“BIDEN MI HA SPINTO CONTRO UN MURO, MI HA APERTO LE GAMBE E MI HA INFILATO LE DITA DENTRO LA VAGINA” - L’INTERVISTA-BOMBA A “LA ZANZARA” DI TARA READE, CHE ACCUSA IL PRESIDENTE AMERICANO DI MOLESTIE SESSUALI: “GLI HO DETTO DI NO, E MI HANNO DISTRUTTO LA VITA E LA CARRIERA. ERO GIOVANE E HO SEGUITO LE PROCEDURE INTERNE, AVEVO PAURA” - IL PIANTO IN DIRETTA DAVANTI AI CONDUTTORI: “MI HA DISTRUTTO LA MIA VITA, È UN PREDATORE SESSUALE, UN MISOGINO, UN BUGIARDO …I DEMOCRATICI PROTEGGONO TUTTI QUESTI UOMINI COME LUI, E IL METOO PROTEGGE L’ELITE DEMOCRATICA”

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Da “La Zanzara - Radio24”

 

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D: Signora Reade, lei ha detto di essere stata molestata sessualmente da Joe Biden, attuale presidente degli Stati Uniti d’America

 

Sì, ero parte del suo staff, ho lavorato per Joe Biden nel suo staff del Senato dal 1992 al 1993 e, quando ho lavorato lì, mi ha aggredito sessualmente.

 

D:Quando è successo esattamente

Nel 1993, mi è stato chiesto di portargli la borsa della palestra e quando l’ho incontrato a Capitol Hill, mi ha spinto contro il muro e mi ha infilato le dita dentro, senza il mio permesso.

 

D: E’ successo solo una volta?

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Mi molestava sessualmente (“sexual harrassment”), nel senso che mi metteva le mani sulle spalla e nei capelli, ma la violenza è avvenuta solo una volta, quando mi ha spinto contro il muro, mi ha baciato, aveva le mani dentro la mia camicia e sotto la mia gonna

 

D: Lei ha detto di essere stata penetrata con le dita, cosa accadde concretamente?

Sì, gli stavo porgendo la borsa della palestra, ha iniziato a baciarmi, chiedendomi di andare da qualche altra parte, ha detto che voleva scoparmi e poi ha messo le dita dentro di me. Ho cercato di allontanarmi da lui, ed ero scossa perché è stato tutto all'improvviso, non me l'aspettavo. Ed era il mio capo, aveva l'età di mio padre. E non volevo.

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D: La cosa è finita con quell’episodio?

Sì. E quello che è accaduto dopo è stato emotivamente forte per me perché avevo tanta paura. Sapevo che, dicendogli di no, la mia carriera sarebbe finita.

 

D: Ed è quello che è successo?

Sì, dopo mi ha detto: e dai, pensavo ti piacessi. Poi ha agitato un dito, me lo ha puntato contro e mi ha detto: tu non sei niente per me, non sei niente.

 

D: Perché non l’ha denunciato subito, ma solo dopo la sua candidatura alla presidenza? Questo lascia perplessi…

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Per una serie di ragioni. Ho provato a farmi avanti nel 1993. Ho fatto una denuncia per molestie sessuali all’interno dello staff di Biden, ma un membro dello stesso staff mi disse: "Ti distruggeremo, cazzo".

 

Avevo vent’anni, mi hanno messo a tacere. Poi quando altre sette donne si sono fatte avanti nel 2019, prima che Joe Biden fosse candidato ufficialmente alla Presidenza, mi sono fatta avanti anch’io, pensando che il movimento ‘Me Too’ mi avrebbe aiutato

 

D: E invece?

No, loro stanno con i Democratici, con l’élite democratica

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D: Lei ha votato per Trump alle ultime elezioni?

No, non sono mai stata una Repubblicana, sono sempre stata per i Democratici in tutta la mia vita da adulta. Ho lavorato per i Democratici, con Panetta e poi con Joe Biden. Ero una Democratica.

 

Quando ho raccontato la verità su Biden loro hanno vissuto questa cosa come un tradimento. E hanno tentato di distruggere la mia vita

 

D: Ripeto. Personalmente ho dei dubbi sulle denunce fatte tanti anni dopo i fatti. Lo stesso Biden ha chiesto scusa per alcuni atteggiamenti verso le donne

Biden non mi ha mai chiesto scusa e non è mai stato indagato.  Le sue scuse non hanno nulla a che fare con lo stupro. E comunque ho provato a denunciare nel 1993 e sono stata bloccata. Ho seguito il protocollo interno per gli uffici, ci sono dei files, dei documenti, ma Joe Biden non li renderà mai noti

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D: Perché all’epoca non andò dalla polizia?

Mia madre mi ha pregato di andare alla polizia, ma avevo troppa paura. Avevo paura di quello che sarebbe successo se fossi andata in Polizia, perché succedono brutte cose alle donne che cercano di farsi avanti. Quindi ho cercato di stare attenta e sono passata prima attraverso il protocollo.

 

D: Cosa c’è di nuovo oggi, si potrebbe riaprire il caso contro Biden?

Sì, potrebbe esserci un'indagine del Congresso, perché ora è emersa la corruzione di Cuomo e che Cuomo aveva parlato con Biden, lo staff di Cuomo avrebbero chiesto a Biden consigli su come  distruggere le vittime di molestie, ora è stato tutto reso pubblico dal procuratore generale. Quindi, se i Repubblicani vinceranno, potrebbe esserci un'indagine del Congresso

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D: Oltre al suo racconto che prove ci sono?

