enrico letta in auto

ENRICO LETTA RISPONDE A DAGOSPIA: ''ENTRAI NELLA SPAGNOLA ABERTIS A FINE 2016 E NE SONO USCITO QUANDO L'OPERAZIONE CON ATLANTIA È DIVENTATA DEFINITIVA, A MAGGIO 2018, PROPRIO PER EVITARE QUALUNQUE CONFLITTO DI INTERESSI''. OHIBÒ, MA VISTO CHE ABERTIS NEL 2016 COMPRÒ LA MAGGIORANZA DELL'AUTOSTRADA A4, PRIMA DELL'OPA DEI BENETTON E DEL SUO INGRESSO, NON C'ERA ANCHE LÌ UN CONFLITTO D'INTERESSI?

LA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Su Dagospia sono oggi oggetto di ricostruzioni del tutto false rispetto alle quali chiedo cortesemente la seguente rettifica.

 

Sono entrato nel Consiglio di Abertis alla fine del 2016 quando questa era una società spagnola, e prima che venisse ventilata l’ipotesi di OPA da parte italiana. Da Abertis sono uscito, dimettendomi volontariamente, e dandone pubblica notizia nel maggio scorso, esattamente quando è cambiata la proprietà con l’ingresso di Atlantia.

 

ENRICO LETTA CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI

Questo perché, proprio per evitare al massimo possibili conflitti di interesse con le mie precedenti funzioni, ho scelto, una volta lasciato il Parlamento, di esercitare attività professionali fuori dall’Italia. È quindi vero proprio il contrario rispetto ai conflitti di interesse di cui, omettendo di raccontare i fatti appena descritti, mi si accusa impropriamente.

 

 

ABERTIS

Dago-risposta: Ringraziamo il professor Letta della precisazione. Avevamo scritto che era entrato nel cda Abertis mentre era in corso l'Opa di Atlantia (aprile 2017), e invece era lì già dalla fine del 2016. Quindi, ricapitolando, dopo l'annuncio della scalata è rimasto nella società spagnola per più di un anno, in attesa dell'ok delle autorità europee. Arrivato questo fatidico e scontato ''sì'', ha lasciato Abertis ''per evitare conflitti d'interesse con le mie precedenti funzioni''.

 

Solo una domanda: ma se un ex premier e più volte ministro rischia un conflitto d'interessi perché lavora per un'azienda straniera con forti interessi economici in Italia, come mai si è accomodato nel cda di Abertis anche se questa nel settembre 2016 aveva comprato il 51% di A4 Holding, ovvero la maggioranza assoluta delle italianissime A4 Brescia-Padova e A31 Valdastico (poi sarebbero salite all'85%, sempre mentre lei era nel cda)? Forse riconosce che il conflitto di interessi sarebbe stato più grave con le Autostrade dei Benetton? E come mai?

 

 

MAGGIO 2016: ABERTIS COMPRA IL 51% DI A4 HOLDING (POI NEL 2017, SEMPRE CON LETTA NEL CDA, SALIRÀ ALL'85%)

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/10/autostrade-la-spagnola-abertis-compra-la-maggioranza-della-a4-brescia-padova-e-della-a31-per-quasi-600-milioni-di-euro/2712475/

 

MAGGIO 2017, CON LETTA BEN SALDO IN CDA: SI SALE ALL'85%

https://www.trend-online.com/ansa/abertis-sale-all-85-34di-a4-holding-272882/

abertisgilberto benettonAUTOSTRADE PER L ITALIA

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”