Mirko Molteni per “Libero Quotidiano”
Che fra Hunter Biden, figlio 52enne del presidente degli Stati Uniti, e la bella segretaria cinese Bao Jiaqi ci fosse "simpatia" lo si vociferava. Ora emerge che la ragazza potrebbe essere stata "al servizio del governo di Pechino", in sostanza spia o agente, nell'ambito di un piano per legare con interessi la classe dirigente cinese alla famiglia Biden fin da quando Joe era vicepresidente al fianco di Barack Obama.
Nuove rivelazioni sono state anticipate da Fox News e dal New York Post, sulla base del libro di Peter Schweizer Red Handed, traducibile Mani in rosso, nel senso di «Colto in flagrante». Fonte principale, centinaia di mail di Hunter contenute in un suo computer portatile "dimenticato" in circostanze poco chiare nel 2019 in un negozio informatico del Delaware, poi recuperato dall'Fbi.
Su Hunter Biden, diviso fra le attività di avvocato e investitore, non incombe dunque solo l'ombra dell'Ucraina, dati i suoi affari con la società energetica Burisma, di cui fu consigliere dal 2014 al 2019, tanto che, due giorni fa, la deputata repubblicana del Congresso Marjorie Taylor Greene, ha azzardato che «il presidente Biden è ansioso di far la guerra perchè suo figlio s' è sporcato con l'Ucraina».
L'AMANTE
C'è anche un "China Gate". La Bao, che aveva 29 anni, fu assunta da Hunter nel 2017 dopo che lui entrò in affari con Patrick Ho, segretario generale del gruppo petrolifero cinese CEFC.
Già nel novembre 2017 Ho fu arrestato a New York per corruzione e riciclaggio, nel quadro di una tangente a favore del presidente del Ciad per ottenere concessioni petrolifere.
messaggio di bao jiaqi a hunter biden
Ho fu condannato a 3 anni per «una rete di tangenti per funzionari africani e diplomatici ONU» e rilasciato nel 2020. Hunter, come avvocato, lo difese per 1 milione di dollari, e tenne al suo servizio la segretaria fino al 2018. La Bao, che dallo scambio di mail con Hunter lascia intuire una relazione, era stata in precedenza vicina al regime di Pechino.
email di bao jiaqi a hunter biden
Come ricostruisce Schweizer, la ragazza, laureata all'università Tsinghua, lavorò per la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, organo di regime, poi per OneGate Capital, società d'investimenti legata al Partito Comunista Cinese.
Per Biden Junior organizzava tutta l'attività con la Cina, programmandogli voli, incontri, visite, spese.
GLI AFFARI
La Bao è la punta di un iceberg. Hunter iniziò i suoi affari coi cinesi, appoggiato dal padre Joe e insieme allo zio James, fin dal 2013, quando volò a Pechino al seguito di papà a bordo dell'Air Force Two, l'aereo "numero 2" del vicepresidente USA. Da allora e fino al 2020, Hunter fu socio del colosso cinese d'investimenti Bohai Harvest RST.
A indirizzare l'americano fu Che Feng, già socio in affari del viceministro cinese della Sicurezza di Stato, in pratica i servizi segreti, Ma Jian. Con la BHR, la famiglia Biden avrebbe ricavato 20 milioni di dollari grazie a Che come apripista, più 5 milioni tramite Henry Zhao (o Zhao Xuejun), membro ufficiale del Partito Comunista Cinese.
Hunter aiutò nel 2016 la BHR a prendere il controllo della società mineraria Tenke, che estrae in Congo cobalto e rame per il business dell'auto elettrica, lodata come "futuro green" dallo stesso presidente Biden. Nel 2017 Hunter arrivò a possedere una quota del 10% di BHR.
Frattanto investì in altri settori, iniziando con la citata CEFC con Ye Jianming, già membro della China Association for International Friendly Contact, pure legata all'intelligence "gialla" (ricavo 5 milioni di dollari) prima di passare a Ho, e poi anche la Gemini (solo 188.000 dollari) di Li Ming, imprenditore pure legato agli 007 cinesi tramite la COSCO, gigante di trasporto marittimo per container che ha acquisito banchine portuali in tutto il mondo.
E su cui si favoleggia il posizionamento segreto, in punti strategici, di sistemi di lancio di missili nascosti in container speciali, quasi "cavalli di Troia", per poter, a sorpresa, attaccare snodi vitali del commercio globale, appunto canali e porti, se la Cina fosse minacciata.
In totale, denuncia il libro di Schweizer, Hunter Biden, lo zio James, che l'ha spesso assistito, e indirettamente Joe, avrebbero, come famiglia, ricavato almeno 31 milioni di dollari, in meno di una decina d'anni, da affari più o meno intricati con finanzieri cinesi tutti legati, chi più chi meno, all'apparato spionistico e militare del regime di Pechino.
email di bao jiaqi a hunter biden nota spese di hunter biden allo yale club email di bao jiaqi a hunter biden
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