bagnai borghi

SOVRANISTI SUONATI - BAGNAI (LEGA) AMMETTE LA SCONFITTA SULLA MANOVRA: ''AVER ACCETTATO RICHIESTE CHE IN TERMINI ECONOMICI SONO DEL TUTTO SURREALI, VIENE VISTA DA MOLTI DI VOI COME UNA RESA. PUÒ DARSI. MA ORA IL SIGNOR MOSCOVICI È IN LIEVE DIFFICOLTÀ. SE CONTINUA A DIRE CHE NON GLI BASTA MAI, CERTIFICHERÀ IL FATTO CHE "L'EUROPA" HA COME RAGION D'ESSERE QUELLA DI IMPORRE POLITICHE PROCICLICHE A CHI SE LE LASCIA IMPORRE, CIOÈ FARÀ CAMPAGNA ELETTORALE PER NOI, ANCHE NEGLI ALTRI PAESI…''

AI CONFINI DELLA SURREALTÀ

 

Alberto Bagnai per il suo blog,

http://goofynomics.blogspot.com/2018/12/ai-confini-della-surrealta.html?m=1

 

saldo di bilancio pubblico dal blog di bagnai

Questo grafico riporta, per ogni anno, il valore del saldo di bilancio pubblico del nostro paese rinvenibile nello scenario tendenziale calcolato nel DEF dell'anno precedente (in blu), dello scenario programmatico proposto dalla NADEF sempre dell'anno precedente (in arancione), e effettivo, tratto dall'ultima edizione del World Economic Outlook (in grigio: il dato del 2018 è stimato, visto che l'ultima edizione del WEO è di ottobre 2018, cioè di quando ancora non si poteva sapere come sarebbero andate a finire le cose, e il dato del 2019 non l'ho proprio riportato, perché le proiezioni dell'IMF fanno già sufficientemente schifo per l'anno in corso).

 

Tanto per capirci, cominciando da sinistra per finire a destra (un percorso naturale): con riferimento all'anno 2014 vedete che ad aprile 2013 il DEF (varato da Monti) supponeva che a politiche invariate il saldo sarebbe stato negativo per -1.8 (percentuale del Pil), poi la NADEF (redatta da Enrico "stai sereno" Letta) ipotizzava che si sarebbe fatta una politica espansiva fino al -2.3% del Pil, ma a conti fatti il risultato fu un -3.0% tondo (peggiore di 1.2 rispetto al tendenziale e di 0.7 rispetto al programmatico).

 

In ogni singolo anno questa dinamica si ripete in modo più o meno accentuato. Il saldo programmatico è peggiore del tendenziale (e ci sta, perché il programmatico incorpora gli effetti della manovra, che, laddove sia espansiva, prevederà un maggior deficit rispetto allo scenario tendenziale o "a politiche vigenti"), e, soprattutto, l'effettivo è peggiore del programmatico, il che significa che i governi tendono a sottostimare sistematicamente l'impatto delle loro politiche sul deficit, cioè dichiarano di fare meno deficit con le loro manovre di quanto poi effettivamente ne facciano.

 

 

saldo di bilancio dal blog di bagnai

In questo grafico ho aggiunto alle variabili già descritte lo scarto fra deficit programmatico e deficit tendenziale, che misura lo sforzo espansivo dichiarato dalle singole manovre (questa affermazione necessita di una precisazione che faccio più avanti, nell'ultimo grafico). Se consideriamo, ad esempio, il 2018, vediamo che nel DEF 2017 Gentiloni si aspettava per il 2018 un deficit di -1.2, portato nello scenario programmatico della NADEF a -1.6: un -0.4 che si riflette nella barra gialla.

 

Vi faccio vedere solo le barre gialle, così capiamo di cosa stiamo parlando:

 

 

Il DEF del quale sono stato relatore prevedeva un tendenziale di 0.8 (non so se ve lo ricordate). Ora siamo finiti al 2, cioè a -1.2 di deficit addizionale. Fra il 2014 e il 2018 lo scarto fra tendenziale DEF e programmatico NADEF è stato in media di -0.4. Nel 2019, dopo la "ritirata" del Governo, è tre volte tanto.