L’ho detto all'epoca dei fatti, c'è la denuncia per molestie sessuali che ho presentato ed è abbastanza per giustificare un'indagine. Non so quali saranno gli esiti, ovviamente, finché non ci sarà l’indagine, ma penso che permetterebbe ad altre donne di farsi avanti. E so che oltre alle sette che si sono fatte avanti, ce ne sono altre due che hanno paura di farsi avanti

 

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D: Dunque lei considera Biden un molestatore seriale?

Secondo me Joe Biden è un predatore. Per la mia esperienza con lui. È la mia opinione. Ma ciò che è più preoccupante è che il Partito Democratico sta proteggendo i predatori: Clinton, Epstein, Cuomo, Biden.

 

E incolpano i Repubblicani di tutto, e anche i Repubblicani hanno i loro problemi, come Trump. Ma quello che sta succedendo con i Democratici è che sventolano la bandiera del "Me Too", che è ipocrita perché protegge l'élite

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D: Però si tratta sempre della sua parola contro quella del Presidente, per fatti avvenuti tanti anni fa…Non c’è nulla di accertato

Ascoltate bene. Io volevo davvero, ero molto seria sulla mia carriera quando avevo vent'anni…volevo lavorare con Joe Biden e lo vedevo con rispetto.

 

È stato scioccante vedere la mia vita distrutta...ed è stata distrutta... la mia carriera, non una, non due, ma ha distrutto la mia vita altre volte quando ho cercato di parlare.

 

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Mi hanno chiamato “agente russo”, perché avevo detto pubblicamente che sostenevo la leadership russa di Vladimir Putin e non sostenevo la xenofobia. E ho detto che doveva esserci equilibrio nel mondo. E hanno usato questa contro di me, ma molto semplicemente non è vero: non sono un agente russo, sono un’americana che lavorava per il Governo americano, e che ci credeva (Piange, ndr)

 

D: Come considera Joe Biden come uomo?

 

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Penso che sia un predatore bugiardo, un misogino, che si è dimostrato una specie di razzista che si nasconde dietro le sue risorse e i suoi soldi.

 

Non so perché lo sostengano, a questo punto è l’ombra di un uomo e ha problemi nel tenere in ordine il suo cervello. In ogni caso secondo me non credo che debba essere consentito a un predatore sessuale, a qualcuno che ha aggredito sessualmente qualcuno, di essere il leader del Paese

 

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D: Lei davvero pensa che possa essere incriminato?

Non si tratta di incriminare Joe Biden. Si tratta di non avere stivali a schiacciare la gola. Le donne devono poter parlare quando succede loro qualcosa senza che la loro carriera sia rovinata.

 

Ciò che proprio non va è che quell'aggressione è avvenuta, è stato un episodio isolato, traumatico. Ma rimetterci la mia carriera solo perché ho detto la verità, ecco questa è un’infamia.

D: Ogni tanto lei ripensa alle dita di Biden dentro di lei?

 

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Oh, questa è una buona domanda. Perché, per molto tempo, ho cercato di non pensarci affatto. E poi, quando mi sono fatta avanti e l'ho raccontato, ho ricominciato ad avere gli incubi. Incubi con lui che mi afferra. E mi costringe.

 

E ricordo il dolore delle mie ginocchia, di quando mi aprì le gambe con il ginocchio contro le mie rotule. E quindi, sì, ho ancora gli incubi. E di recente mi hanno minacciato via mail di spedirmi in prigione. Mi accusano di essere una spia russa. E questo è spaventoso, perché, sai, molta gente può pensare che io sia una traditrice

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D: Grazie, signora Reade. Ci può ripetere bene in conclusione quello che avvenne nel 1993 nei corridoi del parlamento americano?

Lui mi metteva le mani sulle spalle, mi massaggiava le spalle, mi metteva le mani nei miei capelli. Una cosa molto strana, era il mio capo e non avevo mai parlato con lui...

 

Un giorno mentre gli riportavo una borsa nei corridoi di Capitol Hill, all’improvviso mi ha spinto contro un muro, con il ginocchio mi ha allargato le gambe…è successo tutto all’improvviso…diceva che voleva scoparmi, di andare in un posto privato, mi ha infilato le mani sotto la camicetta e sotto la gonna…mi ha messo un dito dentro la vagina. Io non lo volevo, non lo volevo, ero molto spaventata e ho cercato di liberarmi

 

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D: Continui…

“Quello stesso dito me lo ha puntato contro, quando l’ho rifiutato, e mi ha detto: tu non sei niente per me, non sei niente. E in quel momento il mondo si è chiuso dietro di me, sapevo che stava andando tutto a rotoli e che la mia carriera sarebbe finita.

 

Non è stato solo l’assalto a essere orribile, è stato il tutto. Mi ricordo il freddo del muro, il suo odore, sapeva di lavasecco. L'ultima cosa che mi ricordo è che mi ha cinto le spalle col braccio dicendomi "va tutto bene", e poi se n’è andato via senza nemmeno guardare indietro. Io mi sono seduta sulle scale, tremavo e le mie gambe non reggevano.

 

Ero molto spaventata. Quando sono arrivata a casa mia madre mi ha detto di andare dalla polizia ma io non volevo, ero troppo spaventata. E’ stata una delle cose peggiori che sono successe nella mia vita

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