DAGOREPORT
Fermi tutti! Matteo Salvini sta meditando davvero il Papeete 2. E i tempi per uscire dal governissimo Draghi sono anche brucianti: ad agosto inizia il semestre bianco di Mattarella.
Il calcolo del Truce – la Meloni sola all’opposizione avrebbe perso voti e consensi – si è rivelato un “pio desiderio”: Fratelli d’Italia guadagna punti, giorno dopo giorno. Intanto, dalla partecipazione con inversione a UE della Lega al governo Draghi, Salvini non sta spuntando nulla. Ad ogni richiesta, viene regolarmente rimbalzato.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI BY GIANBOY
A questo punto: o ottiene un risultato eclatante in chiave economica per le partite Iva della Lega Nord dissestate dalla pandemia o ritorna all’opposizione. Il Carroccio moderato guidato da Giorgetti e Zaia, ovviamente, non sarebbe favorevole. Ma messo di fronte all’aut aut di Salvini, piegherebbe il capino.
GIANCARLO GIORGETTI E MATTEO SALVINI
Anche perché è diventato lampante che questo esecutivo non riuscirà a cambiare la legge elettorale in chiave proporzionale per le politiche previste nel 2023, quindi ha ragione il duplex Meloni-Crosetto a chiedersi come farà il centro-destra a presentarsi unito davanti agli elettori (Lega + Fratelli d’Italia + Forza Italia) quando nessuna sa la data di scadenza del governo Draghi.
POST SCRIPTUM
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini 2 giugno 2020 3
Un eventuale abbandono del governo Draghi da parte della Lega creerebbe un pesante problema per Mattarella: crisi, sostituzione dei ministri, fuga di parlamentari di Forza Italia in modalità Ghedini-Ronzulli-Tajani verso il Carroccio e quindi indebolimento della nuova compagine governativa. Per non parlare dell’immagine dell’Italia a livello europeo, con una vaccinazione che stenta a raggiungere l’immunità di gregge entro l’anno.
SALVINI TORNA DI LOTTA E DI GOVERNO "NOI POSSIAMO ASPETTARE DUE MESI"
Alberto Mattioli per la Stampa
mateusz morawiecki viktor orban matteo salvini
La tournée a Budapest è andata bene. Improbabile che ne esca l' annunciato "Rinascimento europeo", però Matteo Salvini, che formalmente è un semplice senatore, ha colloquiato con due primi ministri, è stato accolto da un upgrade protocollare con ostensione di Tricolori ("Siamo rimasti sorpresi anche noi", racconta un leghista) e soprattutto, gongola lo stesso leghista, "ha dimostrato che a livello europeo ha ancora una marcia in più di Giorgia Meloni", che era poi il vero scopo del viaggio. Intanto la sinistra protesta per le frequentazioni dell' ex ministro dell' Interno.
L' eurodeputato renziano Nicola Danti parla di "un' armata delle tenebre", addirittura.
matteo salvini mateusz morawiecki viktor orban
Resta, in casa leghista, una certa perplessità sul governo Draghi e sul ruolo del partito al suo interno. Prima di passare la Pasqua con i suoi, specie il figlio che compie 18 anni in questi giorni, Salvini ha sparato nella solita direzione: "Tenere chiusi gli italiani dopo Pasqua, anche se la scienza dice che si può riaprire in sicurezza, sarebbe un sequestro di persona". Ma con Speranza non c' è speranza: la sua, accusa Salvini, è "una scelta ideologica. E io sono stufo di scelte ideologiche sulla pelle degli italiani".
Però così sembra sempre che di Leghe ce ne siano due.
STAY HUNGARY, STAY FOOLISH - SALVINI E ORBAN BY CARLI
Una di governo a Palazzo Chigi, dove alla fine anche i suoi ministri votano le zone rosse; l' altra di lotta con il suo segretario. Molti, per la verità più fuori che dentro il partito (per ora, almeno), temono che il Carroccio rimanga schiacciato fra un governo di cui fa parte ma dove incide poco e un' opposizione, quella di Meloni, che cresce pescando nello stesso bacino elettorale.
I giornali di area, più barricaderi di chi sostengono, scrivono già che il governissimo sta devitalizzando il salvinismo. Al momento, nel partito nessuno mette in discussione la scelta del governo Draghi. Oltretutto, il meno entusiasta era proprio Salvini, a favore invece tutti i quadri, dai governatori in giù. "E poi non potremmo certo uscire dopo nemmeno due mesi, ci copriremmo di ridicolo", spiega uno dei dirigenti in questione.
Ma c' è un ma.
Stare al governo ha un senso se si ottiene qualcosa, e a favore di quel blocco sociale, le partite Iva settentrionali, che la crisi la sta soffrendo di più. Bloccare ius soli o patrimoniale non basta. Bisogna portare a casa dei risultati sui due fronti che interessano un elettorato scettico: gli aiuti, rottamazione delle cartelle esattoriali o ristori più rapidi e robusti pari sono, e le riaperture prima possibile.
Sulla seconda richiesta, il compromesso, pur giudicato pasticciato, raggiunto all' ultimo Cdm da un lato soddisfa perché dimostra che Draghi non è insensibile al grido di dolore leghista (ed è vero che i suoi rapporti personali con Salvini sono cordiali). Dall' altro no, perché non è abbastanza. Problema nel problema, i tre ministri leghisti, Giorgetti al Mise, Stefani alle Disabilità e Garavaglia al Turismo, hanno tutti un profilo molto tecnico e sono concentrati sui dossier (a Giorgetti non mancano certo) più che sulla politique politicienne.
"Scommettere sul fallimento di Draghi sarebbe come scommettere sul fallimento dell' Italia", dice giudizioso un leghista. Però per non farsi rosolare da Meloni, se si governa qualcosa si deve ottenerla.
Questione di tempi, soprattutto. La campagna vaccinale si sveltirà e l' arrivo del caldo darà una mano, calcolano in via Bellerio. "Diciamo che possiamo pazientare un paio di mesi per ottenere quel che ci interessa. Nell' attesa, però, bisogna farsi sentire". Ma a questo provvede Salvini.
salvini euroambientalista meme salvini europeista meme 12 salvini meme