 

La mia dichiarazione di voto è qui:

 

scarto tra il programmatico e il tendenziale nel bilancio pubblico

ed ho quindi detto in modo sufficientemente chiaro cosa ritenevo auspicabile. Rispetto a quanto ho dichiarato in quella sede pare che le cose stiano andando in modo diverso. Il Presidente del Consiglio, che è stato così gentile da apprezzare il mio discorso, pare abbia ritenuto di comportarsi in modo diverso, più affine a quanto sembrava anche a me opportuno fare quando vedevo emergere "le contraddizioni di un progetto articolato sulla svalutazione del salari", ma queste contraddizioni non erano ancora esplose. Voi, che avete meno informazioni di me, siete liberi di leggere questo risultato come una mia sconfitta: quando si dà un parere, può darsi che non venga ascoltato, e questo, certo, in linea di principio potrebbe ulcerare la vanità di qualche eguccio debole. D'altra parte io, che ho meno informazioni di Conte, non me la sento di esprimere un giudizio sulla sua scelta.

 

Come ho detto in un'altra occasione, suscitando i lazzi della nostra stampa più autorevole, per me essere in squadra significa portare a termine il compito che mi è stato assegnato senza pretendere di avere l'immediata visione d'insieme e senza volermi sostituire né fare lezioncine a chi ne sa più di me.

 

Alberto Bagnai Claudio Borghi

So bene che molti di voi immaginano che io passi, o debba passare, il tempo a dare lezioni di politica a Salvini: lo so, perché per sette anni avete dato su questo blog lezioni di economia a me. Ora, non è che Salvini abbia un carattere peggiore del mio, anzi! Ha semplicemente meno tempo, e io, che me ne rendo conto, vedendo quanto sia scarso il tempo di cui dispongo da quando rivesto una carica infinitamente meno impegnativa della sua, cerco di limitare allo stretto essenziale le interazioni. Lo stesso vale, con maggior forza, per il Presidente Conte.

 

goofy 7 alberto bagnai claudio borghi

L'acquiescenza a richieste che in termini economici sono del tutto surreali (lo confermo, perché, come detto in dichiarazione di voto, lo confermano gli uffici tecnici della Commissioni) viene vista da molti di voi come una inopportuna arrendevolezza. Può darsi. D'altra parte, ora il signor Moscovici è politicamente in lieve difficoltà. Se continua a dire che non gli basta mai, certificherà il fatto che "l'Europa" ha come ragion d'essere quella di imporre politiche procicliche a chi se le lascia imporre, cioè farà campagna elettorale per noi, non solo qui, ma anche negli altri paesi europei (e infatti le ultime agenzie dicono che abbia smesso, anche perché alla Francia, che ora ha alle calcagna la Germania, non conviene isolarsi politicamente dall'Italia, ma il contrario non è necessariamente vero, finché un francese ci spara addosso!).

 

Se la mossa del Governo eviterà la procedura di infrazione, permetterà di portare a casa i risultati della manovra in termini sostanzialmente invariati (per i dettagli, come ha ricordato Claudio Borghi, dobbiamo aspettare le carte), confinando la Francia nel ruolo del cattivo. Se invece ci sarà procedura d'infrazione, si confermerà quell'atteggiamento bullistico del quale parlavo in dichiarazione di voto.

 

paolo savona alberto bagnai

Mi direte che non c'era bisogno di questa ulteriore dimostrazione, e potrei anche concordare con questa analisi: di Nein! è costellata la storia di questo blog. Mi direte che non esiste solidarietà europea, che abbiamo visto macellare nazioni nella totale indifferenza degli elettori (soprattutto progressisti) delle nazioni altrui, e vi potrei anche dare ragione. Tuttavia, sono stati quei macelli a far sorgere in molti di voi la consapevolezza che vi ha spinto a sostenere politicamente chi contrastava questo sistema iniquo, e ogni giorno si allarga sui media internazionali il fronte di chi critica il modus operandi della Commissione.

