santanché meloni

LA “SANTA” IN GINOCCHIO DA GIORGIA – IN UN BREVE FACCIA A FACCIA, DANIELA SANTANCHÉ HA CHIESTO ALLA MELONI UNA “COPERTURA” PER I SUOI GUAI GIUDIZIARI. HA MINIMIZZATO LE ACCUSE DI TRUFFA AI DANNI DELL'INPS PER CUI RISCHIA DI ANDARE A PROCESSO (“NON NE SAPEVO NULLA”) E SI È DETTA CONVINTA CHE “FINIRÀ TUTTO CON UN’ARCHIVIAZIONE” – LA PREMIER HA PRESO TEMPO, MA ANCHE GLI ALTRI FILONI DELL’INCHIESTA SU VISIBILIA A BREVE ARRIVERANNO ALLA CHIUSURA DELLE INDAGINI – IL DAGOREPORT: PERCHÉ LA SANTADECHÉ È CERTA DI MANTENERE LA POLTRONA?

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”

 

daniela santanche giorgia meloni

Un colloquio, breve e schietto. Tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha voluto chiedere le carte e conoscere i contorni dell’inchiesta di Milano e la ministra del Turismo Daniela Santanchè, che invece ha cercato copertura politica nonostante sia indagata per truffa ai danni dell’Inps.

 

Nei giorni scorsi, alla vigilia della mozione di sfiducia che è stata respinta giovedì mattina dall’aula della Camera, Meloni e Santanchè si sono parlate privatamente per capire quanto fosse stabile la posizione della ministra del Turismo e quanto il governo dovesse esporsi pubblicamente per difendere Santanchè in aula.

 

giorgia meloni difende daniela santanche meme by edoardo baraldi

La titolare del Turismo ha spiegato a Meloni che l’unica accusa, per cui la Procura di Milano potrebbe chiedere a breve il rinvio a giudizio, è quella di truffa ai danni dell’Inps per aver fatto lavorare alcuni dipendenti nonostante fossero in cassa integrazione durante il Covid.

 

Santanchè ha minimizzato la vicenda spiegando che l’ipotetica truffa avrebbe un valore residuale, pari a 126 mila euro. Ma soprattutto, è stata la tesi della ministra, la richiesta della cassa integrazione come ammortizzatore del Covid – che tra il 2020 e il 2022 era cosa molto comune nelle aziende italiane – sarebbe stata fatta dai dirigenti della sua società Visibilia e non da lei in persona come amministratrice. Insomma, Santanchè ha spiegato alla premier che lei non ne sapeva niente e che lo dimostrerà al giudice in udienza preliminare.

 

GIORGIA MELONI DANIELA SANTANCHE - MEME BY GRANDE FLAGELLO

Questa sarà la sua strategia difensiva e per questo la ministra del Turismo ha chiesto a Meloni di aspettare l’udienza preliminare per prendere ogni decisione politica. “Sono convinta che finirà tutto con un’archiviazione”, ha spiegato Santanchè.

 

La premier ha preso tempo e per il momento le ha concesso la possibilità di aspettare il rinvio a giudizio, masi è anche soffermata sugli altri filoni dell’inchiesta dei pm di Milano su Visibilia: a Palazzo Chigi sono convinti che a breve arriverà anche la chiusura delle indagini con l’accusa di falso in bilancio (senza escludere quella, più ipotetica, per bancarotta) e in questo caso la posizione di Santanchè potrebbe farsi più pesante.

 

CIRCO MELONI - LA RUSSA E SANTANCHE - VIGNETTA BY MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO

A ogni modo, se la ministra dovesse essere rinviata a giudizio non potrebbe rimanere al suo posto. A spiegarglielo è stata la stessa premier che nei giorni scorsi aveva mandato avanti il ministro dell’Agricoltura e capo delegazione di Fratelli d’Italia al governo, Francesco Lollobrigida: “Se Santanchè venisse rinviata a giudizio ne trarrà le sue conseguenze”.

 

In quel caso probabilmente Meloni terrebbe per sè le deleghe del Turismo prima di fare un rimpasto dopo le elezioni europee. Per il momento, però, dopo il colloquio con Santanchè, la premier ha concesso alla ministra del Turismo il tempo necessario per difendersi davanti al giudice: non è un caso che proprio il giorno prima della mozione di sfiducia in Parlamento Santanchè abbia ribadito di essere “serena” e che nessuno le aveva chiesto di dimettersi.

 

GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE

Nel frattempo le inchieste a Bari e Torino nei confronti di esponenti del Pd e la spaccatura tra il partito di Elly Schlein e il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte hanno permesso a Palazzo Chigi di spostare l’attenzione sulle opposizioni di fatto permettendo a Fratelli d’Italia di non parlare più del caso Santanchè e delle spaccature all’interno della maggioranza con la Lega di Matteo Salvini.

 

Che l’ordine di attaccare il centrosinistra sia arrivato dal responsabile comunicazione del governo Giovanbattista Fazzolari, lo dimostra il mattinale Ore 11 di questi giorni in cui Palazzo Chigi si sofferma sul “campo santo” e “campo minato” tra Pd e M5S e sulla scelta del leader Giuseppe Conte di scaricare la segretaria del Pd Elly Schlein. […]

 

 

 

Articoli correlati

QUALI ASSI NELLA MANICA E CONVINTA DI AVERE PER BLINDARE IL SUO SCRANNO DA MINISTRO DEL TURISMO?

 

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?