xi jinping taiwan isole salomone

SALOMONE MARINATO - LA CINA HA SIGLATO UN PATTO DI SICUREZZA CON LE ISOLE SALOMONE, STATERELLO MOLTO VICINO ALL’AUSTRALIA E IN UNA POSIZIONE STRATEGICA NEL PACIFICO MERIDIONALE. IN QUELLA PARTE DI MONDO SI GIOCA LA VERA PARTITA GEOPOLITICA DEL FUTURO, LO SCONTRO TRA USA E CINA PER IL CONTROLLO DELL’INDO-PACIFICO. I GOVERNI OCCIDENTALI TEMONO CHE POSSA SERVIRE COME PUNTO D’APPOGGIO MILITARE PER LE SMANIE MILITARI DI XI JINPING…

isole salomone.

1 - CINA, FIRMATO PATTO DI SICUREZZA CON ISOLE SALOMONE

(ANSA) - La Cina ha confermato di aver siglato un patto di sicurezza ad ampio raggio con le Isole Salomone, con un accordo che i governi occidentali temono possa dare a Pechino un punto d'appoggio militare nel Pacifico meridionale.

 

australia e cina

"I ministri degli Esteri della Cina e delle Isole Salomone hanno firmato di recente l'accordo quadro sulla cooperazione in materia di sicurezza", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin durante il briefing quotidiano. Ieri, il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Ned Price ha ribadito le perplessità su un atto destinato a destabilizzare le stesse Isole Salomone oltre che la regione.

 

XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI

2 - PERCHÉ USA E CINA SI SFIDANO PER LE ISOLE SALOMONE

Gabriele Carrer per www.formiche.net

 

L’Ucraina non sta distraendo gli Stati Uniti dall’Indo-Pacifico. Lo dimostra il viaggio di alcuni funzionari con destinazioni Hawaii, Fiji, Papua Nuova Guinea e Isole Salomone.

 

“La delegazione – che comprenderà rappresentanti del Consiglio per la sicurezza nazionale, del dipartimento di Stato, del dipartimento della Difesa e dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale – cercherà di approfondire ulteriormente i nostri legami duraturi con la regione e di promuovere un Indo-Pacifico libero, aperto e resistente”, ha reso noto Adrienne Watson, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, in una nota. A guidarla due funzionari: Kurt Campbell, coordinatore dell’Indo-Pacifico al Consiglio per la sicurezza nazionale, e Daniel Kritenbrink, capo del bureau degli Affari dell’Est asiatico e del Pacifico al dipartimento di Stato.

isole salomone 1

 

Il comunicato sottolinea l’impegno a “portare prosperità, sicurezza e pace nelle isole del Pacifico e nell’Indo-Pacifico”. Come a dire che soltanto gli Stati Uniti – non la Cina – possano farlo. La tappa cruciale del viaggio sarà dunque quella alle Isole Salomone, il cui governo nelle scorse settimane ha dichiarato di star “estendendo” gli accordi di sicurezza, “diversificando la partnership per la sicurezza del Paese, anche con la Cina”.

 

xi jinping 3

Quell’annuncio ha allarmato gli Stati Uniti e i loro alleati nella regione, Australia e Nuova Zelanda in primo luogo. Infatti, secondo le bozze dell’accordo circolate su Internet, il governo delle Isole, che ha cambiato nel 2019 i legami diplomatici passando dal dialogo privilegiato con Taiwan a quello con Pechino, potrebbe “richiedere alla Cina di mandare polizia, personale militare e altre forze dell’ordine nelle Isole Salomone” allo scopo di “mantenere l’ordine sociale e proteggere vite”. Inoltre, le navi da guerra cinesi potrebbero “eseguire rifornimenti logistici” nel porti delle Isole.

 

la cina vuole mettere le mani sull australia

Il primo ministro Manasseh Sogavare ha definito “molto offensivi” i commenti secondo cui il Paese sarebbe “inadatto a gestire i nostri affari sovrani”. Ha poi spiegato che non permetterà alla Cina di costruire una base militare (che sarebbe a 1.250 miglia a Nord-Est dell’Australia), ma di star “diversificando” gli accordi di sicurezza. Ma è lui il regista della svolta delle Isole verso Pechino, che dapprima ha allargato la sua presenza nel tessuto economico (come raccontato dal Financial Times recentemente) per sfruttare questa, assieme alla penetrazione nelle élite politiche locali, per mettere sul tavolo temi strategici come la sicurezza.

xi jinping joe biden

 

Per gli Stati Uniti e i loro alleati le preoccupazioni sono due, ben evidenziate dalle parole di Ned Price, portavoce del dipartimento di Stato: “Crediamo che la firma di un tale accordo potrebbe aumentare la destabilizzazione nelle Isole Salomone e costituirebbe un precedente preoccupante per tutta la regione delle isole Pacifico”. Dunque, i timori sono per l’“esportazione” delle forze di sicurezza cinesi a danno di un Paese sovrano e per il rischio di creare un precedente.

 

guerra usa cina taiwan

In occasione della visita di Antony Blinken, segretario di Stato, nel Pacifico a febbraio, gli Stati Uniti hanno annunciato la riapertura dell’ambasciata nelle Isole Salomone, chiusa dal 1993. Questi sforzi indicano, secondo gli analisti del Soufan Center, che Washington si sta “chiaramente risvegliando” dopo anni di difficoltà nel contrasto alla crescente influenza di Pechino nella regione.

 

cina taiwan

Ma “è imperativo che la politica estera degli Stati Uniti non sia puramente reattiva alle azioni della Repubblica popolare cinese”, scrivono gli stessi. Una delle principali preoccupazioni delle nazioni del Sud Pacifico è la minaccia del cambiamento climatico, ricordano. Per questo, “è importante che gli Stati Uniti creino meccanismi di politica estera sostenibili, vantaggiosi e cooperativi per affrontare le preoccupazioni economiche e di sicurezza degli alleati e dei partner nella regione, invece di inquadrare la politica puramente attraverso una lente di competizione strategica con la Cina”.

BIDEN XI JINPINGaustralia vs cinaparata dell esercito cinese Differenze tra Cina e Australiajet cinesi j 15 joe biden tifone matmo su cina e taiwanaustralia tra cina e usaisole salomone

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…