ginevra elkann gennaro sangiuliano

MA QUANTO CI COSTANO ‘STI FLOP CINEMATOGRAFICI? – PRENDETE IL CASO DEI DUE FILM DI GINEVRA ELKANN CHE, ALLO STATO ITALIANO, SONO COSTATI QUASI 3 MILIONI DI EURO – L’OPERA PRIMA “MAGARI” HA RICEVUTO OLTRE UN MILIONE DI CONTRIBUTI E HA INCASSATO, NELL’ERA POST COVID, 12,4 MILA EURO – AL PRIMO FLOP SEGUE IL SECONDO, “TE L’AVEVO DETTO”: 1,7 MILIONI DI SOVVENZIONI E LA MISERIA DI 117MILA EURO DI INCASSO – MA ORA CON SANGIULIANO...

Estratto dell’articolo di Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

ginevra elkann foto di bacco

Ginevra, la radiosa. Ginevra Elkann, figlia di Alain Elkann e Margherita Agnelli, sorella di John e Lapo, cresciuta tra Inghilterra, Francia e Brasile, regista tra Jane Campion e Celine Sciamma, è donna di talento cosmopolita e d’irreparabile bellezza. Che di irreparabile, poi, abbia anche la tendenza ad attrarre fondi pubblici a fronte di incassi minimalisti, be’, è un dettaglio affascinante.

 

La notizia che la riguarda, però, è tutt’altro che cosmopolita. Lo Stato italiano ha speso quasi 3 milioni di euro, chez il ministero della Cultura targato Dario Franceschini, per sovvenzionare i film della rampolla. Trattasi di 2.828.044,32 euro tra crediti d’imposta e contributi a fondo perduto, destinati a due pellicole: Magari e Te l’avevo detto.

Ginevra Elkann

 

E le due case di produzione di proprietà della terzogenita, “Asmara Films” e “The Good Films” – socio Lapo, almeno per un po’ - non sono mai state un grande esempio imprenditoriale, anzi; epperò hanno beneficiato di più di 300mila euro tra sviluppo, produzione e distribuzione delle pellicole insieme ad altre aziende del settore.

 

dario franceschini 6

l’opera prima […] ha beneficiato di 692.711,12 euro sotto forma di tax credit e 400mila euro come contributi selettivi di produzione, per un totale di 1.092.711,12 euro. E ha guadagnato «nelle prime 12 settimane di programmazione 12,4 mila euro e 25 euro nel primo weekend». Ma parliamo del 2020/2021 con le sale che soffrivano il post- Covid.

 

3 gennaro sangiuliano

Infatti, quando Ginevra – bontà sua e dello Stato - ci riprova con, appunto, Te l’avevo detto (il titolo originale probabilmente era più lungo e wertmulleriano, Te l’avevo detto che, anche se gli abbiamo tirato una sòla, Franceschini ci avrebbe dato altri soldi...), il nuovo sovvenzionamento della pellicola è di 1.735.333,20 euro sotto forma di tax credit e al box office. Qui il Covid è sparito. Ma Te l’avevo detto incassa 117.458 euro.

[…] intanto cambia il governo e, al posto di Franceschini, a capo del Ministero della Cultura arriva Genny Sangiuliano.

 

ginevra elkann foto di bacco (4)

Il quale Sangiuliano si rende conto che qualcosa nel sistema dei finanziamenti pubblici cinematografici non torna. Negli ultimi 4 anni, la loro diffusione si è accompagnata da pagamenti milionari ai registi, e dall’uso incontrollato del Tax credit, ossia di un credito pari al 40% dei costi ammissibili di produzione (per quelli non indipendenti, il credito è del 25%). Che, di per sé sarebbe un’agevolazione giusta, ma la sua quadruplicazione rispetto al 2019 induce più d’un sospetto. Inoltre, spicca, appunto quella faccenda delle pellicole destinatarie di grossi fondi ma che, proiettate in sala per un numero limitato di giorni si pregiano di un pubblico di pochi appassionati, in alcuni casi dalle 14 alle 30 persone. Poche, ma competentissime.

 

magari di ginevra elkann

Comunque, il fatto che siano sotto l’occhio della Guardia di Finanza almeno una ventina di opere con budget curiosamente elevati nonostante il formale rispetto dei requisiti tecnici; be’ è senz’altro il preludio del cambiamento. […]

GENNARO SANGIULIANO

Altra faccenda quella dei registi strapagati. Attualmente, secondo un report Adnkronos, «nel 2017, ammontavano a 423,5 milioni, ma nel 2022 hanno raggiunto la cifra di 849,9 milioni, per poi scendere a 746 milioni nel 2023». I nomi sono sfavillanti.

 

ginevra elkann foto di bacco (2)

Ad esempio, per la seri A casa tutti bene, finanziata con 2,1 milioni dal Fondo attraverso il credito d’imposta, Gabriele Muccino ha dichiarato un compenso di 2,2 milioni di euro. Paolo Genovese, il regista della serie I Leoni di Sicilia, basata sulla saga dei Florio ha indicato un compenso di 1,4 milioni di euro su finanziamenti per un totale di 8,7 milioni di euro dal Fondo attraverso il credito d’imposta. Ecc ecc. Qua non si tratta di abolire i fondi né di abolire Ginevra Elkann, per carità. L’arte va nutrita. Però se l’Italia ha prodotto un numero elevato di opere di lungometraggio (239 nel 2021), e gli incassi sono notevolmente inferiori rispetto a Francia, Regno Unito e Germania; be’, urge uno straccio di revisione...

dario franceschini

ginevra elkannMagari di Ginevra ElkannMagari di Ginevra Elkann Magari di Ginevra Elkann ginevra elkann foto di bacco (1)

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME