joe biden nicolas maduro mohammed bin salman

“PER RIPULIRE BASTA UNA STRETTA DI MANO” – DOMENICO QUIRICO: “IL PETROLIO DETTA LEGGE. COSÌ BIDEN SI PREPARA A STRINGERE LA MANO A MOHAMMED BIN SALMAN. ADESSO C'È LA GUERRA BISOGNA VINCERE POI CAPOLINEA, TUTTO SCENDANO! SENONCHÈ DOPO NULLA È COME PRIMA. PERCHÉ QUESTI DESPOTI DELLE MATERIE PRIME, DOPO LA STRETTA DI MANO, SI SENTONO LE ALI ADDOSSO" - "E IL BAFFUTO MADURO? ANCORA A GENNAIO BIDEN PROCLAMAVA: ‘E’ UNA MINACCIA STRAORDINARIA ALLA SICUREZZA DEGLI STATI UNITI’. E ADESSO? NON SI PUÒ FARE A MENO DI LUI ‘PER CONTRIBUIRE ALLA STABILITÀ DEL MONDO’”

Domenico Quirico per “la Stampa”

 

DOMENICO QUIRICO

Stringere la mano. Un gesto meraviglioso. L'hanno inventato non per incrementare il bon ton, ma perché la mano è aperta e l'altro vede che non stringi il coltello o la pietra assassina. Essere amici, non farsi del male, camminare forse insieme lungo gli impervi sentieri della vita. Questo vuol dire stringersi la mano. La sua negazione è fissata in un verbo: tradire.

 

Nella vita comune si stringono innumerevoli mani, la maggior parte di persone sconosciute che dopo poco lo ritorneranno. E' gesto, in fondo, diventato così consueto, banale, da aver smarrito molto del suo antico, profondo, quasi religioso significato.

 

vladimir putin joe biden

Ma nella politica internazionale non dovrebbe essere così. Stringere una mano, quella mano, vuol dire molto di più che cortesia o forma, ha un significato profondo.

Non è un gesto, è un simbolo.

 

Non per i tiranni. Per loro è pura tattica, possono mentire stringere la mano a qualcuno che poco dopo aggrediranno. Per questo Machiavelli dedicò un libro al Cesare Borgia, personaggio per altri versi mediocre. Eliminò con perizia omicida i collaboratori più prossimi dopo aver appunto stretto loro la mano. E divenne immortale per la sua cinica astuzia.

 

vladimir putin e mohammed bin salman 4

Ma le democrazie dovrebbero, per fortuna, avere un'altra storia. Devono scegliere, sono obbligate a scegliere. Stringere la mano solo di coloro che rispettano le stesse regole. Il diavolo continuerà a calcare purtroppo la scena del mondo. Ma non bisogna frequentarlo, specchiarsi. E' l'alterità radicale la nostra salvezza. Una delle parole più brevi e convincenti è no. La stretta di mano a Monaco nel 1938 tra le democrazie e le tirannidi totalitarie ancora è esempio di vergogna.

 

MADURO PUTIN

Ora la complicata, dolorosa guerra di Ucraina. Per le democrazie d'Occidente a poco a poco, giorno dopo giorno, è diventata anche (e ahimè soprattutto) una faccenda di petrolio e di gas. E proprio lì il rigore morale e la fermezza ad ogni costo contro il prepotente di turno purtroppo si inceppa e fa risacca.

 

I leader della coalizione dei virtuosi per ora sembrano granitici nel rifiutare di stringere la mano all'aggressore, a Putin. Anche se qualcuno l'affaccia come possibilità teorica, per carità... se non se ne potesse fare a meno... in fondo

 

petrolio

Ma stringono quelle degli autocrati del petrolio che dovrebbero evitare con accuratezza, soprattutto ora, quando bene e male sui affrontano in modo così esplicito. Perché sono contagiose, capaci di intaccare la loro posizione morale, il loro buon diritto di definirsi la parte giusta del mondo.

 

Lo scopo è buono, anzi necessario, oppongono i realisti, razza pericolosa: bisogna evitare di arrendersi al ricatto petrolifero dello zar, imporgli l'unica sanzione che potrebbe davvero indebolirlo, cancellarlo dall'elenco dei fornitori di petrolio e gas.

