KIEV SI INCAZZA PER LE PAROLE DI MELONI SULLA “FATICA” DELLA GUERRA: “SE GLI USA FOSSERO STATI STANCHI NEGLI ANNI ’40 OGGI NON ESISTEREBBE L’EUROPA” - IL CAPO DI GABINETTO DI ZELENSKY SI SFOGA DOPO LA TELEFONATA-BEFFA DEI COMICI RUSSI ALLA SORA GIORGIA: “SONO SICURO CHE GLI EUROPEI NON VORREBBERO SVEGLIARSI DOMANI IN UN MONDO IN CUI C’È MENO LIBERTÀ E MENO SICUREZZA, CON CONSEGUENZE DUREVOLI PER DECENNI”

-

Condividi questo articolo


Da open.online - estratti

giorgia meloni zelensky giorgia meloni zelensky

 

È passato un mese dall’attacco di Hamas nel sud di Israele che ha stravolto il Medio Oriente, e il mondo intero. E non è un mistero che a sentirsi «vittima secondaria» di quella strage – sul piano geopolitico – sia l’Ucraina. Perché a prescindere dal grado di coinvolgimento reale della Russia nella preparazione/incoraggiamento di quell’assalto, il timore è che il Cremlino ne sia di fatto tra i principali beneficiari.

 

Le attenzioni di leader e opinioni pubbliche occidentali sono letteralmente calamitate sul fazzoletto di terra Israele-Gaza, e in secundis per la stabilità del più ampio Medio Oriente, e la guerra russo-ucraina, in stallo da mesi, è scivolata ben più indietro, sulle pagine dei giornali, su quelle dei social media e sui tavoli delle cancellerie.

 

giorgia meloni volodymyr zelensky giorgia meloni volodymyr zelensky

Se il nervosismo per la situazione a Kiev era palpabile sin dalle prime ore dopo la strage di Hamas, a risvegliarlo nei giorni scorsi ci ha pensato il governo italiano. Involontariamente, certo, ma per un Paese in guerra è la sostanza che conta. Volodymyr Zelensky non ha preso per nulla bene le «confessioni private» di Giorgia Meloni al supposto leader africano – in realtà il duo di “comici” russi Vovan & Lexus – sul senso di marcia della guerra russo-ucraina.

 

Lo ha detto chiaramente oggi a Politico uno dei suoi consiglieri più fidati, Andrii Yermak. Indigesto, in particolare, il riferimento fatto dalla premier italiana alla «fatica» di sostenere l’Ucraina che si sentirebbe in tutta Europa, tale da suggerire ai suoi leader di trovare quanto prima «una via d’uscita».

 

 Gli europei sono stanchi di sostenere l’Ucraina? «Sono sicuro che non vorrebbero svegliarsi domani in un mondo in cui c’è meno libertà e meno sicurezza, con conseguenze durevoli per decenni», ha replicato il capo di gabinetto di Zelensky. Per poi suggerire a Meloni e a chiunque la pensi come lei un sano riposo di storia. «Fermatevi un attimo a pensare: se nel 1939 il Regno Unito fosse stato stanco della Polonia, o gli Usa (qualche anno dopo, ndr) stanchi del Regno Unito stesso, oggi ci sarebbero la Polonia, il Regno Unito o l’Europa come le conosciamo? Non avremmo potuto permetterci la fatica allora, e neppure ora. E la cosa si ripresenterà ancora e ancora se le persone “affaticate” smettono di sostenere l’Ucraina».

meloni zelensky incontro a new york meloni zelensky incontro a new york

 

(...)

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – COME MAI NETANYAHU HA CACCIATO IL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, YOAV GALLANT? LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE 2023 DI GALLANT AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA “BIBI” – LE MALDICENZE A TEL AVIV: GLI OO7 DELLO SHIN BET E IL PREMIER AVREBBERO LASCIATO MANO LIBERA AD HAMAS DI PROPOSITO, AFFINCHÉ LA STRAGE OFFRISSE UN PRETESTO PER SPIANARE DEFINITIVAMENTE GAZA - CHE SUCCEDE A GAZA CON TRUMP ALLA CASA BIANCA? DUE COSE SONO CERTE: AL TYCOON NON GLIENE FREGA NIENTE DEL MEDIORIENTE, E DETESTA L’IRAN....

