“SCHLEIN? È CATTIVELLA E COLLERICA” – UN SENATORE DEM RACCONTA IL VERO VOLTO DI ELLY: “FREQUENTA POCO IL NAZARENO (E SOLO A TARDA SERA). NEL SUO PARTITO SE SBAGLIATE PAROLA O METAFORA VI TAGLIANO LA TESTA” – RESTA SUL TAVOLO IL NODO DEI CAPIGRUPPO. NON C’È ANCORA L’INTESA CON BONACCINI. LEI PUNTA AL BLITZ PER IMPORRE IL DUO BRAGA-BOCCIA E INTANTO RIMETTE IN PISTA TUTTI I DINOSAURI DEL VECCHIO PCI A PARTIRE DAI…
Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per Il Foglio
ELLY SCHLEIN IN VERSIONE SEVERUS PITON
(…) Su, lo racconti senatore (ci stiamo rivolgendo a un senatore del Pd). “Elly è capricciosa”. Coraggio, ancora. “Anonimo, eh!”. Si fidi senatore, vada! “Abbiamo paura di lei”. A questo punto lo dica per intero. “Lo dico: Elly è cattivella. E’ Elly Queen I”.
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Il problema è serio. In Transatlantico tutti sanno che Elly ha i suoi “favoriti/e”. Uno è Marco Furfaro, probabile vicesegretario, venerato come fosse Gian Carlo Pajetta. Prima delle primarie ragionava della raccolta differenziata di Centocelle, oggi, giustamente, preferisce “soppesare le parole” perché “il momento è delicato”. Ecco, “il momento è delicato”, tanto più dopo la sfuriata che “Elly Queen I” avrebbe avuto con Ciccio Boccia. Il senatore fonte aggiunge: “Elly, mi dicono sia collerica”. Dato che con i parlamentari del Pd Elly non parla, ai parlamentari del Pd non resta che osservare e studiare Elly come fosse la farfalla rara “Papilio palinurus”. Una militante di partito a cui raccontiamo il pezzo: “Sciagurati! Accostata alla farfalla... Questo è chiaramente un rigurgito di maschilismo. Anche la parola queen. Volete fare spirito perché i Queen…”. Sembra di stare dentro un’osteria all’ orario di chiusura. E’ la verità. Nel partito di Elly se sbagliate metafora vi tagliano la testa.
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Tra i pochi che hanno la forza di telefonarle c’è Angelo Bonelli, il leader dei Verdi, che ha portato i sassi dell’Adige in Aula. Bonelli ha un’interlocuzione (così si dice) con Schlein, ma è troppo impegnato a battere sui tasti. Sul divanetto del Transatlantico sembra Indro Montanelli con la sua Lettera 22: “Sto scrivendo un articolo. Se parlo con Elly? Certo, io so quando chiamarla. Scelgo i momenti giusti”.
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Anche Pier Ferdinando Casini se ne guarda bene: “Devo fare 500 km. Vado a raccontare chi era Gerardo Bianco”. Il momento si è fatto perfino più delicato da quando la sardina Jasmine Cristallo, voluta da Schlein in direzione, va ospite a “Otto e mezzo”, in quota Pd, ma solo perché, confida il senatore impavido, “è amica di Travaglio che, se noti, attacca Schlein ma difende Cristallo”. Ovviamente c’è l’amministrazione del regno Pd. A Rai 3, la destra sta per scippare alla sinistra il programma Agorà ma Schlein fa un po’ Maria Antonietta: “E dategli le brioche. Non lo sapete che il futuro è il web?”.
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SCHLEIN
Estratto dell'articolo di Pasquale Napolitano per “il Giornale”
Elly Schlein «rottama» i cacicchi ma si riprende nel Pd i «dinosauri» dal vecchio Pci. Si riaffacciano al fianco della segretaria gli intellettuali rossi, molti dei quali hanno spadroneggiato a Napoli e in Campania negli anni di Antonio Bassolino.
Dalla città partenopea, ecco che puntuale arriva l’appello dal mondo della cultura per la nuova «eroina» della sinistra.
Un copione già visto con gli ex leader del Pd Zingaretti, Renzi e Letta. È la mossa per ritornare in pista. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca li ha pensionati, tenendoli fuori dalla gestione del potere in Campania. Ora si riaccende la luce della speranza con Schlein. Spulciando i nomi nulla di nuovo sotto il sole di Napoli. Sono i soliti.
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Intanto resta sul tavolo il nodo dei capigruppo. Non c’è ancora l’intesa. La segretaria tenta il blitz. Oggi all’assemblea dei gruppi riproporrà i nomi di Chiara Braga e di Francesco Boccia come capigruppo, rispettivamente, di Camera e Senato. Nell’incontro di venerdì il presidente Stefano Bonaccini aveva detto ai suoi di attendere una «proposta» dalla segretaria in vista del voto dei capigruppo previsto per martedì.
E solo dopo l’elezione dei capigruppo, si assicura, si penserà alla composizione della segreteria. Si tratterebbe però - fanno sapere dall’entourage di Bonaccini – «di una fuga in avanti». Non c’è alcun accordo sulla scelta dei capigruppo. La trattativa sarebbe ancora in corso, ieri ci sarebbe stata una telefonata Schlein-Bonaccini per sbloccare lo stallo. Ma non si esclude la conta con l’ala vicina al governatore dell’Emilia-Romagna, pronto a calare i propri candidati. L’opzione è di puntare su Simona Bonafè alla Camera per far saltare i piani di Schlein.
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