 

khashoggi

Così Biden, che non accetterebbe mai di stringere, di nuovo, la mano al criminale Putin, si prepara a farlo con un personaggio che nell'elenco dei ricercati per delitti non sta certo agli ultimi posti, il principe ereditario della Arabia saudita Mohammed Ben Salman. Se un singolo omicidio di un oppositore può sembrare poco in un panorama mondiale di autocrati che operano su scala staliniana, all'eliminazione del giornalista Kashoggi, squartato nel consolato a Istanbul, dovete aggiungere il martirio degli innocenti nello Yemen, bombardato con criminale minuzia, scuole, ospedali, quartieri civili.

 

mohammed bin salman

Alla Putin, si potrebbe dire. A quelli che scampano il principe ha provveduto con un blocco omicida di cibo e medicine. Perfino Erdogan, che non ha un cuore tenero e non è certo un democratico, si era indignato per il delitto consumato per di più, disinvoltamente, a casa sua. Poi anche lui ha cambiato idea.

 

Biden, dopo qualche timida esitazione, stringerà dunque la mano al principe, viaggio confermato entro fine giugno. Il petrolio detta legge. Salman, con l'Opec, possiede la formula magica per aumentare la produzione e compensare il petrolio russo, tolto di scena con le sanzioni.

 

jamal khashoggi

Siamo alle solite. Sottomessa a re feudali e a principi corrotti, vegetando nel medioevo sociale, analfabetizzata dal verbo wahabita e terrorista che ha inventato, l'Arabia vive della rendita dei tre tesori, manna petrolifera, potenza dei petrodollari investiti in Occidente e il quello teologico della Mecca.

 

Ecco: il meccanismo che dovrebbe indignare e far riflettere: credere cioè che tutto è permesso e approvare la decisione di permettersi tutto. Biden è convinto di poter aprire e chiudere la parentesi saudita: adesso c'è la guerra bisogna vincere poi capolinea, tutto scendano!

 

nicolas maduro

Senonchè dopo, dopo la stretta di mano con il principe killer, nulla è come prima. Perché questi despoti delle materie prime (che vanno sempre d'accordo con violenza e corruzione) dopo la stretta di mano si sentono le ali addosso. Così confortati pubblicamente da quelli che dovrebbero toglier loro l'ossigeno per il respiro si danno libertà di azione. Biden aveva giurato di trattare il principe da «paria»'. Insomma, è quanto ha garantito a Putin.

 

Al Cremlino staranno tirando calcoli promettenti sul rigore morale della potenza che difende i diritti umani ovunque e comunque. Salvo nuocciano ai suoi variabili interessi. E Maduro, il baffuto Nicolas Maduro? In fondo, con l'Arabia Saudita gli Stati Uniti sono complici da quando spedirono in pensione il vecchio imperialismo britannico.

joe biden mangia la pizza con i soldati americani in polonia 3

 

Ma il caudillo di Caracas, il compagnero presidente, l'ultimo ostinato perturbatore del cortile di casa con le sue scalmane messianico-terzomondiste, l'amico di russi e iraniani? Washington offriva la taglia di 15 milioni di dollari a chi lo catturava, accusato di traffico di stupefacenti e pulizia industriale di denaro sudicio.

 

Ancora a gennaio Biden proclamava che Maduro era «una minaccia straordinaria alla sicurezza degli Stati Uniti». E adesso? Solo per un po' di petrolio in più le sanzioni che lo assediano dal 2019 saranno attenuate. Come non fare le fusa a un autocrate che ha tra le più grandi riserve di greggio del mondo, finora costretto a venderlo clandestinamente e che rapidamente potrebbe raddoppiare la produzione a un milione e mezzo di barili al giorno?

 

vladimir putin

Non si può fare a meno di lui «per contribuire alla stabilità del mondo». Il Caudillo, cento giorni fa, sosteneva a spada tratta Putin contro «l'imperialismo degli Yankee»'. Adesso la sua vice, Rodriguez, dice che «il Venezuela non sarà mai nel campo dei guerrafondai a tutti i costi» e contribuirà alla difesa dei diritti umani. Per ripulire basta una stretta di mano.

nicolas maduro

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...