SALVINI A BRUXELLES È IN UN VICOLO CIECO – IL “CAPITONE” PROVA A USCIRE DALL’ISOLAMENTO IN EUROPA: LA PROSSIMA SETTIMANA INCONTRERÀ ANDRÉ VENTURA, LEADER DEL PARTITO DI ULTRADESTRA PORTOGHESE, CHEGA, E POI ANDRÀ DALLA STORICA AMICA, MARINE LE PEN – LE STRADE PER LA LEGA SONO DUE: ENTRARE NEI CONSERVATORI E RIFORMISTI DELLA MELONI (DA SOCIO MINORITARIO) O PROSEGUIRE CON GLI EURO-REIETTI, ALIENANDOSI QUALSIASI POSSIBILITÀ DI ALLEANZA NEL NUOVO ORDINE EUROPEO. COMUNQUE VADA, VINCEREBBE LA DUCETTA, CHE STA TRATTANDO CON I POPOLARI…
Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”
matteo salvini e marine le pen
Un incontro con Marine Le Pen, una strizzata d'occhio all'ultradestra portoghese, ma anche i messaggi a popolari e conservatori e interviste ai grandi giornali europei. Matteo Salvini vuole uscire dall'isolamento nell'Ue. Quello che ha vissuto in questi quattro anni e soprattutto quello ancora maggiore che rischia di arrivare con un eventuale patto tra Conservatori (Ecr) e Popolari per spostare a destra l'asse della Commissione Ue, un'operazione che lascerebbe fuori il gruppo parlamentare della Lega, Identità e democrazia.
[…] il leader leghista ha fretta e sta pensando alle prossime mosse. La prima è mandare segnali al centrodestra, sperando di essere incluso in questa difficile operazione politica per escludere la sinistra dalla guida del governo comunitario, condotta da Giorgia Meloni e il leader dei popolari Manfred Weber con l'appoggio di Antonio Tajani.
[…] Salvini vuole rafforzare la sua rete europea: la settimana prossima incontrerà il leader di Chega André Ventura, l'ultradestra portoghese in grande ascesa nei sondaggi, e nel corso del mese di giugno in calendario c'è un viaggio a Parigi per incontrare Marine Le Pen e forse un altro a Madrid per cercare interlocutori in Spagna, che al momento non ci sono (Vox è alleato di Meloni e il Pp di Forza Italia).
matteo salvini e marine le pen ballano in pista 2
Se l'urgenza è chiara a Salvini l'approdo molto meno. Le ipotesi […] in questo momento sono due: o avvicinarsi, se non aderire, ai Conservatori come socio minoritario oppure proseguire in solitudine la strada sovranista. Il Carroccio al momento esclude qualsiasi ipotesi di ingresso nel Ppe (anche tra i popolari i veti sarebbero molti).
Entrambe le strade portano con sé delle controindicazioni pesanti. Meloni ha già fermato un anno fa la fusione tra il suo gruppo e quello di Salvini e Le Pen […] e oggi Ecr appare più interessato ad allargarsi al centro […]che alla sua destra.
Il gesto che Salvini è disposto a fare è sacrificare alcuni dei suoi alleati, in particolare i tedeschi dell'Alternative für Deutschland, AfD, che al suo interno conserva ancora tracce di neonazismo. I compagni di viaggio imprescindibili restano gli austriaci di Fpo […] e ovviamente Le Pen.
MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022
La leader del Rassemblement National ha ribadito di recente la sua vicinanza a Salvini, piuttosto che a Meloni, la sua presenza è fondamentale in termini numerici, ma ingombrante in termini politici. In particolare i polacchi del Pis, il partito di governo non accettano i suoi legami con la Russia e così anche i cechi del Partito democratico civico del premier Petr Fiala. La strada dell'isolamento, però, ha una controindicazione ancora maggiore: Meloni non può accettare di vedere una Lega alleata a Roma e nemica a Bruxelles di un eventuale commissione di centrodestra.
Che il momento di Salvini sia cruciale lo dimostra la sua strategia comunicativa. Da quando il leader leghista è tornato ministro concede pochissime interviste. Parla praticamente solo nei capannelli pieni di microfoni e telecamere, poche domande tra la calca, risposte secche e poi via.
Succede però che in un giorno solo Salvini ne rilasci due: una sul quotidiano spagnolo el País e un'altra sul francese Le Figaro. Le uscite sulla stampa continentale fanno parte di un disegno: cercare un profilo internazionale per uscire dall'angolo. I messaggi che Salvini lancia alle testate di due Paesi strategici, come Spagna e Francia, sono chiari.
«Gli eletti della Lega devono essere decisivi per costituire una maggioranza di centrodestra al Parlamento europeo e per rompere l'alleanza tra popolari e socialisti - ha risposto a Le Figaro – […] vogliamo fare in Europa quello che siamo riusciti a fare in Italia, costruendo un'alleanza tra popolari, conservatori, identitari e liberali». […] E quando gli si fa notare che in Europa pesano dei veti sul suo gruppo la risposta è: «Anche Vox fino all'anno scorso era percepito così. Ora però sono pronti a entrare in molti governi locali». Il cordone sanitario è duro da sciogliere.