice certo che «la Corte di giustizia europea ci darà ragione». Delmastro se la prende con l’organo di autogoverno della magistratura, “colpevole” di avere bocciato il “decreto flussi” del governo: «I pareri si ascoltano sempre, le bocciature non competono a chi non è eletto».
Lo scontro, appunto, va avanti da due mesi, da quando il tribunale di Roma ha scelto di non convalidare i trasferimenti di migranti in Albania e il governo ha immediatamente reagito approvando il decreto che, tra le altre cose, trasferisce alle Corti d’appello la competenza a decidere su questi temi. E qui è entrato il gioco il Csm che, in un parere non vincolante, ha criticato la norma per il timore di un sovraccarico sulle Corti d’appello che rischierebbero di non gestire con questi dossier con la rapidità necessaria.
SERGIO MATTARELLA E CARLO NORDIO AL CSM
Parere che, appunto, Delmastro getta nel cestino: il governo, assicura «continuerà legittimamente, forte del consenso popolare, a programmare le politiche migratorie», compito che non tocca invece «ad altri attori sguarniti del consenso popolare». Il sottosegretario ostenta sicurezza, «la Corte di giustizia europea ci darà ragione sicuramente perché considererei folle che l'Europa dica che non esistano più frontiere».
La questione in realtà è più complessa, perché i giudici non hanno affermato che non esistono più le frontiere, ma più semplicemente che il decreto sui “paesi sicuri” nei quali possono essere rimpatriati i migranti non rispetta la sentenza della Corte Ue di inizio ottobre. […]