goffredo bettini

SE CI SEI, BETTINI UN COLPO! – COME UFFICIO STAMPA DI SE STESSO, TANTO PER FAR CIRCOLARE SUI MEDIA DI ESSERE ANCORA IL KING MAKER DELLA POLITICA DE’ NOANTRI, GOFFREDONE HA PRESO IL POSTO DI LUCHERINI – NELLA SCENEGGIATA BETTINIANA CI SONO I "PARTY-GIANI" CONTE, ZINGA, ORLANDO, FRANCESCHINI, LA “SARDINA” JASMINE CRISTALLO, MA NON ENRICO LETTA CHE NON RICONOSCE NESSUN RUOLO A BETTINI, LIBERO SOLO DI TRESCARE COL PD ROMANO DI CLAUDIO MANCINI, PADRINO DI GUALTIERI – DRAGHI IRRITATO PER LA PRESENZA DI FUORTES CHE VA A CHIEDERE LUMI E CONSIGLI SULLE NOMINE RAI A LOR SIGNORI... - VIDEO

https://video.corriere.it/politica/festa-compleanno-bettini-conte-arriva-tardi-viene-scherzosamente-bacchettato/4d291f40-3fc5-11ec-a86a-9c702b71a66e

 

 

Daniela Preziosi per Domani - https://www.editorialedomani.it/politica/italia/bettini-compleanno-conte-zingaretti-gualtieri-fuortes-gmffy0i2

 

GOFFREDO BETTINI

«Carlo Calenda ha detto che la giunta di Roberto è la giunta Bettini». Risate. Roberto, nel senso di Gualtieri, il sindaco di Roma, alza lo sguardo con aria preoccupata. «Ma non è vero niente, vi do la mia parola d’onore, l’80 per cento delle persone nominate io non le conosco. Non le ho mai incontrate. Anzi, facciamo così: Claudio, Claudiooo!». Claudio, nel senso di Mancini, si affaccia dalla finestra, faccia diffidente.

 

Altre risate: «Abbiamo fatto questo scambio di campanella. Ora tocca a te, Claudio, e speriamo che la smettano di mettermi in mezzo». Risate, applausi. Goffredo Bettini è arrivato all’ultima candelina prima dei settanta e quest’anno festeggia punzecchiando gli amici. Sono una folla, questi suoi «amici di sempre», inviti per venerdì a pranzo rigorosamente spiccati solo «alle persone alle quali sono legato affettivamente».  La coincidenza è che fra i suoi amici ci sono parecchi potenti, non si capisce se causa o effetto o entrambi.

tutti intorno a goffredone bettini

 

 

IL POTERE PRENDE IL GRA

Quest’anno la convocazione è pasoliniana, ma così pasoliniana da sembrare una provocazione. Non certo casa sua, e non si potrebbe in quel frugalissimo una stanza e cucina, Ma neanche nelle case belle degli amici importanti, che negli anni non sono mancate. Stavolta sono invitati lontano dal centro e dalle stanze del potere. E il potere deve prendere il raccordo anulare, meglio se con l’autista.

 

CARLO FUORTES SALVO NASTASI GIUSEPPE CONTE MICHELA DE BIASE ROBERTO GUALTIERI

Siamo a La Storta, profonda periferia nord di Roma, si entra in mezzo alle piante e ci si infila sotto una tettoia davanti alla villetta del compagno Libero Bozzi, il suo storico autista che alla pensione è riuscito a sistemarsi una casa grande, dignitosa ma modesta, «un abusino di necessità», lo prende in giro il festeggiato. L’ancora devoto Libero e sua moglie Anna, con figlie nipoti e generi, hanno pazientemente cucinato lasagne, polpette al sugo, pasta e ceci, verdure ripassate, fagioli e cicoria, distribuito salumi e bufala.

giuseppe conte al compleanno di goffredo bettini 1

 

Brindisi con un paio di magnum di champagne ma in bicchieri di plastica, Come i piatti e le posate. Gli «amici di una vita», quelli del Pci romano degli anni 80, arrivano a memoria: Enrico Gasbarra, Maurizio Venafro, Michele Meta, Lionello Cosentino, Michele Civita, Roberto Morassut, Ivana Della Portella. Gli altri ce la fanno solo google map alla mano:  

giuseppe conte claudio mancini roberto gualtieri

 

il ministro Dario Franceschini con la consigliera regionale Michela Di Biase, sua moglie, e con Salvatore Nastasi, il segretario generale del Mibac, l’affezionatissimo e cortesissimo Gianni Letta, il ministro Andrea Orlando che discute fitto fitto con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il quale a sua volta spiega a lui e a Franceschini che se il bilancio della sua città non viene sdoganato da Palazzo Chigi il suo lavoro neanche può partire. «Alcuni qui fra noi lavorano»,  li prende in giro Bettini. Non sono gli unici.

