massimo dalema d'alema

NELL’INTERVISTA AUTOPULENTE AL “CORRIERE”, MASSIMO D’ALEMA CI TOGLIE FINALMENTE UN DUBBIO E CI SPIEGA COME FA A CAMPARE: “FACCIO QUESTO LAVORO. CONSULENZA E ASSISTENZA A IMPRESE ITALIANE PER INVESTIMENTI ALL’ESTERO” – “SULLA FORNITURA DI ARMI ALLA COLOMBIA NON HO FATTO NULLA DI ILLECITO O POCO TRASPARENTE. CERTO, È STATA UNA LEGGEREZZA NON CONTROLLARE CHI ERA EDGAR FIERRO. HO PECCATO DI MANCANZA DI CAUTELA…”

Tommaso Labate per il "Corriere della Sera”

dalema

 

Presidente D’Alema, la Procura di Napoli ha aperto un’indagine su Emanuele Caruso e Francesco Amato, con cui lei aveva parlato nell’ambito dei contatti con la Colombia per una possibile fornitura italiana di armi e non solo.?

«Sì ma non c’entra nulla con la storia della Colombia. L’Assemblea del Mediterraneo ha denunciato questi due consiglieri del ministero degli Esteri di Bogotà perché avrebbero dichiarato di essere suoi membri senza esserlo».

 

Teme di essere indagato??

LA MEDIAZIONE DI MASSIMO DALEMA PER UNA VENDITA DI ARMI ALLA COLOMBIA

«E perché? Non ho fatto nulla di illecito o poco trasparente. Sono anzi tra quelli che hanno più interesse a fare chiarezza su tutti i punti oscuri di questa storia, come la registrazione illegale…».

 

Della sua conversazione con Edgar Fierro, ex paramilitare condannato a 40 anni e poi graziato.?

«Non ho controllato il curriculum del mio interlocutore. Mi hanno detto che era un senatore».

 

Se avesse saputo chi era, gli avrebbe parlato??

«Direi di no».

 

Non pensa sia stata quantomeno una leggerezza non aver controllato neanche su Internet??

il servizio de le iene su massimo dalema e la compravendita di armi con la colombia 30

«Lo è stata. Non c’è dubbio che in questa vicenda ho peccato di mancanza di cautela. Le imprese italiane, invece, hanno agito in modo assolutamente corretto e prudente».

 

Com’è finito dentro questa storia??

«Si è presentato da me un imprenditore salentino che conoscevo da anni, Giancarlo Mazzotta. Mi dice che conosce due consiglieri del ministero degli Esteri di Bogotà che potevano dare una mano a promuovere attività italiane in Colombia».

MASSIMO DALEMA

 

Forniture militari??

«Anche, perché c’era stato un provvedimento del loro Parlamento in questo senso. Ma non solo, pure a interventi su energia e infrastrutture».

 

Perché Mazzotta viene da lei??

«Faccio questo lavoro».

 

Il lobbista??

massimo dalema tratta con edgar fierro

«No. Faccio consulenza e assistenza a imprese italiane per investimenti all’estero, che a volte prevede l’avere rapporti con i governi. Scusi, che cosa vuol dire lobbista?».

 

Più o meno questo. Consulenza, assistenza…?

«Questo tipo di attività viene svolta nel mondo da numerosi ex esponenti politici che di solito vengono ringraziati, non fucilati alle spalle».

EDGAR IGNACIO FIERRO FLOREZ

 

Come Schroeder, Renzi...?

«Renzi è attualmente senatore, io non sono parlamentare dal 2013. Schroeder lavora per una società russa, io per aziende del mio Paese. Non è la stessa cosa».

 

Lei collabora con Ernst&Young??

«Sì. Ma Ernst&Young qui non c’entra nulla».

 

Quando le prospettano queste opportunità, che fa??

«Informo i vertici di Leonardo e Fincantieri. Le società italiane hanno poi ricevuto inviti ufficiali e fatto incontri istituzionali».

MASSIMO DALEMA E MATTEO RENZI

 

Era una mediazione??

«Ho solo messo in contatto i soggetti e sono rimasto a casa. Chi è andato in Colomba ha svolto un’attività di promozione. E, una volta che la Colombia avesse deciso di procedere agli acquisti, magari si sarebbe trovato in una posizione più vantaggiosa».

