“LOLLO” E CROSETTO GIÙ, RAMPELLI E CIRIANI SU: IL BORSINO DEL POTERE IN FRATELLI D’ITALIA – L’EX COGNATO D’ITALIA, DA QUANDO ARIANNA L’HA MOLLATO, È STATO MARGINALIZZATO E MEZZO COMMISSARIATO (IL NUOVO PORTAVOCE, GENNARO BORRIELLO, È STATO PIAZZATO DA FAZZOLARI) – IL MINISTRO DELLA DIFESA PAGA IL PASSATO DA BATTITORE LIBERO DEMOCRISTIANO – LE SUPERCAZZOLE DI GIULI, "PROTETTO" DALLA SORELLA ANTONELLA E DA ARIANNA MELONI, E IL “JOLLY” ALFREDO MANTOVANO, CHE HA UN SOGNO: IL QUIRINALE, PER DIVENTARE IL “NAPOLITANO” MISSINO
Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”
TACHIBURINA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Quando i fedelissimi iniziano a riposizionarsi, vuole dire che qualcosa è cambiato. Se ne è accorto Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, finito sempre più ai margini di Fratelli d’Italia. Prima decideva, spostava pedine a ogni livello. Oggi deve muoversi con circospezione.
[…] La rottura sentimentale con Arianna Meloni, plenipotenziaria del partito, non è stata indolore dal punto di vista emotivo. E nemmeno politicamente. Se l’ex compagna ha detto: «Per Lollo mi butterei nel Tevere», in realtà la carriera politica del ministro rischia di «annegare», per usare un’espressione spietata usata da un deputato del partito durante una chiacchierata in Transatlantico.
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA - GUIDO CROSETTO - FOTO LAPRESSE
Un segnale del cordone costruito intorno a Lollobrigida è stata la nomina del nuovo portavoce, Gennaro Borriello. È finito al Masaf dopo che il suo nome è stato caldeggiato da palazzo Chigi.
Borriello, infatti, era la figura-chiave che concordava le presenze in radio e in tv dei meloniani. Decisione che, come è noto, passa sotto la supervisione del gran visir della propaganda meloniana, il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari.
[…] Borriello viene dal Publitalia, Cdp, prima di avvicinarsi alla comunicazione prettamente politica. Con l’apprezzamento di Fazzolari, uno che – come raccontato da palazzo Chigi – «non ha mai un diverbio con Meloni». Lollobrigida ha pur sempre un ministero di peso tra le mani. Ma anche quello sta diventando fonte di problemi. I numeri dello scorso anno, il suo primo al Masaf, non sono stati dei migliori per l’agricoltura: è andata in controtendenza rispetto all’economia nazionale con un calo della produzione dell’1,8 per cento e un aumento della disoccupazione del 2,4 per cento.
[…] Si addensano poi questioni che intersecano rapporti personali e politici. Lollobrigida ha rischiato la collisione con Coldiretti, con cui c’è sempre stata un’ottima intesa. La scintilla è stata innescata da un suo fedelissimo, l’assessore al Bilancio della regione Lazio, Giancarlo Righini, entrato in rotta di collisione con la branca regionale dell’associazione degli agricoltori. Il nodo era una dote economica non stanziata.
La protesta stava travolgendo appunto Righini con conseguenze a catena sull’amministrazione guidata da Francesco Rocca. L’operazione è stata portata a fari spenti all’interno del partito di Giorgia Meloni anche nemici di Lollobrigida che ambiscono a rimescolare le carte della giunta. Il peggio è stato congiurato con un fondo da 84 milioni, grazie alla mediazione dei vertici nazionali di Coldiretti, tra cui il presidente Ettore Prandini.
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA - GUIDO CROSETTO - FOTO LAPRESSE
Ma nel mosaico politico sono tanti i fedelissimi in via di riposizionamento. Tra questi il deputato e responsabile Turismo di FdI, Gianluca Caramanna, che ora dialoga con Meloni, non più con Lollobrigida. Stesso discorso per Manlio Messina, vicecapogruppo alla Camera e uomo forte del partito in Sicilia, che ha accesso direttamente al confronto con le sorelle Meloni. E a cascata altri nomi, come quello del viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, ha gradualmente compreso che per contare occorre parlare con i vertici di Fratelli d’Italia. E «Lollo» non ne fa più parte.
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Per un Lollobrigida che cala, inesorabile, c’è un Fabio Rampelli in risalita poderosa. […]
È diretto verso i lidi più importanti di Fratelli d’Italia, ben consapevole che c’è un limite invalicabile: «La leadership è di Giorgia», ripete a chi cerca di strappargli qualche battuta al vetriolo nei confronti della guida del partito. […]
Rampelli si gode la sua seconda giovinezza esattamente come il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, di cui si raccontano di «ambizioni quirinalizie». Il pretoriano del melonismo si muove nei palazzi tessendo la tela per arrivare allo sdoganamento definitivo degli uomini della fiamma: la conquista del Colle. […]
Mantovano vuole essere l’alter ego di Giorgio Napolitano, l’ex comunista che ha espugnato il fattore K che teneva lontano dall’apice delle istituzioni gli ex comunisti. Il fedelissimo di Meloni beneficia di ottime sponde dentro le mura vaticane. Anche se sul punto nessuno azzarda una parola: «Il presidente della Repubblica è Sergio Mattarella».
alfredo mantovano giorgia meloni
Mentre di contro un altro big di Fratelli d’Italia, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha un rapporto quantomeno altalenante con i vertici del partito. Il co-fondatore paga i suoi trascorsi da battitore libero, seppure nell’alveo di centrodestra, che per i puristi alla Mantovano o alla Fazzolari sono uno stigma. I contrasti sulle varie nomine, per ultima quella sul comandante dei carabinieri, non hanno riportato in auge Crosetto.
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA - GUIDO CROSETTO - FOTO LAPRESSE 2
Nel silenzio dei compromessi parlamentari, invece, il ministro Luca Ciriani sopravanza posizioni. Forte del suo aplomb friulano, è stato mandato in avanscoperta, in un’intervista al Foglio, a dire l’indicibile: la fiamma prima o poi sarà spenta nel simbolo. Certo, sono seguite frotte di distinguo per evitare reazioni scomposte tra i più nostalgici. Il messaggio nella bottiglia è stato lanciato.
E se alcuni dei grandi vecchi sono in risalita, di contro Alessandro Giuli è segnalato in crollo nelle gerarchie. Del resto fin dalla nomina a ministro della Cultura non è mai stato in auge nel governo. La sua “santa protettrice” è la sorella Antonella Giuli, oggi in forza all’ufficio stampa della Camera, che vanta un legame di ferro con Arianna Meloni.
Ma l’erede di Gennaro Sangiuliano al Collegio romano ne sta passando di tutti i colori. Ed è stufo. Prima il caso di Francesco Spano, […] ora i tagli al settore della Cultura nell’ambito dei fondi per la Coesione.
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Accomunato a Giuli, nella discesa delle preferenze interne, è il responsabile Organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli. La sconfitta alle ultime regionali è stata in parte addebitata sul suo conto, in asse con il suo sodale, il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, che in Emilia-Romagna si è eclissato.
A dispetto delle intenzioni iniziali circolate su una sua candidatura. La loro stella si è appannata, dunque. Ma sempre meno rispetto al ministro delle Politiche del mare, Nello Musumeci. Le sue intemperanze verbali sono fonte di quotidiani malumori a palazzo Chigi.
GUIDO CROSETTO ALFREDO MANTOVANO ALESSANDRO GIULI - FOTO LAPRESSE