È STATA UNA FATICACCIA, MA CE L’ABBIAMO FATTA: IL GOVERNO ITALIANO HA CENTRATO TUTTI I 45 OBIETTIVI INDICATI DAL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA! ADESSO LA COMMISSIONE EUROPEA DOVRÀ APRIRE IL PORTAFOGLI E SGANCIARE LA SECONDA RATA DEL RECOVERY, DA 24,1 MILIARDI DI EURO – MA NON FINISCE QUI: ORA CI SONO ALTRI 16 OBIETTIVI E 39 TRAGUARDI DA CENTRARE ENTRO LA FINE DELL’ANNO. SEMPRE CHE DRAGHI RIMANGA A PALAZZO CHIGI…
Paolo Baroni per “la Stampa”
ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 1
Con la conclusione del bando per le nuove reti 5G e del 15° lotto di «Italia a 1 Giga», l'approvazione dei programmi per gli investimenti sulla rete stradale delle aree interne e dei piani operativi dell'Anas e dei concessionari per il monitoraggio di ponti e viadotti, e la firma da parte del Mite del decreto che fa scattare 600 milioni di investimenti sulla rete idrica e il riuso delle acque, l'Italia ha raggiunto nei tempi previsti tutti e 45 i traguardi e gli obiettivi indicati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per il primo semestre 2022.
Il primo vero step legato al Pnrr insomma, dopo le solite apprensioni a causa dei soliti ritardi, è stato raggiunto e ieri il ministero dell'Economia ha comunicato di aver inviato alla Commissione europea la richiesta relativa al pagamento della seconda rata dei fondi del Pnrr del valore complessivo di 24,1 miliardi di euro (11,5 di contributi a fondo perduto e 12,6 di prestiti), 21 effettivi al netto del rimborso della rata del prefinanziamento ricevuto ad agosto 2021.
Ora la palla passa alla Commissione europea che nei prossimi mesi in base ai regolamenti dovrà verificare il pieno rispetto degli impegni. «I pagamenti - fanno sapere da Bruxelles confermando di aver ricevuto la richiesta italiana - sono basati sui risultati e subordinati all'attuazione da parte dell'Italia degli investimenti e delle riforme delineate nel suo piano di ripresa e resilienza.
meme su Mario Draghi e il recovery plan
Questa seconda richiesta di pagamento riguarda 45 tappe e obiettivi che coprono diverse riforme anche nei settori della pubblica amministrazione, degli appalti pubblici, dell'amministrazione fiscale, dell'istruzione e della sanità territoriale, nonché degli investimenti in banda ultralarga e 5G, turismo e cultura, idrogeno, urbanistica rigenerazione e digitalizzazione delle scuole».
«Con la trasmissione alla Commissione della richiesta di pagamento della seconda rata il nostro Paese si conferma tra gli stati del gruppo di testa nell'Ue sul fronte dell'attuazione del Pnrr. Abbiamo ricevuto più soldi di tutti, ma rispondiamo con serietà e credibilità, mantenendo gli impegni presi.
Un segno tangibile del patrimonio di credibilità e reputazione conquistato in questi 16 mesi di governo» ha commentato il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, particolarmente orgoglioso del fatto che il nostro Paese sia quello «più impegnato nella modernizzazione della Pa per ammontare delle risorse impegnate, qualità delle riforme e investimenti».
Col completamento di tutte le gare, spiega una nota del ministero per la Transizione tecnologica, l'Italia sarà il primo Paese in Europa ad avere, grazie all'intervento pubblico, reti mobili 5G ad elevate prestazioni e interamente rilegate in fibra ottica, in grado di garantire altissima velocità e minima latenza ovunque.
«Sono molto soddisfatto dell'obiettivo raggiunto. In 13 mesi abbiamo approvato la Strategia italiana, ottenuto le autorizzazioni europee, pubblicato e assegnato tutti i bandi Pnrr e investito in totale un valore di circa 5,5 miliardi, con l'ambizioso obiettivo di connettere tutta l'Italia entro il 2026 con reti ad altissima velocità fisse e mobili» ha commentato il ministro Vittorio Colao.
In base ai programmi tra quattro anni le case degli italiani avranno una connessione fissa di almeno 1 Giga, le aree popolate saranno raggiunte dal 5G ad altissima capacità, tutte le scuole e le strutture sanitarie avranno la connessione adatta per garantire servizi ad altissime prestazioni.
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La sfida legata agli impegni del secondo semestre dell'anno che inizia ora non sarà meno impegnativa: bisognerà infatti centrare altri 16 obiettivi e 39 traguardi. Operazione che però, grazie al decreto sull'attuazione del Pnnr approvato ieri dalla Camera con 316 sì, d'ora in avanti dovrebbe risultare più agevole.
«Il lavoro dell'intero governo, che è proseguito senza ritardi nonostante il dramma della guerra non si ferma - assicura Brunetta -. Siamo già all'opera per tagliare entro fine anno i prossimi traguardi, che valgono altri 22 miliardi di investimenti per l'Italia di domani, nel segno delle riforme, della crescita e dell'inclusione».
ripartizione tra i vari ministeri dei progetti del pnrr grafico domaniripartizione complessiva di traguardi e obiettivi per ministero pnrr grafico domaniMARIO DRAGHI RECOVERY PLANursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 3