 

compleanno di goffredo bettini

 Il vicesegretario Pd Peppe Provenzano è arrivato in vespetta, da qui al Nazareno è un viaggio oltreché naturalmente una metafora. C’è l’ex ministro Angelo Piazza freschissimo di nomina al vertice dell’Ama, l’attrice Michela Cescon e Stefano Barigelli, Monica Cirinnà, madre delle unioni civili e vedova della defunta legge Zan, con il marito Esterino Montino, sindaco di Fiumicino.  

goffredo bettini

 

E c’è il vicepresidente della regione Lazio Daniele Leodori con il senatore Bruno Astorre: il primo è in odore di corsa da presidente post Zingaretti (c’è anche il presidente, naturalmente), il secondo è il segretario regionale Pd ma soprattutto è il capo degli ex dc laziali di prima seconda e futura generazione.

 

Poi c’è il nuovo Campidoglio deraggizzato: oltre al sindaco, c’è Albino Ruberti, il suo capo di gabinetto e il neoassessore Maurizio Veloccia. Il collega Luca Onorato, capello e look anni 80 ma dall’altra parte della barricata, copre a destra la festicciola. Invece l’ala sinistra fa il suo ingresso in formazione compatta: l’eurodeputato Massimiliano Smeriglio con  Amedeo Ciaccheri, il giovane ma già plebiscitato presidente dell’ottavo municipio, e il neoassessore Andrea Catarci. Nel presepe bettiniano ci sono anche i giovanissimi pastorelli, come il ventenne ex aspirante sindaco Federico Lobuono e la “sardina” Jasmine Cristallo.

 

CONTE E UNA GAFFE

peppe provenzano giuseppe conte compleanno bettini

Ma la new entry nelle amicizie dell’ospite è senza dubbio Giuseppe Conte. Arriva molto in ritardo, come andasse a una delle sue vecchie conferenze stampa da premier. «Ciao Luigi», lo apostrofa Bettini e non si capisce se è una battuta cattivella o un maledetto lapsus, «mi accusano di averti fatto capo della sinistra, ma eri il nostro presidente del consiglio! Adesso se vuoi un accordo unitario deve essere almeno alla pari». Risate. 

andrea orlando gaetano manfredi roberto al compleanno di bettini

 

Per ultimo arriva anche Carlo Fuortes, l’amministratore delegato della Rai a cui danno la caccia i segretari di partito. Fino a che non varca il cancelletto la sua presenza è data come molto improbabile: coltiva la fama di incompatibile con le liturgie del potere romano (alla direzione del teatro dell’Opera fu nominato dal sindaco Ignazio Marino).

 

giuseppe conte al compleanno di bettini

Seduto su una seggiola di legno, Bettini passa dai frizzi e lazzi al serio, «Mi ricordo Gerardo Chiaromonte, il  grandissimo riformista napoletano, quando ci fu la crisi del governo di unità nazionale, lui mi disse “Goffredo, abbiamo chiuso la baracca”. E lo diceva con amarezza. La Dc aveva fatto una campagna elettorale dandoci dei brigatisti, scusa eh Gianni (Letta, ndr) e scusa anche a te Ranucci (Raffaele, imprenditore grande elettore del Pd di Roma, anche lui ex dc). 

 

Il Pci non volle più votare la fiducia al governo dc. La verità, mi disse Chiaromonte, “è che dopo la morte di Moro Berlinguer non si fida più di nessuno. Non c’è più fiducia”. Ecco», dice Bettini con un bicchiere di plastica in mano, «la fiducia è fatta di progetti ma anche di volontà soggettiva, e in questi anni passati» gli anni giallorossi sottintende, «ho vissuto una vera esperienza di solidarietà con molti, con Andrea (Orlando, ndr), con Dario (Franceschini, ndr) e con il mio amico Nicola», Zingaretti, ex segretario Pd e presidente della Regione, che se ne sta molto in disparte, «e anche con Giuseppe in questi anni abbiamo costruito solidarietà e fiducia.

BETTINI CONTE festa bettini

 

Ora non c’è il clima, non c’è la complicità di prima», certo parla dell’alleanza Pd-M5S che ha tenuto a battesimo nell’ormai lontanissimo autunno 2019. Ma ce l’ha con il governo? O forse ce l’ha con il suo Pd? «Ora è il momento di far funzionare il cervello e di rimettere insieme questa amicizia, che è un patrimonio».

 

Non parla di politica, giura, né di Colle, né di alleanze. Parla di amicizia, assicura, quanto alla politica «io ora vedo tutto da lontano». Ma non ci crede nessuno. Un po’ spiace e un po’ se ne compiace. Calenda lo ha inserito nel trio del male del Pd romano, con Astorre e Mancini. E più lui si schermisce, più viene sospettato di manovre politiche. 

gualtieri nastasi gianni letta festa bettini

 

Se c’è un’antropologia della politica, Bettini appartiene al tipo che dice di essere sopravvalutato ma sarebbe un errore sottovalutare.  Alla fine niente torta, Libero porta una sola candelina rossa per la crostata della signora Anna. Roba buona. Anche per stringere patti politici, casomai. 

festa bettiniorlando gualtieri festa bettinigiuseppe conte al compleanno di bettini conte gualtieri orlando franceschini festa bettini

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…