LA MOSSA PER BLOCCARE IL TRAFFICO DI MIGRANTI DAL SAHEL CHE PUNTANO ALLE COSTE ITALIANE (E ARGINARE I MERCENARI RUSSI DEL GRUPPO WAGNER) – IL COMITATO MILITARE LIBICO, A CUI HANNO PARTECIPATO ANCHE DEI DIPLOMATICI ITALIANI, PROGETTA LA CREAZIONE DI ESERCITO UNICO PER PRESIDIARE IL CONFINE SUD DELLA LIBIA – I DUBBI DEGLI AMERICANI CHE VOGLIONO FERMARE GLI UOMINI DELLA WAGNER, L’EMBARGO ONU ALLE ARMI E LE RICHIESTE DI HAFTAR...
Estratto dell’articolo di Francesco Bechis Cristiana Mangani per “il Messaggero”
LIBIA - LE FORZE IN CAMPO - AGOSTO 2022
Un esercito unico per presidiare il confine Sud della Libia. Sotto l'egida del Governo di unità nazionale di Tripoli e dell'autoproclamato Esercito nazionale libico. Con una doppia missione: bloccare i traffici illegali dei migranti dal Sahel e contrastare i mercenari russi della Wagner. Ecco il piano che nei giorni scorsi è riaffiorato in un round di incontri diplomatici sulla crisi libica. E piace al governo Meloni.
LA BBC E IL TABLET RUSSO IN LIBIA
[...] Ad abbozzare il disegno di una forza di intervento rapido da schierare nelle regioni del Sud - sotto il controllo dei Capi di Stato maggiore di Tripoli e Bengasi, i generali Mohamed Al Haddad e Abdelrazek al Nadori - è stato il Comitato militare libico congiunto riunito la scorsa settimana a Tunisi nel formato 5+5. Riunioni cui hanno preso parte diplomatici italiani insieme all’inviato dell’Onu in Libia Abdoulaye Bathily.
Nel dettaglio, ha anticipato Agenzia Nova, la forza militare congiunta potrebbe assumere la forma di tre battaglioni in rappresentanza di Tripolitania, Cirenaica e Fezzan. È un vecchio progetto, in realtà. Già evocato nell'articolo 19 del "Trattato di amicizia" siglato all'epoca dal governo Berlusconi con Gheddafi.
L'idea ha però ripreso a prendere forma nei colloqui dei giorni scorsi. È stata poi esposta alla sottosegretaria di Stato americana per il Vicino oriente Barbara Leaf, in visita a Tripoli e a Tunisi. Con dubbi annessi. Un esercito del genere andrebbe equipaggiato. E un embargo Onu sulle armi alla Libia impedisce per ora agli Stati europei di farlo, servirebbe una deroga.
Senza contare i rischi di una simile operazione, dai possibili scontri tra i battaglioni dell'Est e dell'Ovest alla perdita di equipaggiamento militare hi-tech, alla mercé dei terroristi. Per gli Stati Uniti, comunque, la priorità ha un solo nome: Wagner. Lo ha chiarito Leaf in un faccia a faccia con Khalifa Haftar: i mercenari di Prigozhin devono lasciare la Cirenaica. L'anziano feldmaresciallo ha rilanciato: senza l'ombrello russo, vuole garanzie militari alternative contro eventuali attacchi del governo tripolino e i suoi sponsor (Turchia in testa).
KHALIFA HAFTAR SI AUTOPROCLAMA LEADER DELLA LIBIA 1
L'Italia da parte sua ha manifestato interesse al piano di una missione congiunta. Del resto, un esercito per blindare il fianco Sud del Paese africano dirimpettaio aiuterebbe a chiudere uno dei principali rubinetti dei traffici migratori che dal Sahel puntano alle coste italiane.
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