 

Accordi di questo tipo non li fanno i governi? C’era bisogno di una trattativa doppia, onerosa??

ALESSANDRO PROFUMO

«Le ripeto che non c’è stata alcuna trattativa, né doppia né singola! Siccome vengono tutti descritti come miei emissari, le ricordo che i due protagonisti erano consiglieri del ministero degli Esteri della Colombia; e che Mazzotta non è stato “mandato” lì da me ma invitato dal ministero di cui sopra. Io l’ho solo sollecitato a informare l’ambasciatore italiano per un’ovvia ragione di trasparenza».

UNA VIDEOCHIAMATA CON MASSIMO DALEMA

 

E il governo italiano era all’oscuro??

«Normalmente gli ambasciatori informano i governi. E quando l’ambasciatrice della Colombia mi disse che la faccenda era seguita dal sottosegretario Mulè, su mia preghiera Mazzotta si recò a informarlo. E mi riportò che lui gli aveva detto “andate avanti”. Non ho ragione di dubitare di questa versione».

 

Lei parla al telefono di 80 milioni di provvigione. A chi sarebbero andati??

«Io ho fatto una stima sommaria di quello che poteva valere — in termini di consulenza, promozione commerciale e assistenza legale — una massa di investimenti come quella di cui si parlava. Parliamo di un lavoro che può durare otto anni, non il tempo di una firma. Quindi penso che una parte sarebbe andata a Robert Allen Law, che avevo segnalato per l’assistenza legale e di promozione; mentre i colombiani sollecitavano una partnership loro, com’era giusto che fosse».

Giancarlo Mazzotta

 

Perché Robert Allen Law??

«È una società prestigiosa, con legami in America Latina, aveva già collaborato con Fincantieri».

 

Ha un contratto con loro??

MASSIMO DALEMA

«No. Li conosco, ho collaborato con loro come con altre società americane».

 

Che cosa ci avrebbe guadagnato da questa storia??

«La mia società avrebbe avuto dei vantaggi nel campo dell’energia, delle infrastrutture, in rapporto alle aziende private con cui collaboro. Con le aziende pubbliche, come ho detto, non ho contratti».

 

Con quali aziende private??

«Se permette, le lascerei fuori».

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati

D'ALEMA VOLEVA ESCLUDERE IL GOVERNO DALLA SUA TRATTATIVA PER LA VENDITA DI ARMI ALLA COLOMBIA

L\'AMBASCIATORE ITALIANO IN COLOMBIA, AMADUZZI: D\'ALEMA MI DISSE \'ADESSO MI OCCUPO DI...\'

MASSIMO D'ALEMA SBROCCA CON \'LE IENE\' CHE INDAGANO COMPRAVENDITA DI ARMI CON LA COLOMBIA

LA TENTATA VENDITA DI ARMI ALLA COLOMBIA, MEDIATA DA MASSIMO D'ALEMA, FINISCE SOTTO GLI OCCHI DEI PM

D'ALEMA & FRIENDS ERANO MOLTO VICINI A INCASSARE 80 MILIONI DI PROVVIGIONE SULLA VENDITA DI ARMI A..

\'LA VERITA\' SCOPRE CHE UNO DEGLI INTERMEDIARI DEL TENTATO BUSINESS DI ARMI CON LA COLOMBIA E\'...

A CAUSA DEL COLOMBIA-GATE, RISCHIA DI SALTARE LA POLTRONA DELL'AD DI LEONARDO ALESSANDRO PROFUMO

D'ALEMA HA INCONTRATO A PRANZO (DUE VOLTE) L'AD DI LEONARDO ALESSANDRO PROFUMO SUL COLOMBIA-GATE

IL RUOLO DI GIANCARLO MAZZOTTA NELLA TRATTATIVA PER LA VENDITA DI ARMI ALLA COLOMBIA

GLI AFFARI DI D\'ALEMA CON LA COLOMBIA, DI CUI L\'AD PROFUMO ERA INFORMATO, SPACCANO LEONARDO

GIANCARLO MAZZOTTA E LE SUE DICHIARAZIONI SULLA VENDITA DI ARMI AI COLOMBIANI

PROFUMO, E' COSI' CHE SI FANNO GLI AFFARI? - IL GRUPPO LEONARDO AVEVA PREDISPOSTO UN...

 

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…