DAGOREPORT – GLI OBAMA, I CLINTON E LE PELOSI HANNO SULLA COSCIENZA LA BRUCIANTE SCONFITTA DI KAMALA HARRIS (UNA CHE ALLE PRIMARIE DEM DEL 2020 ARRIVÒ ULTIMA) - CON IMPERDONABILE RITARDO HANNO AGITO PER TROVARE UN SOSTITUTO DI JOE BIDEN - LO STATO COGNITIVO DEL PRESIDENTE ERA NOTO A TUTTI DA ANNI: BASTAVA FARGLI FARE UN PASSO INDIETRO PER TEMPO E COSTRUIRE UNA CANDIDATURA LEGITTIMATA DALLE PRIMARIE, ANZICHE' IMPOSTA, A TRE MESI DAL VOTO, DAL TIGNOSO BIDEN (O PASSO IL TESTIMONE ALLA MIA VICE O NON MI RITIRO DALLA CORSA)...

DAGOREPORT – PER DIMOSTRARE CHE È CAMBIATA L’ARIA AL CSM, LA MELONA HA VOLUTO FORZARE LA MANO INCONTRANDO IN SEGRETO IL VICEPRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI - MA LA STATISTA DEL COLLE OPPIO HA DIMENTICATO UN DETTAGLIO FONDAMENTALE: IL CAPO DEL CSM È IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. E MATTARELLA, PUR AVVERTITO INFORMALMENTE, HA PRESO MALISSIMO L'IRRITUALE VISITA DEL SUO VICE PINELLI A PALAZZO CHIGI. E IL SOLITO UCCELLINO HA SPIFFERATO TUTTO – È L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL RAPPORTO DISASTROSO DI “IO SO’ GIORGIA” CON IL DEEP STATE - LA VERA DIFFERENZA TRA LA “NANA MALEFICA” (COPY CROSETTO) E BERLUSCONI? MANTOVANO NON È GIANNI LETTA…

DAGOREPORT – QUANDO IL NOVELLO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, MARK RUTTE, DICE: “CONTINUEREMO A ESSERE A FIANCO DELL’UCRAINA”, LO SA CHE IL PRIMO ''AZIONISTA'' DELLA NATO DA GENNAIO SARÀ TRUMP? - E TRUMP HA GIA' ANNUNCIATO CHE VUOLE CHIUDERE SUBITO LA GUERRA CEDENDO A PUTIN IL DONBASS E CRIMEA E COSTRINGENDO ZELENSKY ALLA PACE, MINACCIANDO DI TOGLIERGLI ARMI E SOLDI - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ L’UNIONE EUROPEA? E LA TURBO-FAN DI KIEV GIORGIA MELONI, DA BRAVA CAMALEONTE, S’ADEGUERÀ ALLA NUOVA LINEA TRUMPIANA O RIMARRÀ ABBRACCIATA A ZELENSKY?

DAGOREPORT – DITE ADDIO ALLA MELONI BIDENIZZATA: ARRIVA TRUMPONE E LA DUCETTA CAMALEONTE SI TRASFORMERÀ NELLA PIÙ FEDELE FAN DEL CIUFFO ARANCIONE DI MAR-A-LAGO – GRAZIE AI BUONI UFFICI DI ELON MUSK, CON CUI “COLTIVA LA SUA RELAZIONE” (“LE MONDE” DIXIT), LA PREMIER AVRÀ GIOCO FACILISSIMO PER RIENTRARE NEL CUORE DEL TYCOON. CHE FINIRÀ PER PRIVILEGIARE IL RAPPORTO CON “I AM GIORGIA”, A DISPETTO DI QUELLO COL SUO FOLLOWER ITALIANO NUMERO UNO, MATTEO SALVINI - QUESTIONE DI POTERE: LA MELONI È PREMIER E PUÒ ESSERE UN CAVALLO DI TROIA UTILE IN UE. IL "PATRIOTA" SALVINI A BRUXELLES NON CONTA UN CAZZO...