giuliano amato giorgia meloni

“NON SI PUÒ LOTTIZZARE LA CORTE COSTITUZIONALE” - GIULIANO AMATO SPIEGA A GIORGIA MELONI E AL CENTRODESTRA I RUDIMENTI DI QUELLA “MENTALITÀ COSTITUZIONALE” ALLA BASE DELLA DEMOCRAZIA: “L’ERRORE COMMESSO DAL GOVERNO SULLA CONSULTA NON È NELLA PROPOSTA DI UN CANDIDATO DI PARTE, FRANCESCO SAVERIO MARINI, MA È NEL TENTATIVO DI ELEGGERLO SENZA CERCARE UNA CONDIVISIONE CON LE OPPOSIZIONI. LA CORTE NON È LA RAI DOVE UN CONDUTTORE PUÒ DICHIARARE DI RENDERE CONTO ALL’AZIONISTA DI MAGGIORANZA. SE UN GIUDICE COSTITUZIONALE RENDESSE CONTO AL PARTITO CHE CE L’HA MESSO, CIÒ COMPORTEREBBE LA TOTALE DELEGITTIMAZIONE DELLA CONSULTA”

Estratto dell’articolo di Simonetta Fiori per “la Repubblica”

 

giuliano amato

«L’errore commesso dal governo sulla Consulta? Non è certo nella proposta di un candidato di parte – questo è sempre accaduto – ma è nel tentativo di eleggerlo senza cercare una condivisione con le opposizioni. Condivisione sulla idoneità del giurista, non spartizione delle caselle a disposizione. Perché la Corte non può essere lottizzata. La Corte non è la Rai dove un conduttore può realisticamente dichiarare di rendere conto all’azionista di maggioranza: alla Rai è così, anche se non va bene neppure lì. Se un giudice costituzionale rendesse conto al partito che ce l’ha messo, ciò comporterebbe la totale delegittimazione della Consulta, e quindi una ferita per la democrazia».

Francesco Saverio Marini

 

Giuliano Amato, presidente emerito della Corte Costituzionale, interviene su ciò che sta accadendo in Parlamento per la elezione del nuovo giudice, dopo il tentativo fallito della presidente del Consiglio di imporre il suo candidato.

 

Quindi nessuna obiezione alla candidatura di Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Giorgia Meloni e autore del disegno di legge sul premierato?

«No, non vedo alcuna incompatibilità. Peraltro la Consulta giudica la costituzionalità delle leggi ordinarie, non degli emendamenti costituzionali, se non in casi eccezionali. Il punto è un altro».

 

GIULIANO AMATO

Qual è?

«Abbiamo assistito in questi giorni a quello che io reputo un tradimento delle procedure parlamentari. I capigruppo della maggioranza avrebbero dovuto riunirsi con i capigruppo delle opposizioni per illustrare la figura e le competenze giuridiche di Marini nel tentativo di raggiungere i tre quinti dei voti. Se la Costituzione prevede un quorum così alto, addirittura più alto di quello previsto per la elezione del capo dello Stato, ci sarà una ragione. E questa va cercata nella necessità di una condivisione, di una decisione partecipata».

 

E invece?

«L’unico atto che risulta in Parlamento è la convocazione senza eccezioni né deroghe di tutti i parlamentari della maggioranza. Attenzione: questo che reputo un tradimento delle procedure previste è solo lo sbocco naturale di un processo di inaridimento del ruolo del Parlamento, oggi chiamato a ratificare ciò che gli propongono i governi. Ma di questo svuotamento sono corresponsabili tutti i partiti che hanno governato negli ultimi quindici anni».

giovanbattista fazzolari giorgia meloni

 

Perché è importante la convergenza più ampia possibile sui candidati della Consulta?

«Il giudice della Corte è la viva vox Constitutionis , per dirla con Piero Calamandrei, non la viva vox del partito che l’ha candidato. Questa è una regola fondamentale, tanto più necessaria oggi che una convergenza di circostanze diverse può portare alla crisi di legittimità della Corte».

 

Quali sono queste circostanze?

giuliano amato

«Da un lato abbiamo assistito al proliferare di questioni bioetiche come il suicidio assistito o il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, dall’altro lato la politica ha mostrato la sua totale incapacità a dominarle, anzi a volte ne sembra dominata, radicalmente sbilanciata da un lato o dall’altro. Il rischio è che le decisioni della Corte, adottate su un crinale molto difficile, non vengano accettate dalla classe politica, portata a dire: ma questi che vogliono? Tocca a noi decidere».

 

Nei fatti, in parte è già successo: il Parlamento non ha ancora deliberato sul suicidio assistito e sulle famiglie arcobaleno nonostante le sentenze della Corte.

francesco saverio marini

«Questo non va bene. Ma potrebbe anche succedere che le maggioranze politiche dichiarino guerra alle corti proprio perché tutelano i diritti di quegli irregolari che non sono amati dalle destre populiste: migranti, omosessuali, carcerati. L’abbiamo visto nella Polonia di Tusk e nell’Ungheria di Orbán, che infatti hanno posto le Corti Costituzionali sotto il controllo dell’esecutivo.

 

Intendiamoci: noi siamo lontani da questo! Non sta arrivando Orbán. E tuttavia anche da noi assistiamo al riemergere di culture che non tollerano affatto la presenza della Corte: non tollerano che al di sopra della maggioranza vi sia qualcuno che dica “no, questo non lo potete fare”».

 

[…] «[…] Perché invece i nostri padri costituenti la ritennero necessaria? Gli orrori del nazismo e del fascismo degli anni Trenta sono avvenuti sulla base di legislazioni adottate con tutti i crismi dalle maggioranze parlamentari. Che quindi al di sopra della maggioranza ci sia un organo di garanzia è apparso non più rinunciabile».

giorgia meloni e giovanbattista fazzolari

 

C’è il rischio oggi che la voce della Consulta non venga più accettata?

«È un rischio immanente, soprattutto in un paese come il nostro in cui la cultura della divisione dei poteri è entrata con più fatica. È compito della maggioranza esserne consapevole. Ma è anche compito della stessa Corte fare in modo di sottrarsi all’accusa di essere schierata politicamente. […] ».

 

GIULIANO AMATO

[…] La presidente Meloni non ha avuto remore nel rivendicare la nomina dei nuovi giudici costituzionali come una cosa di esclusiva pertinenza della destra. Nella sua prima conferenza stampa di quest’anno, pronunciando parole molto dure su una sua intervista uscita su Rep ubblica proprio sulla Consulta, di fatto l’ha messa nelle condizioni di dimettersi dalla presidenza della Commissione governativa sulla Intelligenza Artificiale. Disse che Amato voleva giudici solo di sinistra, mentre ora toccava alla destra.

«Considero quelle parole della presidente Meloni un infortunio. È certo utile che anche in quella parte politica penetri progressivamente la consapevolezza che la Corte non è la Rai – mi secca dire così, perché neppure per la Rai va bene: ma la Corte non può essere lottizzata. E dunque va bene la nomina di un giurista che sia espressione di quella parte politica, ma non perché l’eletto consideri il partito che l’ha candidato il suo azionista di riferimento».

 

FRANCESCO SAVERIO MARINI

Che cosa ci racconta questa vicenda sulla cultura costituzionale della classe di governo?

«[…] Paolo Grossi, un grande presidente della Corte di matrice conservatrice, sosteneva che nel nostro Paese fosse necessario ricreare una mentalità costituzionale, molto viva nel dopoguerra ma poi andata spegnendosi nel corso di questi decenni. […]».

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...