manlio di stefano alessandro di battista beppe grillo parvin tadjk iran

IL MOVIMENTO DEGLI AYATOLLAH – DA BEPPE GRILLO, CHE HA LA MOGLIE IRANIANA, A DI STEFANO E TOFALO: L’ANIMA DEI CINQUE STELLE PARTEGGIA DA SEMPRE PER IL REGIME DI TEHERAN. E INFATTI IERI DIBBA SI È AFFRETTATO A DEFINIRE “VIGLIACCO, PERICOLOSO E STUPIDO” IL RAID CHE HA UCCISO SOLEIMANI – GLI IRANIANI NEGAZIONISTI DELL’OLOCAUSTO INVITATI ALLA CAMERA E LE FRASI DI BEPPE-MAO SULLA PENA DI MORTE…

 

1 – DA GRILLO A DIBBA, QUEL FLIRT CON TEHERAN

Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

BEPPE GRILLO A PORTO CERVO CON LA MOGLIE PARVIN FOTO DA LIBERO jpeg

Se c' è una cosa che unisce i grillini è l' Iran. Ieri, per dire, Di Battista ha subito definito il raid americano «vigliacco», «pericoloso» e «stupido». E non rinuncerà al suo annunciato soggiorno iraniano.

 

ROHUANI ZARIF 1

Il fatto è che anche la Farnesina ha atteso le 13 per emettere una nota anodina, «nuovi focolai di tensione non sono nell' interesse di nessuno». A novembre, alla Camera, Di Maio spiegò la linea: «L' Italia vuole mantenere il dialogo con l' Iran». Al margine dei Med dialogues gli iraniani annunciavano felici che l' incontro tra Di Maio e il suo omologo iraniano Zarif era vicino, e con la Farnesina c' erano stati vari passi preparatori.

 

MANLIO DI STEFANO ALESSANDRO DI BATTISTASoleimani

La stampa iraniana aveva riportato con toni gongolanti la concordia tra il sottosegretario italiano agli esteri Manlio Di Stefano e l' ambasciatore iraniano a Roma, Hamid Bayat, dopo l' incontro a metà novembre. Ma un po' tutta la storia grillina è un lungo, irriflesso flirt geopolitico con Teheran, con sprezzo del pericolo, e del ridicolo.

 

angelo tofalo con mitra e mimetica 1l'uccisione di Soleimani

Vi sono stai episodi grotteschi. Per esempio quando il sottosegretario Angelo Tofalo finì ascoltato a Napoli, non indagato, in un' indagine contro una coppia accusata di traffico d' armi tra Iran e Libia, con cui era entrato in contatto. O quando i 5S Vito Petrocelli e Marta Grande organizzarono un evento alla Camera invitando due esperti iraniani di un think tank famigerato per aver organizzato conferenze nagazioniste dell' Olocausto a Teheran. Forse, qualche riga la merita anche Grillo. Mai tenero, diciamo così, su Israele.

 

marta grande

Empatico, invece, con l' Iran. Il comico è sposato con un' iraniana, Parvin Tadjik. «Un giorno - disse Grillo in un' infausta intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronot - «ho visto impiccare una persona a Isfahan. Ero lì. Mi son chiesto: cos' è questa barbarie? Ma poi ho pensato agli Usa. Anche loro hanno la pena di morte: hanno messo uno a dieta, prima d' ucciderlo, perché la testa non si staccasse. E allora: cos' è più barbaro?».

 

DELEGAZIONE M5S A CARACAS: MANLIO DI STEFANO, ORNELLA BERTOROTTA E VITO PETROCELLI

E i diritti delle donne? «Mia moglie è iraniana. Ho scoperto che la donna, in Iran, è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo». Ma le violenze, il regime, il terrorismo? «Mio suocero iraniano m' ha spiegato che le traduzioni non erano esatte». Grillo lo rivelò come una delle sue eminenti fonti geopolitiche.

 

2 – DA GRILLO A DI BATTISTA GLI AYATOLLAH 5 STELLE CHE BENEDICONO L'IRAN «UN REGIME? MACCHÉ»

l'auto distrutta di Soleimani

Carmelo Caruso per “il Giornale”

 

È un regime per il resto del mondo, ma per il M5s è il migliore dei mondi possibili. Se le passate dichiarazioni sono ancora valide - e al momento lo sono ancora - rischiamo di finire alleati dell' Iran con Beppe Grillo al posto del maresciallo Badoglio.

 

DIBBA SI ROLLA UNA SIGARETTA IN AUTOBUS

In Sudamerica hanno spedito una delegazione per celebrare Hugo Chávez, in Cina, Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, si sente più a casa di Pomigliano D' Arco, mentre a Teheran, a curare i rapporti diplomatici, è stato distaccato il suocero di Grillo, uno che già nel 2012 aveva impaurito il giornale israeliano Yediot Aharonot: «Se un giorno Grillo farà parte del governo, il suocero avrà un ruolo fondamentale nelle politiche estere».

