QUESTA VOLTA SORGI L’HA FATTA FUORI DAL VASO – L’EX DIRETTORE DEL TG1 EDITORIALEGGIA SULLA “STAMPA” PARLANDO DELL’ISOLAMENTO DI GIORGIA MELONI IN OCCASIONE DEL 25 APRILE: “IL SUO SILENZIO DIVENTERÀ ASSORDANTE” – LA DUCETTA È TALMENTE ISOLATA CHE STAMANI, INSIEME AL MAI PALUDATO ‘GNAZIO LA RUSSA, ERA SORRIDENTE AL FIANCO DI MATTARELLA A CELEBRARE LA RESISTENZA. E QUESTA MATTINA HA SCRITTO UNA LETTERA AL “CORRIERE” IN CUI PRENDE LE DISTANZE DA “QUALSIASI NOSTALGIA DEL FASCISMO” (ALLA FACCIA DEL SILENZIO)

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DAGONOTA

marcello sorgi marcello sorgi

Questa volta Marcello Sorgi l’ha fatta fuori dal vaso. L’editorialista della “Stampa” che si vanta di essere bene informato, già noto alle cronache per aver scambiato Boris Johnson con Boris Becker, ha scritto oggi un articolo in cui sostiene che Giorgia Meloni si sia isolata in occasione del 25 aprile.

 

“Chi le ha parlato – scrive Sorgi - spiega che la leader di Fratelli d'Italia consideri le polemiche sul 25 aprile rivolte contro di lei come un invito alla sottomissione, una sorta di mancato rispetto della volontà popolare che solo sette mesi fa l'ha proiettata alla guida del governo senza interrogarsi sulle sue posizioni sul Fascismo e sull'antifascismo”. Chiosa Sorgi: “Un esempio di testardaggine che, se portata alle estreme conseguenze, rischia di trasformarsi in una prova di miopia politica. Oltre a farle pagare un prezzo, non solo sul piano interno, ma anche su quello internazionale, che poteva risparmiarsi”.

 

giorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella giorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella

Un’opinione che stride con le immagini di questa mattina dall’altare della Patria, dove Giorgia Meloni e anche il “mai paludato” presidente del Senato, Ignazio Benito La Russa, erano a fianco di Sergio Mattarella, per celebrare la festa della liberazione dal nazifascismo. Addirittura, un gruppo di ministri seguirà il capo dello stato anche nel suo tour tra i luoghi simbolo della resistenza.

 

Certo per gli ex missini non deve essere stato facile, ma c’erano, e c’erano come e più dei loro predecessori. Il primo governo di destra della storia repubblicana, alla fine, sui valori non negoziabili della Costituzione, non può che fare pippa.

 

quando marcello sorgi scambiava boris becker per boris johnson quando marcello sorgi scambiava boris becker per boris johnson

Come se non bastasse, proprio questa mattina Giorgia Meloni, per tramite dell’amica Paola Di Caro, ha scritto una lettera al “Corriere della Sera”, dove prende le distanze (a modo suo) da “qualsiasi nostalgia del fascismo”. Alla faccia del silenzio “che diventerà assordante”, di cui parlava Sorgi

 

NELLA PARATA DEI MINISTRI GIORGIA SI ISOLA

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”

giorgia meloni ignazio la russa e sergio mattarella all altare della patria 25 aprile 2023 giorgia meloni ignazio la russa e sergio mattarella all altare della patria 25 aprile 2023

 

[…] Il programma di Mattarella, che ha dedicato l'ultima settimana alle celebrazioni della Resistenza e della Costituzione, darà il "la" alla giornata. E il silenzio di Meloni, che ha soltanto confermato la sua presenza accanto al Capo dello Stato all'Altare della Patria, a meno che la premier non decida di parlare dopo la cerimonia, diventerà in un certo senso più assordante, sottolineando anche il suo isolamento, dal momento che i suoi principali alleati, a partire da Salvini, hanno preso le distanze [...].

 

Ma cosa ha spinto Meloni a tener duro, malgrado tutti gli inviti ricevuti a ripensarci, e a non approfittare di questo passaggio storico per chiarire una volta e per tutte la sua posizione sul fascismo?

 

LETTERA DI GIORGIA MELONI AL CORRIERE DELLA SERA PER IL 25 APRILE LETTERA DI GIORGIA MELONI AL CORRIERE DELLA SERA PER IL 25 APRILE

Chi le ha parlato, anche in queste ultime ore, spiega che la leader di Fratelli d'Italia consideri le polemiche sul 25 aprile rivolte contro di lei come un invito alla sottomissione, una sorta di mancato rispetto della volontà popolare che solo sette mesi fa l'ha proiettata alla guida del governo senza interrogarsi sulle sue posizioni sul Fascismo e sull'antifascismo.

 

In altre parole Meloni si sente come una persona a cui viene fatta un'imposizione alla quale appunto non intende sottomettersi. Un esempio di testardaggine che, se portata alle estreme conseguenze, rischia di trasformarsi in una prova di miopia politica. Oltre a farle pagare un prezzo, non solo sul piano interno, ma anche su quello internazionale, che poteva risparmiarsi.

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