giorgia meloni luigi fiorentino carlo deodato

MELONI HA UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE: È QUELLA DEI GRAND COMMIS DI STATO – SONO TUTTI IN FILA PER OFFRIRSI: IL PRIMO È CARLO DEODATO, PROBABILE PROSSIMO SEGRETARIO GENERALE DI PALAZZO CHIGI. L’UNICA DISCONTINUITÀ SARÀ AL MEF, DOVE ALESSANDRO RIVERA, ARTEFICE DEI PASTROCCHI ITA E MPS, SARÀ SILURATO. AL SUO POSTO ARRIVERÀ IL “CASSESIANO” LUIGI FIORENTINO – SERINO ALLA DIFESA, L’EX CAPO DEL LEGISLATIVO DI TONINELLI, ALFREDO STORTO, ALLE INFRASTRUTTURE: IL TOTO-NOMINE E LA VITTORIA DELLA MAGISTRATURA ORDINARIA SUL CONSIGLIO DI STATO (BYE BYE GAROFOLI)

GIORGIA MELONI ALLA CAMERA

Estratto dell'articolo di Carmelo Caruso per “il Foglio”

 

[...]

CARLO DEODATO

Uno ormai certo del ruolo è Carlo Deodato.

 

Era capo del Dagl, con Draghi, e sarà il prossimo segretario generale di Palazzo Chigi.

 

Sono i “neomelonici” ma cantano sempre la stessa musica: “Il potere è mobile/ qual Draghi al vento/ muta d’accento e di pensiero”.

 

Si ripeteva che Meloni non avesse “teste” e invece le migliori sono già “a disposizione”. Sono le stesse che da più di vent’anni vengono chiamate a gestire ministeri.

 

Perché le teste, alla fine, sono sempre quelle con qualche piccolo cambio.

 

Ad esempio, a questa tornata, il Consiglio di Stato, l’astuccio dei nostri burocrati, si ferma un giro a favore dei magistrati ordinari (si veda la nomina di Alfredo Mantovano a sottosegretario).

 

Lo fa notare un docente: “Se come pare al Mef, come capo di gabinetto, andrà la formidabile Daria Perrotta  è evidente che ne esce indebolito il Consiglio di Stato.

 

Alfredo Mantovano

E anche se non va Daria, l’altro nome è Luigi Fiorentino, un ‘cassesiano’ (vale a dire un allievo del sommo Sabino Cassese) che è già stato alla Ragioneria generale”. In realtà al Mef non è stato deciso nulla ancora. Si fanno i nomi di Perrotta, Fiorentino (forse resta all’Istruzione dove si trova) ma anche di Glauco Zaccardi, già capo del legislativo del Mef.

 

E di diritto entra Stefano Varone che è stato capo di gabinetto di Giorgetti al Mise. L’unica discontinuità sarebbe l’uscita di Alessandro Rivera, influentissimo direttore generale del Tesoro. Al centrodestra non è  piaciuta la sua gestione del dossier Ita. Quanto si scrive è naturalmente da prendere con il beneficio dell’errore.

 

GAETANO CAPUTI

Alle primarie per fare il  capo di gabinetto di Meloni si stanno sfidando Gaetano Caputi, già capo di gabinetto del ministro Garavaglia, e  Perna.  Perna chi? Non lo conoscevamo neppure noi prima di una preziosa imbeccata. Venne suggerito alla Meloni, ai tempi ministra, da Elio Vito. E’ stato sei volte capo di gabinetto, oggi lavora alla Camera, fuma toscani, legge il Candido di Sciascia e ascolta Bach. Ha fatto l’esame da avvocato con Stefano Dambruoso, magistrato, già consulente dell’Onu.

 

DARIA PERROTTA

Dicono che il ministro Carlo Nordio possa indicare lui come capo di gabinetto (l’altro nome  è quello di Alberto Rizzo, presidente del tribunale di Vicenza). Si sta creando, se si crea, un importante filone pugliese. Perna, Caputi, Dambruoso sono pugliesi come Mantovano e Raffaele Fitto a cui hanno affidato una specie di super ministero. Avrà la competenza sul Pnrr che aveva in passato Roberto Garofoli (guarda caso, altro pugliese).

 

Se è vero, come pare, che alla Farnesina il ministro Tajani sceglierà come suo capo di gabinetto uno tra Maurizio Massari (ambasciatore all’Onu) e Armando Varricchio (lo è a Berlino) quale sarebbe invece la discontinuità? Un altro nome è Stefano Sannino. Fa il segretario generale del sevizio europeo per l’azione esterna su nomina di Josep Borrell. Un altro profilo ancora è quello di Bruno Archi. Si attinge insomma sempre dallo stesso lago, il buon lago italiano. Per sostituire il  consigliere diplomatico di Mario Draghi, Luigi Mattiolo, in pensione, è già stato mobilitato l’ambasciatore Francesco Maria Talò.

maurizio massari

 

Alla Difesa, ad affiancare Guido Crosetto, non potrà che esserci un generale. Il nome dicono sia  quello di Pietro Serino, già Capo di stato maggiore. Il marine Luciano Portolano resterebbe invece segretario generale della Difesa. Pure Salvini si è scelto, come capo di gabinetto, e questo è certo, Alfredo Storto.

 

Sapete cosa faceva? Era capo dell’Ufficio legislativo di Daniele Franco. Gilberto Pichetto Fratin, che è il nostro new Cingolani, si porta con sé Mario Antonio Scino che era vice capo di gabinetto del Mise.

LUIGI FIORENTINO

 

La ministra del Lavoro Calderone ha già nominato il suo cg (così li abbreviano).

 

E’ Mauro Nori ed è stato già direttore generale dell’Inps, consigliere di Giovanni Tria e oggi segretario generale Cnel.

 

Da Matteo Piantedosi, prefetto, resta invece Bruno Frattasi, che era capo di gabinetto anche della ministra Lamorgese.

 

All’Università si sposta Marcella Panucci che era “cg” di Renato Brunetta. E poi. Agli Affari europei “cg” dovrebbe essere  Ermenegilda Siniscalchi che stava già alla Famiglia quando ministro era Lorenzo Fontana.

 

E’ stimata da Deodato che sarà l’inchiostro di governo Meloni come lo era stato di Draghi. E si è arrivati alla fine. [...]

Pietro Serino capo di Stato Maggiore dell’Esercito

Marcella Panuccistefano dambruosobruno frattasiDANILO TONINELLI ALFREDO STORTO ALFREDO STORTO

CARLO DEODATO

Francesco Maria TaloFrancesco Maria Talo. maurizio massariDARIA PERROTTA

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...