 

BEPPE GRILLO A PORTO CERVO CON LA MOGLIE PARVIN FOTO DA LIBERO jpeg

Grazie al corso intensivo del padre della moglie, Parvin Tadjk, il fondatore del M5s era giunto a conclusioni decisive destinate a rovesciare i lavori di giornalisti e storici: «Ho scoperto che la donna in Iran è al centro della famiglia, le nostre paure nascono da cose che non conosciamo». Infatti conosciamo il numero delle donne lapidate in Iran fino ad agosto di quest' anno: 94.

luigi di maio xi jinping

Attenzione, non era quella di Grillo un' informazione parziale, ma un' adesione convinta. Nella stessa intervista Grillo commentava pure l' economia iraniana, a suo giudizio, un po' simile a quella dell' Italia meridionale.

 

Siamo in area: il problema dell' Iran è che non possiede il reddito di cittadinanza. A sentire Grillo, «l' economia in Iran va bene. Quelli che scappano, sono oppositori. Chi è rimasto non ha le stesse preoccupazioni che abbiamo noi all' estero. Lì le persone lavorano».

 

manlio di stefano e beppe grillo

Ma da quali fonti attingeva i suoi dati? «Ho un cugino che costruisce autostrade in Iran. E mi dice che non sono per nulla preoccupati». Spettatore lui medesimo di un' impiccagione in piazza, la liquidò così: «Mi son chiesto: cos' è questa barbarie? Ma poi ho pensato agli Usa. Anche loro hanno la pena di morte». A farlo parteggiare per l' Iran fu la sensibilità che i militari utilizzarono prima di tirare il cappio al condannato: «Prima di ucciderlo lo hanno messo a dieta perché la testa non si staccasse».

 

luigi di maio xi jinping

 E non erano altro che cattive traduzioni, a suo parere, le minacce pronunciate da Osama Bin Laden, terrorista senza dubbio più spietato di quel Qassem Soulimani ucciso ieri dagli Usa, perché «quando uscivano i discorsi di Bin Laden, mio suocero, iraniano, mi ha spiegato che le traduzioni non erano esatte». Se quelle di Grillo rimangono (pesantissime) opinioni, ben più discutibili, e oggetto di indagine da parte della Dda di Napoli, furono gli incontri fra Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa, e una coppia di coniugi arrestata con l' accusa di aver trafficato armi con Libia e Iran.

 

BEPPE GRILLO A PORTO CERVO CON LA MOGLIE PARVIN FOTO DA LIBERO jpeg

Nel 2017, il deputato del M5s preferì presentarsi in procura per provare a spiegare i sui rapporti. Perfino un moderato come il senatore del Pd, Nicola Latorre disse: «Le ammissioni di Tofalo sono gravi, si dimetta». Per difendersi, Tofalo querelò Matteo Renzi che in tv lo accusò platealmente: «L' esperto di sicurezza del M5s è andato in Libia a trattare dalla parte sbagliata».

 

corteo funebre per qassem soleimani 3

E impossibile sarebbe contare tutte le note di solidarietà rilasciate, in questi anni, a favore dell' Iran inserito in passato da George Bush nell' asse del Male, «clamoroso errore» per i 5s. E però, occorre riconoscere a Manlio Di Stefano il primato, la visione estera a cinque stelle e dunque anche gli abbagli presi.

angelo tofalo con mitra e mimetica

 

Come ha scritto pochi mesi fa il sito Formiche, nella veste di sottosegretario agli Esteri, Di Stefano ha manifestato apprezzamento verso l' Iran per la sua cooperazione con lo Yemen tralasciando la complicità, deplorata dall' Onu, con il gruppo Houthi, sciiti yemeniti accusati di crimini di guerra. Altri due protagonisti 5s, Marta Grande e Vito Petrocelli, hanno invece interloquito con un think thank iraniano che ancora oggi nega l' Olocausto. Di Alessandro Di Battista, in viaggio in Iran, è nota la volontà di «trattare con i terroristi». Ieri ha aggiunto che «quello in Iran è stato un raid vigliacco». Manca solo che proclamino l' Iran come loro governatorato...

quello che resta di Soleimani proteste in iran contro gli usa 2soldi nelle tasche di qassem soleimaniproteste in iran contro gli usa 1proteste in iran contro gli usa 3donald trump con il leader repubblicano della camera kevin mccarthy la notte del raid contro soleimaniSOLEIMANI PROTESTE TEHERAN

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO