Border Czar Kamala Harris: “Don’t come.”
Border Czar Tom Homan: pic.twitter.com/nu2F2L0Rm6
— Collin Rugg (@CollinRugg) November 11, 2024
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”
Donald Trump […] apre la settimana portando nel suo staff, come “zar dei confini”, Thomas Homan, e come vice capo dello staff per la politica Stephen Miller.
Entrambi furono parte della prima Amministrazione: Miller fu uno degli speechwriter e lavorò al dossier immigrazione; mentre Homan guidò l’Ice, l’agenzia per l’Immigrazione e il rafforzamento delle dogane.
Due pesi massimi del movimento trumpiano che avranno il compito di portare a compimento l’agenda di Trump: dalla costruzione del muro, alla maxi deportazione degli immigrati illegalmente. […] Trump ha promesso […] che avrebbe deportato 11 milioni di persone.
President Trump just put this man, Tom Homan, in charge of deportations. ?? pic.twitter.com/S5xYeV1Nmm
— Charlie Kirk (@charliekirk11) November 11, 2024
Tom Homan è un ex agente di frontiera ed è veterano delle Amministrazioni. Entrò a farvi parte nel 2013 con Barack Obama che gli affidò la guida del ramo dell’Ice che si occupa di rimpatri (espulsioni, respingimenti forzati e ritorni volontari).
In questo ruolo Homan, 63 anni il 28 novembre, era diventato il padre di una politica - approvata dall’allora presidente democratico - di separare i bambini dai genitori entrati illegalmente negli Stati Uniti, all’insegna della tolleranza zero.
L’obiettivo era quello di scoraggiare ulteriori ingressi dal confine del Messico, ma le organizzazioni per i diritti civili erano insorte. Obama nel 2015 aveva conferito a Homan il Presidential Rank Award, onorificenza per i servitori dello Stato.
Alla fine del suo mandato, il presidente democratico si era conquistato l’appellativo da parte degli attivisti di “Deporter-in-chief”. Negli otto anni alla Casa Bianca almeno 5,2 milioni di persone vennero cacciate dagli Stati Uniti.
Un numero che Trump avrebbe voluto emulare nei suoi quattro anni. Ma causa inefficienza, ricorsi legali e fondi ridotti per l’Ice, riuscì a malapena a mantenere la media di 360 mila rimpatri all’anno.
BREAKING: President Trump selects former ICE Director Tom Homan as Border Czar for the upcoming administration, tasked with overseeing the largest mass deportation operation in U.S. history. pic.twitter.com/NdpPzvTs3A
— I Meme Therefore I Am ?? (@ImMeme0) November 11, 2024
tom homan giovane agente della polizia di confine
Ora l’impresa si presenta ancora più complessa. Ci sono 11 milioni di illegali negli Stati Uniti, la denominazione ufficiale è di undocumented residents. Sono 4 milioni i bambini nati negli States che vivono con genitori privi di documenti.
Molti undocumented residents sono entrati dai porosi confini, altri hanno lasciato scadere visti e permessi e altri ancora hanno approfittato del tempo concesso di 1 anno per preparare la domanda di asilo.
Ecco perché nonostante i proclami ancora oggi è complicato attuare le espulsioni. Ogni reimpatrio costa migliaia di dollari e servono le strutture dove custodire le persone in attesa che i voli li riportino nei Paesi d’origine. […]
Homan nel 2018 si era dimesso dall’Amministrazione Trump, ma era rimasto nell’orbita diventando un commentatore per la Fox News. Alla Convention di Milwaukee nel luglio scorso aveva lanciato un monito agli immigrati: «Fate i bagagli, state tornando a casa», aveva detto fra gli applausi della platea fornendo uno slogan alla campagna di Trump.
Il presidente-eletto lo vuole come “zar” incaricato di tutte le deportazioni, non avrà un incarico nel Gabinetto e questo lo esclude dalla necessità di un ratifica al Senato.
[…] Homan in una recente intervista ha detto che inizierà dai criminali e poi dai 1,3 milioni che hanno esaurito - senza successo - il percorso per ottenere la residenza in America. Ha negato di voler impiegare la Guardia Nazionale e sottolineato che le operazioni avverranno «con umanità». Parlando con la Fox News Homan ha promesso «molte più deportazioni di quelle dei primi 4 anni».
Si coordinerà con Stephen Miller, uno dei consiglieri più vicini a Trump e spesso in viaggio con lui sull’aereo privato. […] è l’uomo che ha dettagliato il piano per ridurre l’immigrazione - legale e illegale -. Fra le opzioni anche raid e blitz nei posti di lavoro e la detenzione in campi e prigioni private (a Wall Street le società delle carcere private hanno avuto un aumento di valore) prima dell’espulsione.
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