giuseppe conte beppe grillo virginia raggi

DAGOREPORT - GRILLO PRONTO A SFANCULARE CONTE: SE ZOMPA IL LIMITE AI DUE MANDATI, PEPPINIELLO DOVRÀ FARSI IL SUO PARTITO, CON UN ALTRO NOME E SIMBOLO – IL MOVIMENTO 5 STELLE  DOVRÀ TORNARE ALLE ORIGINI: NO ALLEANZE, DISTANZA DAI PARTITI E ATTEGGIAMENTO CORSARO – PER LA LEADERSHIP DI DOMANI SCALPITA VIRGINIA RAGGI, MA BEPPE-MAO IMMAGINA UN ESTERNO (NON ISCRITTO NÉ ELETTO IN PARLAMENTO) DA SCEGLIERE ANCHE ATTRAVERSO LE PRIMARIE…

DAGOREPORT

conte grillo

La clamorosa debacle del M5s alle europee è uno spartiacque nel partito del fu “uno vale uno”. Il passaggio dalla gestione “bibitara” di Luigi Di Maio a quella “descamisada” di Giuseppe Conte ha via via assottigliato i consensi del Movimento, fino al risultato impietoso di 9 giorni fa: una “percentuale Lidl” (copyright Travaglio) del 9,99%.

 

Una scoppola che ha dato ossigeno ai numerosi oppositori interni di Peppiniello appulo, che finora, complice il loro ruolo marginale, erano rimasti in silenzio. A soffiare sul fuoco del malcontento ci sono soprattutto gli ex “capetti” lanciati dal tandem Grillo-Casaleggio, in particolare la triade Virginia Raggi, Roberto Fico e Chiara Appendino.

 

conte grillo di maio

La vecchia guardia grillina non ha mai digerito la gestione “centralista” e camaleontica dell’ex avvocato del popolo: iniziò come sovranista firmando i decreti sicurezza di Salvini, per poi diventare “punto di riferimento fortissimo dei progressisti” pur di governare con il Pd e infine si è tramutato in un “Melenchon in salsa masaniella” che ammicca ai pro-pal e agli amici di Putin.

 

Una gestione, la sua, che ha ulteriormente confuso i giù sbarellati elettori pentastellati, che, finita l’era del Vaffa prima, e del reddito di cittadinanza poi, non sanno più a che a quale ragione aggrapparsi per votare il Movimento 5 stelle.  La mazzata finale sul ciuffo catramato di “Giuseppi” l’ha data il fondatore, Beppe Grillo.

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE

“L’elevato di torno”, che in questi mesi era rimasto silente anche grazie a un cospicuo bonifico di 300mila euro all’anno per una vaga consulenza, ieri sera, al teatro romano di Fiesole, durante lo spettacolo “Io sono un altro”, ha rifilato all’ex pochette con le unghie un paio di stilettate all’ex premier: “Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo. […] Dovremmo riconquistare un po’ di senso dell’umorismo. Poi basta che parli 15 minuti con Conte e ti passa, perché è un accademico, un professore, un avvocato. […] Non so con lui come andrà a finire, deve capire che io sono essenziale. Io e Casaleggio eravamo temperamenti diversi, bisticciavamo più volte al giorno ma abbiamo creato una cosa meravigliosa".

 

GRILLO RAGGI

Dietro all’ironia, si nasconde una insofferenza verso la gestione Conte, verso cui “Beppe-Mao” ha nutrito scetticismo sin dal primo giorno: nell’estate del 2021 i due scazzarono più volte, fino ad arrivare alla rottura, per poi ricucire per il bene del partito. Il fondatore del Movimento non è disponibile a una deroga al limite dei due mandati, su cui Conte invece ha dato segnali di apertura con l’obiettivo ufficiale di formare una “classe dirigente” e con la ragione ufficiosa di sedare il malcontento interno degli ex big.

