Marco Antonellis per Dagospia
Che il Quirinale non fosse contento della possibile scissione renziana lo si sapeva già da quando Dagospia lo aveva anticipato nei giorni scorsi. E stamattina dalle pagine dei giornaloni è lo stesso Castagnetti, da sempre fedelissimo del Colle, a confermarlo: "Sono molto preoccupato. Bisogna evitare una scissione irresponsabile. Quando ci si scinde la conflittualità tra le due parti porta a danneggiare la coalizione sino sino a farla finire".
Impossibile essere più chiari di così. Peccato però che i rapporti tra i due, Renzi e Mattarella, siano pressoché inesistenti da anni, da quando cioè l'attuale Capo dello stato disse no al voto anticipato dopo la sconfitta referendaria del 4 dicembre preferendo continuare la legislatura con la nascita del governo Gentiloni.
Da allora i due non si sono più sentiti. Difficile dunque che il toscano decida di ascoltarlo ora. Chi potrà scongiurare dunque una scissione che metterebbe a repentaglio la stabilità del paese appena ottenuta e soprattutto la "desalvinizzazione" in corso che sta tanto a cuore ai potere forti dentro e fuori il bel paese?
Un modo ci sarebbe, spiega chi conosce bene il mondo del deep state internazionale: "Matteo Renzi ha dato un grande contributo alla nascita di questo governo ed è stato molto apprezzato a livello internazionale, in particolare sull'asse Parigi-Berlino-Washington (Nato, Europa, grandi fondi di investimento) e sarebbe un vero peccato se ora per una scissione di pochi parlamentari tutto venisse messo a repentaglio".
Insomma, quegli stessi ambienti internazionali che hanno seguito con grande attenzione la nascita del Conte 2 senza l'odiato Salvini ora non vorrebbero ritrovarsi da capo a dodici con la stabilità del governo e del paese appena riconquistata messa a repentaglio proprio da quel Matteo Renzi di cui tanto avevano apprezzato le gesta solo poche settimane fa. Basterà tutto questo a dissuadere il toscano?