G7, 'CONSEGUENZE DEVASTANTI SE ISRAELE ATTACCA RAFAH'
(ANSA) - I ministri degli Esteri del G7 hanno "chiesto un'azione urgente per affrontare la catastrofica crisi umanitaria a Gaza, in particolare la difficile situazione di 1,5 milioni di civili che si rifugiano a Rafah, ed hanno espresso profonda preoccupazione per le conseguenze potenzialmente devastanti sulla popolazione civile di un'ulteriore operazione militare su vasta scala da parte di Israele in quella zona". Lo si legge nella dichiarazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della riunione G7 Esteri a Monaco.
RAFAH INCUBO ESODO
Estratto dell’articolo di Nello Del Gatto per “La Stampa”
Non ci sarà operazione a Rafah fino a quando sono in corso i colloqui per la liberazione degli ostaggi. Ne è convinto il presidente americano Joe Biden, che lo ha detto ai giornalisti a Washington. Qualche ora prima, in una telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, l'inquilino della Casa Bianca aveva ribadito la sua opposizione ad un massiccio attacco su Rafah senza proteggere i civili palestinesi.
Dal canto suo il premier ha ribadito, circa la proposta di Usa e Paesi arabi di una pace che porti alla creazione dello Stato palestinese, che «Israele rifiuta categoricamente qualsiasi ordine estero e internazionale mirato a firmare un accordo permanente con i palestinesi. Tale accordo sarà raggiunto soltanto attraverso negoziati diretti tra le parti, senza precondizioni».
L'interesse a portare avanti l'operazione su Rafah viene ribadita dal ministro della Difesa Gallant, che ha precisato che non ci sarà alcuna tregua neanche di un giorno, neanche durante il Ramadan, fin quando non saranno restituiti gli ostaggi. Gallant ha poi dichiarato che Israele non evacuerà i civili palestinesi da Rafah, nel sud di Gaza, verso l'Egitto, anche se non è chiaro dove verranno inviati quando l'esercito lancerà la sua offensiva nell'area. […]
militari egiziani al valico di Rafah
Immagini satellitari mostrano dei lavori di costruzione di un muro e terrapieno al confine tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. Il Cairo, temendo una "invasione" di rifugiati nel Sinai, ha già rinforzato con soldati e mezzi militari, oltre che con infrastrutture, il confine. Secondo indiscrezioni del WSJ, smentite da funzionari egiziani, la nuova struttura sarebbe una sorta di recinto per ospitare gli eventuali profughi.
A Rafah intanto è scoppiata la protesta dei profughi che hanno incendiato copertoni e preso d'assalto i camion di aiuti che non entravano. Israele denuncia che oltre 500 tonnellate di beni sono state ispezionate ma non distribuite dall'Onu.
carri armati egiziani al confine con la striscia di Gaza
All'ospedale Nasser di Khan Yunis la situazione è sempre difficile con l'assedio dei militari, «catastrofica» come ha denunciato il ministro della Sanità di Gaza, che ha lanciato un appello alle Nazioni Unite e alle istituzioni sanitarie internazionali affinché intervengano e compiano maggiori sforzi per proteggere centinaia di civili, pazienti e personale medico palestinese.
[…] Sugli ostaggi, il presidente israeliano Isaac Herzog ha avuto un incontro con il premier del Qatar, Mohammed Bin Abdul Rhaman al-Thani, a Monaco, su un nuovo accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli israeliani da Gaza. Situazione di questi sempre più difficile, dopo le dichiarazioni di Abu Obeida, portavoce del braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, secondo il quale «il tempo si sta esaurendo molto rapidamente per gli ostaggi israeliani tenuti a Gaza, che vivono in condizioni difficili e lottano per la vita».
[…] Non si placa neanche il fronte nord. Hezbollah ha continuato a lanciare razzi contro Israele, mentre il Paese ebraico ha colpito di risposta diverse postazioni del gruppo filo iraniano e del Movimento Amal, uccidendo in totale cinque membri delle formazioni sciite libanesi. Il capo del "partito di Dio", Nasrallah, ha detto che «Israele pagherà con il sangue» l'uccisione dei civili, dopo che nei raid di questi giorni in Libano sono morte dieci persone. […]