Fabio Martini per “la Stampa”
Per qualche settimana le gaffes di Eugenio Giani, candidato del Pd al governo della Toscana, sono state seguite dai suoi seguaci con un filo d' ansia, nella speranza che non compromettessero l' esito delle elezioni di settembre. E invece no.
Il più recente sondaggio riservato, commissionato dal Pd, ha alzato il livello d' allarme: le intenzioni di voto per i partiti di centrodestra hanno raggiunto quota 43 per cento, sorpassando quelle di centrosinistra (42,5%), mentre il candidato del Pd Giani e la sua sfidante, la leghista Susanna Ceccardi, sono sostanzialmente appaiati: il primo oscilla tra 40 e 44% e la seconda tra 38 e 42.
EUGENIO GIANI SI TUFFA IN ARNO
Considerando il margine statistico di errore del 3 per cento, un equilibrio quasi perfetto.
Un sondaggio che segnala una inversione di tendenza: un mese fa per Noto Sondaggi il vantaggio di Giani era di 6 punti, che nei giorni scorsi Emg Acqua aveva già ridotto a 2 punti. Ora siamo all' incollatura.
Ma per la sinistra italiana la Toscana è roccaforte simbolica e al tempo stesso concretissima: è la penultima regione da sempre "rossa" che sia ancora a guida progressista.
susanna ceccardi matteo salvini 1
E le conseguenze di un' eventuale vittoria leghista sono sintetizzate così da un vecchio saggio come Vannino Chiti, già presidente della Regione Toscana: «La sconfitta del centrosinistra avrebbe un peso enorme non solo per la Toscana ma per l' Italia». Detto ancora più chiaro: lo smottamento nella rossa Toscana potrebbe produrre lesioni anche a Roma.
Ma ovviamente nulla è scontato. Anche perché l' eventuale sconfitta in Toscana da parte del Pd, per produrre effetti destabilizzanti, dovrebbe sommarsi con i risultati delle altre cinque regioni nelle quali si vota: Liguria, Veneto, Marche, Campania e Puglia.
Da settimane nei palazzi della politica si rimpallano previsioni con misurazioni calcistiche (3-3, 4-2 per il governo, 2-4) che consentono ad ognuno interpretazioni soggettive.
Sino ad oggi i sondaggi e il "naso" dei politici più consumati convergevano nell' assegnare con ragionevole certezza due regioni al centrodestra (Veneto e Marche), due al centrosinistra (Campania e Toscana), lasciando due come contendibili: Liguria e Puglia.
Ora la Toscana rischia di sparigliare i conti. Certo, la Toscana del 2020 non è più la Toscana che ancora nel 2010 incoronò Enrico Rossi col 59,7%. Oggi solo 4 capoluoghi su 10 (Firenze, Lucca, Livorno, Prato) sono guidati da sindaci di centrosinistra.
Ben 8 mesi fa i big del centrosinistra hanno trovato un compromesso sul nome di Eugenio Giani, notabile di lungo corso della politica toscana. Sessantuno anni, un passato da amico del socialista Lelio Lagorio, è entrato nel consiglio comunale di Firenze 30 anni fa. In campagna elettorale, a dispetto di un certo professionismo politico, è incorso in qualche infortunio verbale.
Se dovessero perdurare ostilità per la realizzazione di termovalorizzatori a Livorno? «Io vo' addosso con i carri armati!». Il video è stato subito rimosso ma oramai la frittata era fatta. E ancora: «Il mio avversario è Salvini che si porta dietro al guinzaglio una candidata». Nuovo scandalo e nuova correzione.
La sua sfidante Susanna Ceccardi, sindaca di Cascina che Salvini chiama «la leonessa», è una donna tranchant con un passato di battute un tempo "politicamente scorrette" per una regione come la Toscana e invece oggi gradite. A leggere il sondaggio più recente la Lega è attestata al 24,5%, più del doppio di Fratelli d' Italia (9,5%), mentre la sorpresa arriva dal centrosinistra: mentre il Pd si attesterebbe ad un 29,5%, nella sua Toscana Renzi si fermerebbe al 4,5% con Italia Viva.
SUSANNA CECCARDI CON LA FIGLIA AL PARLAMENTO EUROPEO
EUGENIO GIANI SI TUFFA IN ARNO EUGENIO GIANI