sauli niinisto e vladimir putin

LA GRANDE STRATEGIA DI PUTIN: STREPITARE PER L’ALLARGAMENTO DELLA NATO E PORTARLA A ESPANDERSI ANCORA DI PIÙ – MOSCA MANDA UN PIZZINO ALLA FINLANDIA PRONTA A ENTRARE NELLA NATO. IN UNA TELEFONATA TRA PUTIN E IL PRESIDENTE FINLANDESE SAULI NIINISTO, "MAD VLAD" HA DEFINITO LA MOSSA "UN ERRORE CHE POTREBBE AVERE UN IMPATTO NEGATIVO SULLE RELAZIONI". SECCA LA RISPOSTA DI HELSINKI CHE PARLA DI DECISIONE PRESA DOPO L’AGGRESSIONE DELL’UCRAINA – INTANTO LA RUSSIA HA SOSPESO LE FORNITURE DI ELETTRICITÀ ALLA FINLANDIA, MA…

Giuseppe Agliastro per "La Stampa"

 

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«Un errore» che «potrebbe avere un impatto negativo sulle relazioni tra Russia e Finlandia»: è così che, secondo il Cremlino, Vladimir Putin ha definito il possibile ingresso di Helsinki nella Nato in una conversazione telefonica col presidente finlandese Sauli Niinisto. «Entrando nella Nato, la Finlandia rafforzerà la propria sicurezza» ed è stata proprio l'aggressione delle truppe russe contro l'Ucraina ad «alterare il contesto di sicurezza» del Paese scandinavo, è stata la risposta di Niinisto, che ha chiamato il suo omologo russo per discutere della situazione e probabilmente anche per cercare di prevenire possibili attriti.

 

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L'adesione di Helsinki alla Nato - sempre che si superino le resistenze della Turchia - è però un'eventualità che appare più probabile dopo l'atroce invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe e che potrebbe vedere la Svezia seguire a ruota la Finlandia.

Il capo di Stato finlandese ha anche affermato che la conversazione con Putin «è stata diretta e franca, e condotta senza esasperazioni» e che «è stato ritenuto importante evitare tensioni». Poi ha rimarcato che Helsinki vuole continuare a «occuparsi delle questioni pratiche derivanti dall'essere un vicino della Russia in modo corretto e professionale».

 

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Putin non ha parlato di eventuali reazioni al possibile ingresso di Helsinki nella Nato: un evento che porterebbe il Paese scandinavo a lasciarsi alle spalle una lunga storia di neutralità e farebbe più che raddoppiare la frontiera in comune tra la Russia e i Paesi dell'alleanza. Ma tre giorni fa, dopo che Helsinki ha annunciato di volere entrare «senza indugio» nella Nato, il ministero degli Esteri di Mosca ha subito avvertito che la Russia potrebbe adottare non meglio precisate «misure di risposta, sia di tipo tecnico-militare che di altra natura», contro quelle che definisce «minacce alla sua sicurezza nazionale».

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Un primo segnale potrebbe essere già arrivato. Ieri infatti il gestore della rete elettrica nazionale finlandese ha annunciato che nella notte tra venerdì e sabato la Russia ha sospeso le forniture di elettricità alla Finlandia. Secondo l'agenzia France-Presse, l'azienda che si occupa della vendita di elettricità russa al Paese del Nord Europa avrebbe giustificato la mossa dicendo di non ricevere pagamenti dal 6 maggio.

 

Ma la tempistica è quantomeno sospetta. Secondo Helsinki in ogni caso non si tratterebbe di un grosso problema visto che la Finlandia importa solo il 10 per cento della propria energia dalla Russia.

Le forze armate russe proprio ieri hanno inoltre annunciato di aver fatto decollare una decina di caccia Su-27 per un'esercitazione nei cieli della regione di Kaliningrad, nella zona del Baltico.

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Per l'ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato serve una decisione presa all'unanimità e restano quindi sempre da superare le resistenze della Turchia.

 

Due giorni fa Erdogan aveva detto di non avere una «opinione positiva» a questo proposito affermando che «i Paesi scandinavi danno ospitalità a organizzazioni terroristiche» e citando il Pkk, e questa posizione è stata ribadita ieri dal capo della diplomazia turca Mevlut Cavusoglu al vertice Nato informale dei ministri degli Esteri a Berlino.

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Cavusoglu ha però aperto al dialogo sulla questione e il portavoce di Erdogan ha detto alla Reuters che Ankara non ha chiuso la porta all'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato. La Turchia in realtà potrebbe voler puntare a far pesare la sua posizione a livello internazionale. Erdogan è «un tattico intelligente» e «sa che questa è un'opportunità per la Turchia per ottenere qualcosa dai Paesi Nato, i jet F-35 per esempio», spiega all'Afp l'analista dell'American Enterprise Institute, Elisabeth Braw.

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Le tensioni internazionali intanto non si placano. Parole di fuoco sono arrivate ieri dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che ha accusato l'Occidente di aver «dichiarato una guerra ibrida totale» contro la Russia a causa delle sanzioni per la sanguinosa aggressione contro l'Ucraina. «Il collettivo occidentale ha dichiarato una guerra ibrida totale contro di noi ed è difficile prevedere quanto durerà tutto ciò, ma è chiaro che le conseguenze saranno sentite da tutti, senza eccezioni», ha affermato il capo della diplomazia di Mosca cercando di dipingere la Russia come il Paese aggredito nonostante siano state le sue truppe a invadere l'Ucraina scatenando una guerra atroce.

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