MACRON RILANCIA IN EUROPA LA COCCA DI MONTI - SYLVIE GOULARD, EX CONSIGLIERA DI PRODI E VICE-GOVERNATORE DELLA BANCA DI FRANCIA, È LA PRESCELTA DEL PRESIDENTE PER IL POSTO DA COMMISSARIO EUROPEO - MA DIVERSI CONSIGLIERI HANNO MESSO IN GUARDIA MACRON DAL RISCHIO DI UNA BOCCIATURA DELLA GOULARD DA PARTE DEL PARLAMENTO EUROPEO, A CAUSA DI DUE AFFAIRE MOLTO FASTIDIOSI IN CUI È COINVOLTA
Monti-Sylvie
Mauro Zanon per ''Libero Quotidiano''
Il suo nome figurava anche nella short list dei candidati alla direzione della Banca centrale europea, scranno che è stato poi assegnato alla sua connazionale, Christine Lagarde. Sylvie Goulard, ex consigliera politica di Romano Prodi e attuale vice-governatore della Banca di Francia, è la prescelta di Emmanuel Macron per essere la prossima commissaria europea in quota francese, con l' obiettivo di ottenere un portafoglio pesante dal punto di vista economico e finanziario, magari la Concorrenza.
«Siamo in un momento critico, la Francia vuole lanciare un Atto II europeo, per avere un' Europa più efficace e più ambiziosa: il presidente voleva una persona capace di portare avanti questo progetto di cambiamento», ha dichiarato al Monde un consigliere dell' inquilino dell' Eliseo. «Sylvie Goulard ha un' eccellente reputazione alla Commissione, ha una qualità di lavoro riconosciuta, è poliglotta e conosce molto bene la Germania», ha aggiunto.
LA MARSIGLIESE
Cinquantaquattro anni, marsigliese e madre di tre figli, la Goulard, oltra a essere una fedelissima di Macron, vanta un pedigree da perfetta tecnocrate. È uscita dall' Ena, la fornace delle élite parigine, è stata consigliera di Prodi quando quest' ultimo era presidente della Commissione europea, e da eurodeputata del MoDem di François Bayrou ha messo la sua firma sui celebri "Two Pack" e "Six Pack" del 2011, i testi legislativi alla base delle politiche di austerity. Ma Sylvie Grassi (è il suo cognome da nubile) è anche una grande amica di Mario Monti, l' ex premier italiano, con cui ha scritto un libro nel 2012, "La democrazia in Europa. Guardare lontano", dove afferma che la sovranità nazionale è obsoleta e che gli Stati europei devono trasferire i loro poteri a Bruxelles per «una vera Europa federale».
PRESENTAZIONE DEL LIBRO LA DEMOCRAZIA IN EUROPA DI MARIO MONTI E SYLVIE GOULARD
Fondatrice del Gruppo Spinelli assieme a Daniel Cohn-Bendit e Guy Verhofstadt, la Goulard ha ottime entrature a Berlino, anche grazie alla sua padronanza della lingua di Goethe.
Fu lei a organizzare il primo viaggio di Macron nella capitale tedesca quando era candidato alle presidenziali, e fu lei a sussurrare alla Merkel che era il ragazzo sui cui puntare. Per la sua difesa a oltranza dell' ortodossia budgetaria viene paragonata a Wolfgang Schäuble, ex ministro tedesco delle Finanze.
IL LIBRO DI MARIO MONTI E SYLVIE GOULARD
SCELTA CONTESTATA
«È una militante (della causa europea, ndr) della prima ora. Ha scritto in parte il programma europeo del presidente e condivide totalmente la sua visione. C' è un' intesa molto forte tra loro», ha spiegato al Monde un membro dell' entourage di Macron. Secondo le informazioni del quotidiano parigino, tuttavia, la decisione di mandare Sylvie Goulard a Bruxelles è stata presa in seguito a dibattiti molto ruvidi nella cerchia macronista.
Diversi consiglieri hanno messo in guardia Macron dal rischio di una bocciatura della Goulard da parte del Parlamento europeo, a causa di due affaire molto fastidiosi in cui è coinvolta: il primo riguarda l' inchiesta, tuttora in corso, sugli impieghi fittizi degli assistenti parlamentari all' Europarlamento che ha travolto i centristi del MoDem e l' ha costretta alle dimissioni da ministro della Difesa all' inizio del quinquennio (è stata ministra per un mese); il secondo concerne le rivelazioni del Canard enchaîné sulle laute remunerazioni che la Goulard riceveva dal think tank americano Berggruen Institute da eurodeputata (ha incassato più di 300mila euro).
PRESENTAZIONE DEL LIBRO LA DEMOCRAZIA IN EUROPA DI MARIO MONTI E SYLVIE GOULARD SYLVIE GOULARD
«Questa nomina provocherà un blitz a Strasburgo, tenuto conto dell' attuale clima deontologico», ha detto preoccupato un fedelissimo di Macron. «Berggruen è un affaire Fillon al quadrato. Scatenerà una deflagrazione. La decisione della Francia è molto imprudente», ha aggiunto un membro dell' entourage del presidente, dicendo di non capire perché Macron si sia intestardito sulla Goulard.
Per lui, era meglio portare a Bruxelles il nome del ministro dell' Economia Bruno Le Maire, della sua collega alla Difesa Florence Parly o dell' ex commissario europeo Michel Barnier: tre figure meno "rischiose" della Goulard. Per i sostenitori dell' attuale vice-governatrice della Banca di Francia, invece, nessuno ha la sua «esperienza europea». Parigi ha nel mirino la Concorrenza - il portafoglio cui aspira anche l' Italia - per sbloccare, tra le altre cose, la fusione franco-tedesca tra Alstom e Siemens, che la commissaria uscente, Margrethe Vestager, ha ostacolato. Entro il 15 settembre, Ursula Von der Leyen, neopresidente della Commissione, ufficializzerà le sue scelte.