Francesco Cramer per www.ilgiornale.it
Allora siamo a posto. Arriva una nuova infornata di esperte (che siccome finisce con la «e» e non con la «i» sono più brave, belle ed efficienti) al già corposo esercito di cervelloni che dovrebbero risolvere tutti i problemi.
Nella task force guidata da Vittorio Colao entrano cinque nuove donne, che si affiancano alle quattro già nel team di venti esperti totali. Nel Comitato tecnico-scientifico, finora composto di 20 uomini su 20, ne arrivano invece sei. Totale: 11 in più. Nell'equipe di Colao debuttano Enrica Amaturo, professoressa di sociologia; Marina Calloni, professoressa di Filosofia politica che si occupa di contrasto alla violenza domestica; Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell'Istat; Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia; Maurizia Iachino, dirigente di azienda.
Fantastico: già 450 cervelloni non stanno aiutando molto a far partorire uno straccio di decreto che infatti rimane impelagato nei torbidi corridoi di palazzo Chigi. Aggiungiamone una dozzina che male non fa. Anzi, siccome portano la gonna, Conte forse pensa che nel giro di poche ore il Dl Rilancio decollerà come un caccia da guerra. Forse pensa che basti la manciata di consulenti in più - purché sia «rosa» - che la burocrazia si scioglierà come neve al sole; e che i dispettucci tra i partiti della sua raffazzonata maggioranza finiranno domani mattina. Illusioni dettate dall'ideologia o dal più bieco boldrinismo.
Non che le donne non siano in gamba per questione di genere, per carità. È che il sesso, qui, non c'entra un fico secco. Qui c'è un Paese da aiutare subito; ci sono commercianti e artigiani che non sanno se apriranno; ci sono famiglie che vedono i loro risparmi andare in fumo. E chissenefrega se l'ennesimo inutile carrozzone è più grande e più rosa.
2. DA SUPERMANAGER A CAPRI ESPIATORI
Estratto dall'articolo di Stefano Folli per ''la Repubblica''
QUI IL TESTO INTEGRALE:
(…) C'è poi il caso di Vittorio Colao, il più noto dei manager chiamati a offrire il loro contributo d'esperienza per definire tempi e modi della "ripartenza".
Ieri il suo nome è tornato a circolare perché il presidente del Consiglio, incalzato da Laura Boldrini ed Emma Bonino, ha deciso di arricchire con cinque donne i componenti del comitato guidato dall'ex amministratore della Vodafone.
È una mossa a effetto che poteva essere decisa prima e che cambia poco nella sostanza. Infatti la vera domanda è: a cosa serve quel comitato, il più importante dei 15 o 16 che sono stati messi in piedi? Nessuno sa esattamente quali siano i suoi compiti o a che punto sia nell'attuazione del suo programma, se ne esiste uno. Sembra quasi che Conte, dopo averlo insediato, abbia preferito lasciarlo nell'ombra. Forse, nel caso, lo userà come capro espiatorio.
Certo, a distanza di qualche settimana risulta ancora più evidente che Colao, per sopravvivere e avere un ruolo, avrebbe dovuto chiedere un profilo politico: ministro senza portafoglio o anche sottosegretario a Palazzo Chigi. Sarebbe stato impossibile per chiunque spingerlo nelle nebbie.