NELLA RETE DELLO ZAR - LA RUSSIA SI DISCONNETTE DA INTERNET! PUTIN HA DECISO DI LASCIARE IL WORLD WIDE WEB E DI PORTARE LE PROPRIE INFRASTRUTTURE SULLA COSIDDETTA “RUNET”. IL PASSO ERA STATO PIANIFICATO DA TEMPO: GIÀ DUE ANNI FA ERANO STATI FATTI I TEST PER TRASFERIRE TUTTI I DATI E I NODI DEL WEB SU SERVER E ROUTER PRESENTI SUL SUOLO RUSSO. L’OBIETTIVO? ISOLARE SEMPRE DI PIÙ IL POPOLO RUSSO, CHE DIPENDERÀ TOTALMENTE DALLA PROPAGANDA DEL CREMLINO E NON POTRÀ ACCEDERE AI SITI WEB STRANIERI E SAPERE LA VERITÀ (ANONYMOUS PERMETTENDO)

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RUNET RUNET

Federico Cella e Fiorenza Sarzanini per www.corriere.it

 

La Russia si isola dal resto del mondo e decide la «disconnessione da Internet globale». In una comunicazione formale inviata «a tutte le autorità esecutive federali e alle autorità esecutive dei soggetti della Federazione Russa» si dispone che «entro l’11 marzo tutti i server e domini devono essere trasferiti nella intranet russa».

 

VIGNETTA DEL TAVOLONE DI PUTIN - BY TANGO VIGNETTA DEL TAVOLONE DI PUTIN - BY TANGO

Il messaggio è stato inviato dal viceministro dello sviluppo digitale, comunicazione e mass media Cernenko. La notizia è stata diffusa dai servizi di intelligence occidentali che hanno allegato la traduzione della nota trasmessa a tutti gli enti.

 

Sono otto i punti da rispettare:

1. Verificare la presenza dell’accesso degli account personali degli amministratori dei domini dei siti pubblici in rete Internet. In caso di assenza dell’accesso eseguire le azioni richieste su ripristina accesso

runet il progetto per l'internet sovrano russo 2 runet il progetto per l'internet sovrano russo 2

2. Aggiornamento e (o) rendere più complessa la politica della password, modifica password account personale del registratore dei domini, password degli amministratori di risorse pubbliche e, se possibile, introdurre fattori di autentificazione aggiuntivi per gli utenti.

 

3. Passare ad utilizzare i server di DNS localizzati sul territorio della federazione russa .

 

4. Cancellare da pagine HTML tutti i codici Javascript scaricati da risorse estere.

 

5. In caso di utilizzo di hosting estero, spostare le risorse pubbliche posizionate su di esso verso un hosting russo.

 

PROTESTE CONTRO VLADIMIR PUTIN PROTESTE CONTRO VLADIMIR PUTIN

6. In caso di inserimento di una risorsa pubblica nella zona di dominio diverso dalla zona di dominio russo se possibile spostarlo alla zone di dominio “ru”.

 

7. Comunicare a tutti gli enti dipendenti l’elenco delle misure di potenziamento delle risorse pubbliche.

 

8. Informare con lettera ufficiale indirizzata al ministero dello sviluppo digitale della Russia l’esecuzione delle misure entro il 15 marzo. In caso di rifiuti che comportano indisponibilità delle risorse pubbliche segnalare al ministero dello sviluppo digitale.

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In quella che è stata definita la guerra ibrida, combattuta non solo sui fronti fisici ma anche quelli della Rete, Mosca ha dunque deciso un passo clamoroso: uscire da Internet, dalla rete globale.

 

Portare dunque tutte le proprie risorse e infrastrutture sulla Intranet russa, ossia RuNet. In pratica Putin ha dato il via libera a quella che era stata una richiesta – rifiutata dall’Icann, l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, ossia l’ente che gestisce la Rete a livello globale – da parte del vicepremier ucraino Fedorov.

 

VLADIMIR PUTIN COVID VLADIMIR PUTIN COVID

Una richiesta respinta al mittente perché si sarebbe trattato di un passo senza precedenti, clamoroso, che di fatto avrebbe chiuso il Paese in una nuova Cortina di Ferro. Senza più notizie dall’esterno, la popolazione russa si sarebbe trovata a confrontarsi solo con la propaganda presidenziale.

 

E il passo clamoroso ora viene pianificato, con un telegramma del Governo centrale rivolto a tutte le autorità della Federazione che a vario livello gestiscono le risorse di rete. Dall’11 marzo, se il piano verrà portato a termine, 140 milioni di persone usciranno da Internet per trovarsi all’interno di un campo di informazione limitato e controllato dal governo russo.

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L’operazione non nasce dal nulla, era infatti già stata pianificata due anni fa, e proprio la rete di hacker che si è schierata contro Putin, Anonymous, aveva avvisato via Twitter che l’operazione era cominciata, mostrando un documento interno del governo di Mosca. In sostanza tutti i dati e tutti i nodi della rete saranno dislocati su server e router presenti sul suolo russo, una diaspora di dati e informazioni volta a rendere del tutto autarchico il Paese. Con conseguenze forse minime per il mondo Occidentale – anche se è da vedere che non si inneschi un domino di conseguenze tecniche, dato appunto l’interconnessione di tutti i nodi della Rete - ma potenzialmente drammatiche per il popolo russo.

 

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