 

giuseppe conte beppe grillo meme

Grillo, che è titolare del simbolo, non ha intenzione di assegnare i “pieni poteri” al suo amministratore delegato, e ha fatto capire di essere pronto a riprendersi nome e logo se zompasse il tetto ai due mandati: a quel punto, Conte dovrebbe creare un suo partito. Anche il tema della leadership è nei pensieri di Beppe-Mao: se l’ex avvocato d’affari facesse un passo indietro, cosa che ha anche ipotizzato lo stesso Conte (“La mia guida è funzionale a un progetto, per cui torneremo a discutere di questo nella Costituente. Nel momento in cui non fossi più utile al progetto, mi farei da parte") chi prenderebbe il suo posto?

 

 

 

Grillo è convinto che il capo politico possa essere anche un esterno, qualcuno non eletto in parlamento che potrebbe persino essere eletto attraverso le tante contestate primarie.  I tre galletti anti-Conte Fico-Raggi-Appendino diventano i principali indiziati per un’eventuale successione. Non a caso, sono stati loro a essere stati coinvolti nel giro di “consultazioni” dei giorni scorsi, tenute da Grillo all’Hotel Forum.

 

grillo appendino

Dei tre, però, l’unica che scalpita per ottenere il ruolo di capo politico è Virginia Raggi. L’ex sindaca di Roma ieri ha rilasciato un’intervista al “Corriere della Sera” in cui ha sparato a zero su Peppiniello invocando un “ritorno alle origini” del Movimento. Roberto Fico è il più defilato, mentre Chiara Appendino, che pur coltiva ambizioni, è impantanata nei processi (ieri è arrivata la conferma della condanna per i fatti di Piazza San Carlo).

 

Niente da fare, invece, per tutti quei grillini che si sono spesi inutilmente per il “campo largo” con il Pd, come il capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli. Grillo è convinto che il Movimento debba tornare corsaro (“riformarsi e parlare di temi”) e lontano dalle contaminazioni partitiche: il successo elettorale grillino è sempre dipeso dalla sua diversità, elaborata a partire dalla fine della contrapposizione destra-sinistra. Per tornare alle origini, dunque, il M5s non può essere socio di minoranza né alleato del Partito democratico.

 

VIRGINIA RAGGI DOPO L INCONTRO CON BEPPE GRILLO ALL HOTEL FORUM

Grillo dal palco ironizza su Conte: “Mi ha fatto un po’ di tenerezza, ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo”

Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

A due giorni dall‘incontro romano con Giuseppe Conte […] Beppe Grillo fa il primo commento pubblico sulla sconfitta del Movimento 5 Stelle alle Europee. Durante lo spettacolo ‘Io sono un altro‘ nel teatro romano di Fiesole (Firenze) il Garante M5s ha ironizzato sul leader che oggi si è assunto la responsabilità di quel 9,99% di voti raccolto l’8 e 9 giugno: “È un momento storico, ieri ho incontrato ieri Conte, mi ha ha fatto un po’ tenerezza”, ha detto. “Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo”.

 

Grillo ha chiamato in causa Conte anche parlando di Giorgia Meloni: “Non abbiamo più lo ‘psiconano’, abbiamo la ‘psiconana’, con dei tailleur terribili e le giacche che gli ha dato la Merkel. Mi piace la psiconana, ha anche senso dell’umorismo. La battuta che ha fatto a De Luca è stata strepitosa, l’avrei abbracciata. Dovremmo riconquistare un po’ di senso dell’umorismo. Poi basta che parli 15 minuti con Conte e ti passa, perché è un accademico, un professore, un avvocato”. […]

 

beppe grillo con roberto fico e virginia raggi

M5S, nuove regole per le liste: “Servono nomi competitivi”

Estratto dell’articolo di Luca De Carolis per “il Fatto Quotidiano”

 

