“PER RIPULIRE BASTA UNA STRETTA DI MANO” – DOMENICO QUIRICO: “IL PETROLIO DETTA LEGGE. COSÌ BIDEN SI PREPARA A STRINGERE LA MANO A MOHAMMED BIN SALMAN. ADESSO C'È LA GUERRA BISOGNA VINCERE POI CAPOLINEA, TUTTO SCENDANO! SENONCHÈ DOPO NULLA È COME PRIMA. PERCHÉ QUESTI DESPOTI DELLE MATERIE PRIME, DOPO LA STRETTA DI MANO, SI SENTONO LE ALI ADDOSSO" - "E IL BAFFUTO MADURO? ANCORA A GENNAIO BIDEN PROCLAMAVA: ‘E’ UNA MINACCIA STRAORDINARIA ALLA SICUREZZA DEGLI STATI UNITI’. E ADESSO? NON SI PUÒ FARE A MENO DI LUI ‘PER CONTRIBUIRE ALLA STABILITÀ DEL MONDO’”

-

Condividi questo articolo


Domenico Quirico per “la Stampa”

 

DOMENICO QUIRICO DOMENICO QUIRICO

Stringere la mano. Un gesto meraviglioso. L'hanno inventato non per incrementare il bon ton, ma perché la mano è aperta e l'altro vede che non stringi il coltello o la pietra assassina. Essere amici, non farsi del male, camminare forse insieme lungo gli impervi sentieri della vita. Questo vuol dire stringersi la mano. La sua negazione è fissata in un verbo: tradire.

 

Nella vita comune si stringono innumerevoli mani, la maggior parte di persone sconosciute che dopo poco lo ritorneranno. E' gesto, in fondo, diventato così consueto, banale, da aver smarrito molto del suo antico, profondo, quasi religioso significato.

 

vladimir putin joe biden vladimir putin joe biden

Ma nella politica internazionale non dovrebbe essere così. Stringere una mano, quella mano, vuol dire molto di più che cortesia o forma, ha un significato profondo.

Non è un gesto, è un simbolo.

 

Non per i tiranni. Per loro è pura tattica, possono mentire stringere la mano a qualcuno che poco dopo aggrediranno. Per questo Machiavelli dedicò un libro al Cesare Borgia, personaggio per altri versi mediocre. Eliminò con perizia omicida i collaboratori più prossimi dopo aver appunto stretto loro la mano. E divenne immortale per la sua cinica astuzia.

 

vladimir putin e mohammed bin salman 4 vladimir putin e mohammed bin salman 4

Ma le democrazie dovrebbero, per fortuna, avere un'altra storia. Devono scegliere, sono obbligate a scegliere. Stringere la mano solo di coloro che rispettano le stesse regole. Il diavolo continuerà a calcare purtroppo la scena del mondo. Ma non bisogna frequentarlo, specchiarsi. E' l'alterità radicale la nostra salvezza. Una delle parole più brevi e convincenti è no. La stretta di mano a Monaco nel 1938 tra le democrazie e le tirannidi totalitarie ancora è esempio di vergogna.

 

MADURO PUTIN MADURO PUTIN

Ora la complicata, dolorosa guerra di Ucraina. Per le democrazie d'Occidente a poco a poco, giorno dopo giorno, è diventata anche (e ahimè soprattutto) una faccenda di petrolio e di gas. E proprio lì il rigore morale e la fermezza ad ogni costo contro il prepotente di turno purtroppo si inceppa e fa risacca.

 

I leader della coalizione dei virtuosi per ora sembrano granitici nel rifiutare di stringere la mano all'aggressore, a Putin. Anche se qualcuno l'affaccia come possibilità teorica, per carità... se non se ne potesse fare a meno... in fondo

 

petrolio petrolio

Ma stringono quelle degli autocrati del petrolio che dovrebbero evitare con accuratezza, soprattutto ora, quando bene e male sui affrontano in modo così esplicito. Perché sono contagiose, capaci di intaccare la loro posizione morale, il loro buon diritto di definirsi la parte giusta del mondo.

 

Lo scopo è buono, anzi necessario, oppongono i realisti, razza pericolosa: bisogna evitare di arrendersi al ricatto petrolifero dello zar, imporgli l'unica sanzione che potrebbe davvero indebolirlo, cancellarlo dall'elenco dei fornitori di petrolio e gas.

