GRAZIA E GRAZIE AR CA'…! IL PERDONO DI BIDEN AL FIGLIO HUNTER E’ UN DRAMMA DOSTOEVSKIANO O UN ESPEDIENTE TRUFFALDINO? RISPONDE FRANCESCO MERLO: “ENTRAMBE LE COSE. SICURAMENTE BIDEN CON QUELLA MASCHERA DI VECCHIO TORMENTATO CHIAMA ALLA PIETÀ PER IL FIGLIO PERSEGUITATO AL SUO POSTO. DALL’ALTRA PARTE PERÒ C’È LO SBRINDELLAMENTO DELLA DEMOCRAZIA AMERICANA, LA DEGRADAZIONE DEL NOBILE ISTITUTO DELLA GRAZIA, IL TRIONFO DELL’IMPUNITÀ, LA CONFERMA CHE USCIRE DI SCENA È PIÙ DIFFICILE CHE ENTRARE”
Dalla rubrica delle lettere di “la Repubblica”
Caro Merlo, io ci vedo un dramma alla Fëdor Dostoevskij nella grazia che Biden, sconfitto, ha concesso al proprio figlio Hunter quali che siano le sua malefatte già scoperte e quelle ancora da scoprire. È vero che a giugno aveva detto «non gli darò la grazia» e che in questo modo tradisce la democrazia liberale peggio di Trump.
Ma quale padre lascerebbe il figlio nelle mani del nemico che usa la giustizia americana per ragioni personali, tradendo proprio quella democrazia? Sconfitto in politica, almeno non va via sconfitto come padre.
Giulia Acciarito — Roma
Risposta di Francesco Merlo
Dramma dostoevskiano o espediente truffaldino?
Forse entrambe le cose. Sicuramente Biden esibisce una grande sofferenza con quella sua maschera di vecchio tormentato che chiama alla pietà per il figlio perseguitato al suo posto, ed espone se stesso al privilegio di casta pur di sottrarlo alla vendetta del nemico. Dall’altra parte però c’è lo sbrindellamento della democrazia americana, la degradazione del nobile istituto della Grazia, il trionfo dell’impunità, la conferma che uscire di scena è più difficile che entrare.
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