LA RESISTIBILE ASCESA DI MARTIN SCHULZ: IL CANDIDATO SOCIALDEMOCRATICO NEI SONDAGGI E' AVANTI DI 16 PUNTI, ORA LA MERKEL TREMA - SCHULZ E’ L’UOMO CHE PIÙ DI OGNI ALTRO RAPPRESENTA L’EUROPA E IL CONSENSO A TEMI TABÙ IN GERMANIA COME GLI EUROBOND O UNA MAGGIORE SOLIDARIETÀ CON LA GRECIA
Tonia Mastrobuoni per la Repubblica
Finalmente una “resistibile ascesa”, per citare Bertolt Brecht, che non crea angosce, in un’Europa infestata dei populisti. La notizia è talmente clamorosa da superare le più rosee aspettative della stessa Spd, abituata ormai all’idea di un’altra coabitazione nella Grande coalizione come “junior partner” della Cdu. Se si votasse domani, e se si potesse scegliere direttamente il candidato per la cancelleria, Martin Schulz vincerebbe con amplissimo margine.
L’uomo che più di ogni altro rappresenta l’Europa e il consenso a temi tabù in Germania come gli eurobond o una maggiore solidarietà con la Grecia - in una campagna elettorale caratterizzata già dai roboanti proclami nazionalisti e anti-europeisti dell’Afd e dall’irrigidimento della Cdu sui profughi e i conti pubblici - il politico che per decenni ha vissuto fra Bruxelles e Strasburgo è preferito rispetto alla cancelliera da un tedesco su due.
Forse i socialdemocratici hanno trovato anche il politico capace riconquistare una fetta di elettorato stanco di Merkel.
In un sondaggio dell’Ard, della prima emittente televisiva tedesca, l’ex presidente del Parlamento europeo è schizzato al 50% - ben sedici punti sopra Angela Merkel, che si ferma al 34%. Ancora una settimana fa, poco dopo la decisione dei socialdemocratici di far correre Schulz contro la cancelliera, lei era davanti al capo della Spd di un punto. Il 43% dei tedeschi, comunque, vuole anche una ripetizione della Grande coalizione tra Cdu e Spd.
La popolarità in rapidissima ascesa di Schulz era già emersa da un paio di sondaggi dei giorni scorsi che accreditavano i socialdemocratici al 26%, sei punti in più rispetto al tragico minimo storico del 20% attorno al quale il partito era inchiodato a dicembre, quando il candidato era ancora l’attuale ministro degli Esteri, Sigmar Gabriel.
Oggi, secondo l’Ard, è salita ulteriormente, al 28%, mentre quella della Cdu è scesa al 34%. Ma il sondaggio di ieri riflette anche un altro dato importante. Registra un cambio di umore deciso anche sul tipo di governo che dovrà emergere dalle urne.
In Germania le coalizioni vengono decise dopo le elezioni, ma il 50% dei tedeschi vorrebbe un’alleanza guidata dalla Spd, mentre il 39% vorrebbe un esecutivo con la Cdu al timone.
Anche in questo caso, i socialdemocratici guadagnano un vertiginoso 14% in soli sette giorni.