LA PARTITA NON È FIN-ITA – BRACCIO DI FERRO AL MINISTERO DELL’ECONOMIA SU “ITA AIRWAYS”. DRAGHI VORREBBE CHIUDERE IL PIÙ IN FRETTA POSSIBILE E GUARDA CON FAVORE ALL’OFFERTA DI MSC-LUFTHANSA (850 MILIONI PER L'80% DELLA COMPAGNIA). MA SUL TAVOLO C’È ANCHE L’ALTRA CORDATA PER LA QUALE PENDE ALESSANDRO RIVERA. SI TRATTA DELL’OFFERTA DEL FONDO AMERICANO CERTARES, ALLEATO DI DELTA E AIR FRANCE-KLM: 550 MILIONI LASCIANDO AL MINISTERO IL 45% E DUE POSTI NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE A CINQUE…

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Gabriele De Stefani per "La Stampa"

mario draghi al meeting di rimini 4 mario draghi al meeting di rimini 4

 

La battaglia per la privatizzazione di Ita Airways è tutta dentro il palazzo. Stavolta non c'entrano i sindacati, gli scioperi, i partiti a caccia di consenso facile nel fu esercito di dipendenti della vecchia compagnia di bandiera. Il dossier per la cessione di Ita è fermo al ministero dell'Economia, come già altre volte nei sei mesi passati dal Dpcm del febbraio scorso. E la lentezza dell'operazione, che tra offerte da limare e pareri che arrivano a rilento si è rivelata più tribolata del previsto, ha irritato Mario Draghi.

ITA AIRWAYS ITA AIRWAYS

 

Un'accelerazione potrebbe arrivare all'inizio della settimana prossima. Il presidente del Consiglio è deciso a chiudere in fretta: «Facciamo entro dieci giorni» aveva detto in conferenza stampa il 4 agosto scorso guardando in direzione del ministro dell'Economia, Daniele Franco. In realtà l'insoddisfazione del premier è rivolta soprattutto alla struttura tecnica del Tesoro, guidata dal direttore generale Alessandro Rivera. Sul tavolo ci sono le offerte di Msc-Lufthansa (850 milioni per l'80% della compagnia) e del fondo americano Certares, alleato di Delta e Air France-Klm (550 milioni lasciando al ministero il 45% e due posti nel consiglio di amministrazione a cinque).

I DATI DI ITA AIRWAYS I DATI DI ITA AIRWAYS

 

Fin dall'inizio dell'operazione al Tesoro esiste un fronte che guarda con maggiore interesse all'offerta franco-americana, mentre Palazzo Chigi, anche con il consigliere Francesco Giavazzi, ha sempre considerato preferibile la soluzione italo-tedesca, gradita anche all'attuale ad della compagnia, Alfredo Altavilla, e ancora favorita. Il tutto, naturalmente, senza che la partita possa essere conclusa finché la presidenza del Consiglio non avrà vagliato nel dettaglio le due proposte. Ora, con le offerte depositate e le buste aperte, tocca al Tesoro inviarle a Palazzo Chigi, allegando un parere su quale sia l'opzione preferibile.

 

ALESSANDRO RIVERA ALESSANDRO RIVERA

Poi sarà Draghi a scegliere con quale gruppo avviare una trattativa riservata per procedere all'assegnazione. Un passaggio, quest' ultimo, che nei desiderata di Palazzo Chigi potrebbe durare molto poco, essendo ormai piuttosto delineate le offerte. Anche perché gli ostacoli politici si sono via via ridimensionati: anche Giorgia Meloni, che fino a qualche settimana fa pareva pronta a sventolare la bandiera dell'italianità e del controllo pubblico della compagnia, giovedì alla Reuters si è mostrata molto più prudente lasciando intendere che potrebbe «essere troppo tardi» per fermare un'operazione che, del resto, trova il consenso dei dipendenti-elettori.

alessandro rivera alessandro rivera

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