 

khashoggi khashoggi

Così Biden, che non accetterebbe mai di stringere, di nuovo, la mano al criminale Putin, si prepara a farlo con un personaggio che nell'elenco dei ricercati per delitti non sta certo agli ultimi posti, il principe ereditario della Arabia saudita Mohammed Ben Salman. Se un singolo omicidio di un oppositore può sembrare poco in un panorama mondiale di autocrati che operano su scala staliniana, all'eliminazione del giornalista Kashoggi, squartato nel consolato a Istanbul, dovete aggiungere il martirio degli innocenti nello Yemen, bombardato con criminale minuzia, scuole, ospedali, quartieri civili.

 

mohammed bin salman mohammed bin salman

Alla Putin, si potrebbe dire. A quelli che scampano il principe ha provveduto con un blocco omicida di cibo e medicine. Perfino Erdogan, che non ha un cuore tenero e non è certo un democratico, si era indignato per il delitto consumato per di più, disinvoltamente, a casa sua. Poi anche lui ha cambiato idea.

 

Biden, dopo qualche timida esitazione, stringerà dunque la mano al principe, viaggio confermato entro fine giugno. Il petrolio detta legge. Salman, con l'Opec, possiede la formula magica per aumentare la produzione e compensare il petrolio russo, tolto di scena con le sanzioni.

 

jamal khashoggi jamal khashoggi

Siamo alle solite. Sottomessa a re feudali e a principi corrotti, vegetando nel medioevo sociale, analfabetizzata dal verbo wahabita e terrorista che ha inventato, l'Arabia vive della rendita dei tre tesori, manna petrolifera, potenza dei petrodollari investiti in Occidente e il quello teologico della Mecca.

 

Ecco: il meccanismo che dovrebbe indignare e far riflettere: credere cioè che tutto è permesso e approvare la decisione di permettersi tutto. Biden è convinto di poter aprire e chiudere la parentesi saudita: adesso c'è la guerra bisogna vincere poi capolinea, tutto scendano!

 

nicolas maduro nicolas maduro

Senonchè dopo, dopo la stretta di mano con il principe killer, nulla è come prima. Perché questi despoti delle materie prime (che vanno sempre d'accordo con violenza e corruzione) dopo la stretta di mano si sentono le ali addosso. Così confortati pubblicamente da quelli che dovrebbero toglier loro l'ossigeno per il respiro si danno libertà di azione. Biden aveva giurato di trattare il principe da «paria»'. Insomma, è quanto ha garantito a Putin.

 

Al Cremlino staranno tirando calcoli promettenti sul rigore morale della potenza che difende i diritti umani ovunque e comunque. Salvo nuocciano ai suoi variabili interessi. E Maduro, il baffuto Nicolas Maduro? In fondo, con l'Arabia Saudita gli Stati Uniti sono complici da quando spedirono in pensione il vecchio imperialismo britannico.

joe biden mangia la pizza con i soldati americani in polonia 3 joe biden mangia la pizza con i soldati americani in polonia 3

 

Ma il caudillo di Caracas, il compagnero presidente, l'ultimo ostinato perturbatore del cortile di casa con le sue scalmane messianico-terzomondiste, l'amico di russi e iraniani? Washington offriva la taglia di 15 milioni di dollari a chi lo catturava, accusato di traffico di stupefacenti e pulizia industriale di denaro sudicio.

 

Ancora a gennaio Biden proclamava che Maduro era «una minaccia straordinaria alla sicurezza degli Stati Uniti». E adesso? Solo per un po' di petrolio in più le sanzioni che lo assediano dal 2019 saranno attenuate. Come non fare le fusa a un autocrate che ha tra le più grandi riserve di greggio del mondo, finora costretto a venderlo clandestinamente e che rapidamente potrebbe raddoppiare la produzione a un milione e mezzo di barili al giorno?

 

vladimir putin vladimir putin

Non si può fare a meno di lui «per contribuire alla stabilità del mondo». Il Caudillo, cento giorni fa, sosteneva a spada tratta Putin contro «l'imperialismo degli Yankee»'. Adesso la sua vice, Rodriguez, dice che «il Venezuela non sarà mai nel campo dei guerrafondai a tutti i costi» e contribuirà alla difesa dei diritti umani. Per ripulire basta una stretta di mano.

nicolas maduro nicolas maduro

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...