Aggrappati a un’assemblea, quella che Giuseppe Conte vuole tenere assolutamente entro settembre, probabilmente a Roma. La costituente sulle regole, dove i Cinque Stelle dovranno guardarsi dentro e provare a dirsi perfino la verità. E magari cambiare regole che mostrano la corda: dalle parlamentarie […] al totem che è ormai un’ossessione per tantissimi eletti, quello dei due mandati, “una regola che per Beppe Grillo resta fondativa” ha ribadito ieri l’ex premier nell'intervista al Fatto, come a dire che il muro del Garante resta invalicabile.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA VIRGINIA RAGGI PH LAPRESSE

Ma se per i parlamentari il no sembra insuperabile, per le elezioni comunali e regionali se ne discuterà. Anche se, mentre per gli ex parlamentari la candidatura a sindaci pare a portata di mano, la possibilità di correre nelle Regioni va tutta costruita. Nodi sul tavolo di Conte, leader che resterà dov’è, anche per evidente assenza di vere alternative. Ancora più rumorosa dopo che ieri la Cassazione ha confermato la condanna per Chiara Appendino per gli incidenti in piazza San Carlo – anche se la pena andrà diminuita – rendendo ancora più complicata un’eventuale ascesa al vertice dell’ex sindaca.

 

[…] il primo obiettivo dell’ex premier è costruire o rafforzare una classe dirigente e mettere in campo candidati competitivi, due temi connessi. […] Un’urgenza anche in vista della legge elettorale prossima ventura. “La destra vuole costruirla con le preferenze, e noi che siamo sempre stati contro le liste bloccate non potremo certo opporci” fa notare un big. Anche se il M5S è appena crollato al 9,99 per cento proprio nelle Europee che si giocano a colpi di preferenze. Ergo, ragionare su come trovare nomi spendibili diventerà vitale.

 

CONTE GRILLO

Lo conferma, indirettamente, un altro dato emerso nelle analisi post-voto del Movimento: “In tutta Italia sono state annullate schede con il cognome di Conte, considerate non valide perché lui non era candidato”. Pare fossero molte. Il dazio da pagare alla scelta dell’ex premier di non candidarsi […]. Se ne deduce che con lui in campo a naso si sarebbe evitato il disastro. L’ennesima conferma che i nomi fanno la differenza, anche per il M5S nato nel segno dell’uno vale uno.

 

GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO

Per questo molti invocano l’abbattimento delle Parlamentarie […]. Ma […] ora bisogna organizzare la costituente. “Va definito chi se ne occuperà e quali saranno i temi trattati, e non è affatto un dettaglio” spiegano in diversi. E poi, certo, bisognerà capire come si approccerà Grillo, il Garante. “[…] tutto il Movimento ha notato quell’incontro riservato concesso a Virginia Raggi. E ieri proprio l’ex sindaca sul Corriere della Sera ha invocato una presenza più assidua di Grillo e ha sconfessato la rotta di Conte verso un campo progressista: “Schiacciarci sulle posizioni della destra o con la sinistra ci snatura e rende irriconoscibili, dobbiamo tornare alle origini”.

 

COSÌ IL DEPUTATO Giorgio Fede la punge su Facebook: “In campagna elettorale, una riga per aiutare il Movimento di cui dovresti fare parte non l’ho vista”. Stilettata che riassume il fastidio diffuso dei contiani per Raggi. E comunque la direzione di marcia per l’ex premier non può cambiare, e va verso sinistra.  […] ora, assicurano, è concentrato sulla costituente. L’avrebbe fatta già a luglio, “ma non c’erano i tempi tecnici”. Appuntamento a settembre, allora. Sperando che non sia già troppo tardi, per risalire.

fico grillo di maio

GIUSEPPE CONTE PRIMA DELL INCONTRO CON BEPPE GRILLO ALL HOTEL FORUM

beppe grillo abbraccia virginia raggi BEPPE GRILLO - IO SONO UN ALTRO BEPPE GRILLO PRIMA DELL INCONTRO CON GIUSEPPE CONTE ALL HOTEL FORUM beppe grillo messaggio per il giorno della memoria 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA Ad ALMASRI), VENGONO EFFETTUATOI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…