 

Onestamente, non sappiamo che cosa avrebbe fatto il PD se fosse rimasto al potere. Se dobbiamo imparare dal passato, forse avrebbe fatto uno 0.8+0.4=1.2 di deficit. Per scrupolo aggiungo che se il confronto fra tendenziale DEF e programmatico NADEF ha un senso quest'anno (per il semplice motivo che noi il DEF l'abbiamo ereditato), l'entità della manovra va correttamente valutata confrontando il tendenziale NADEF (aggiornato rispetto a quello DEF) con il programmatico NADEF. Il confronto lo trovate qui:

borghi salvini bagnai

 

 

 

 

Notate che nel 2013 (per il 2014) e nel 2014 (per il 2015) le manovre rispettivamente di Letta e Renzi prevedevano un deficit programmatico NADEF inferiore al tendenziale NADEF, cioè una stretta di bilancio rispetto al quadro a legislazione vigente. E così, nel 2014 la crescita del Pil fu dello 0.1%, e nel 2015 dello 0.9%. Poi, negli anni successivi, i saldi programmatici della NADEF divennero lievemente più espansivi di quelli tendenziali. In media, nel favoloso quinquennio del PD lo scarto fra programmatico e tendenziale NADEF fu di -0.2. Quest'anno, dopo la mediazione del governo, di -0.8 (da -1.2 a -2.0), cioè quattro (4) volte tanto. Diciamo che il sentiero stretto di Piercarlo "sparecchiavo" Padoan è diventato a quattro corsie: diminuisce il rischio di cadere di sotto.

 

 

 

saldo di bilancio dal blog di bagnai

Intrendiamoci: in squadra ci sono entrato io, non voi. Quindi io me ne sto zitto e lavoro, e voi, giustamente, dovete esprimere le vostre critiche. Tutti, me compreso, stiamo aspettando i risultati. Io devo anche concorrere ad essi per la mia parte. Il meraviglioso mondo dei social fa da lente di ingrandimento del nostro scontento, ma ci offre anche l'opportunità di condividere quello che avete trovato e vi ha trattenuto qui: i dati. Il mondo di prima, del quale vi parlai a suo tempo, era un mondo in cui l'IVA sarebbe aumentata, nessuno avrebbe usufruito di quota 100, nessuno avrebbe avuto né reddito né pensione di cittadinanza, non era stata rafforzata la detassazione dell'IMU sugli immobili strumentali, non era stato esteso il regime forfetario (sì, lo so, non è la "vera" flat tax: non ricordo di aver mai detto che avremmo fatto tutto il primo anno, e se l'ho detto lapidatemi pure), ecc.

 

Certo che dobbiamo volere di più!

 

Però, perdonatemi, una cosa devo dirvela: così come mi sembrano surreali le richieste "europee" di fare una politica meno espansiva all'inizio di un ciclo recessivo (richieste che si sbricioleranno quando la recessione globale colpirà i buoni come i cattivi), altrettanto surreali mi sembrano certe rampogne che vedo circolare sui social. Per giustificarle, per carità, le giustifico: i grafici di questo post sono una spiegazione sufficiente! Ma per capirle dovrei pensare che abbiate la memoria di un moscerino, o che siate atterrati oggi in Italia provenendo dall'iperuranio dei testi di macroeconomia keynesiana, dove, in effetti, è scritto che bisognerebbe fare ben altro (credo di saperlo, ma ringrazio comunque chi me lo ricorda).

 

claudio borghi matteo salvini alberto bagnai

Il fatto è che nel mondo reale non basta che capiamo noi qual è la cosa giusta. Devono capirlo anche loro. Alla fine lo capiranno, perché i fatti hanno la testa dura e qui avete imparato ad apprezzarlo. Cerchiamo di non dimenticarceli, questi fatti: altrimenti la testa ce la romperemo noi.

 

Con immutato affetto e riconoscenza.

 

 

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...