ECCO CHI C'E' NEL "PARTITO" FILO-RUSSO - LEGA E PEZZI DEL M5S SOSTENGONO LE RAGIONI DI PUTIN IN UCRAINA - BERLUSCONI HA UN'AMICIZIA PERSONALE CON ZAR VLAD: NEI SUOI VIAGGI SI E' SEMPRE FATTO ACCOMPAGNARE DA VALENTINO VALENTINI, DEPUTATO DI FORZA ITALIA, CHE NEL 2005 FU INSIGNITO DAL LEADER RUSSO DELL'ORDINE DI LOMONOSOV - IL GRILLINO PETROCELLI: "CI SONO AREE DEL MONDO CHE SENZA UN PIZZICO DI AUTORITARISMO COLLASSEREBBERO. LA RUSSIA È TRA QUESTE…"

-

Condividi questo articolo


MATTEO salvini E VLADIMIR putin MATTEO salvini E VLADIMIR putin

Concetto Vecchio per "la Repubblica"

 

«Ci sono aree del mondo che senza un pizzico di autoritarismo collasserebbero. La Russia è tra queste» sostiene Vito Petrocelli, un passato nell'estrema sinistra, oggi il presidente M5S della Commissione Esteri al Senato. È noto per definirsi filo cinese. E Putin? «Non è un campione di democrazia, però» Però? «Non è giusto giudicarlo con lenti esageratamente occidentali: quelli che lo criticano, come gli americani, hanno le loro belle gatte da pelare».

 

pandora papers berlusconi putin pandora papers berlusconi putin

Petrocelli, che oggi farà da padrone di casa, quando i ministri Lorenzo Guerini e Luigi Di Maio terranno le loro audizioni in Parlamento, ha incontrato gli ambasciatori di Russia e Ucraina. Dice: «Sono gli ucraini a chiedere agli occidentali di moderare i toni, del resto l'establishment non crede all'invasione». «Diciamo le cose come stanno: l'integrità territoriale dell'Ucraina va preservata, ma se entra a fare parte della Nato i russi si ritroveranno con le basi missilistiche a 400 chilometri da Mosca. Va evitato se non vogliamo una guerra» argomenta il leghista Paolo Grimoldi, capodelegazione dei parlamentari all'Osce, ex segretario del partito in Lombardia.

 

silvio berlusconi e vladimir putin silvio berlusconi e vladimir putin

Sono due voci di un mondo politico composito e sotterraneo, che attraversa Lega, Fratelli d'Italia, pezzi di M5S ed ex grillini, e che si può definire, per complesse ragioni, filo russo. «Rivelano un atteggiamento prono. Non capiscono che Putin è cambiato e l'Occidente si è indebolito», critica le loro posizioni un autorevole esponente del Pd. La Lega è il fronte più avanzato di questo sentimento. I suoi guardano alla Russia per fascinazione autoritaria, per gusto verso l'uomo forte. Per uno come Petrocelli il posizionamento è invece più legato alla storia dell'Unione sovietica.

MATTEO SALVINI E VLADIMIR PUTIN MATTEO SALVINI E VLADIMIR PUTIN

 

Poi c'è Giuseppe Conte, che ha sostenuto non a caso l'idea di Matteo Salvini di candidare al Colle il presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, le cui simpatie filo Mosca non sono un mistero. Nel M5S molte cose sono cambiate dall'inizio della legislatura a trazione sovranista. Luigi Di Maio è ormai saldamente atlantista. E anche un altro pro Russia, Manlio Di Stefano, ha abbassato i toni. Nella Lega no.

berlusconi putin berlusconi putin

 

Un esponente come il deputato veronese Vito Comencini coltiva rapporti continui con la Crimea. Grimoldi, che ha un profilo Twitter dove predica la castrazione chimica per i pedofili, è dell'idea che in caso di conflitto «l'Ucraina non reggerebbe, perché da Kiev a Donetsk sono russi: avrebbero problemi di tenuta interna ». Bisognerà vedere che posizione terrà oggi la Lega in Parlamento, e sei i due ministri diranno qualcosa a proposito della richiesta Nato di inviare nel caso altre truppe nei Paesi baltici e in Romania.

 

matteo salvini vladimir putin luigi di maio matteo salvini vladimir putin luigi di maio

Nel centrodestra, si sa, Silvio Berlusconi vanta un legame personale da sempre con Putin. Nei suoi viaggi in passato lo ha sempre accompagnato Valentino Valentini, deputato di Forza Italia, che nel 2005 fu insignito dal leader russo dell'Ordine di Lomonosov. Nel matrimonio in crisi tra Lega Fratelli d'Italia l'asse con Mosca di entrambi rimane saldo. Guido Crosetto, candidato da Giorgia Meloni al Quirinale, ha fatto un tweet per dire che la cosa «più stupida che l'Occidente (in primis l'Europa) può fare è spingere la Russia verso Pechino. Mi pare ci stia riuscendo ». Al telefono precisa: «La mia posizione è perfettamente filo occidentale, se non dialoghiamo materie prime, essenziali per la transizione ecologica, finiranno in mani cinesi».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...

DAGO-SPIFFERA: SUSSURRI & RUMORS – CHI SE LO PAPPA "IL FOGLIO"? LOTITO E' INTERESSATO MA MAINETTI L'AVREBBE PROPOSTO ANCHE A CAIRO - COSA DIRANNO A PONTIDA ORBAN E WILDERS: LANCERANNO BORDATE ALLA MELONI SU MIGRANTI, UCRAINA E RUSSIA? - LA SANTANCHE' RINVIATA A GIUDIZIO SI DIMETTE O NO? LA SORA GIORGIA HA SEMPRE FATTO CAPIRE CHE LA "PITONESSA" DEVE SLOGGIARE SE FINISCE A PROCESSO. MA OCCHIO: IL DESTINO DELLA "SANTA" INFLUENZERA' ANCHE QUELLO DI SALVINI SUL CASO OPEN ARMS (SE SI DIMETTE LEI PER UN RINVIO A GIUDIZIO, COME PUO' RESTARE AL SUO POSTO IL LEGHISTA CON UNA CONDANNA IN PRIMO GRADO?) - BOCCHINO "INSEGUE" LE MELONI - LE INGENUITA' DEI FRATELLI ELKANN