vladimir putin joe biden

STAI A VEDERE CHE È BIDEN CHE VUOLE LA GUERRA - IL PRESIDENTE AMERICANO HA BISOGNO DI TENERE ALTA LA TENSIONE IN UCRAINA PER RAGIONI ELETTORALI: A NOVEMBRE CI SONO LE MIDTERM E RISCHIA DI PRENDERE UNA BELLA SCOPPOLA. E COSÌ CONTINUA A GIOCARE CON IL FUOCO - SPOSTATA L’AMBASCIATA USA DA KIEV A LEOPOLI, L’AMERICA CONTINUA A LANCIARE ALLARMI SULL’INVASIONE. MA INTANTO, ALCUNE DELLE FORZE RUSSE SCHIERATE AL CONFINE RIENTRANO ALLA BASE…

JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN MEME

1 - UCRAINA: MOSCA, ALCUNE FORZE A CONFINE RIENTRANO ALLA BASE

(ANSA) - Alcune delle forze russe schierate per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle loro basi. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass.

 

"Unità dei distretti militari meridionali e occidentali, che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviari e terrestri e oggi inizieranno a rientrare alle proprie basi", ha dichiarato in una nota il generale maggiore Igor Konashenkov, portavoce della Difesa russa.

 

minacce di guerra russia ucraina

"Mentre le misure di addestramento al combattimento si avvicinano alla conclusione, le truppe, come sempre avviene, effettueranno marce combinate alle proprie basi permanenti", aggiunge Mosca.

 

2 - MA BIDEN TIENE ALTO IL LIVELLO D'ALLARME: SPOSTATA L'AMBASCIATA DALLA CAPITALE UCRAINA

Giuseppe Sarcina per il "Corriere della Sera"

 

Biden Putin

Antony Blinken ieri ha ordinato il trasferimento dell'ambasciata americana in Ucraina da Kiev a Leopoli, città ai confini con la Polonia. In una nota il Segretario di Stato ha spiegato che la decisione è dovuta «alla drammatica accelerazione della crisi». Il Pentagono ha fatto sapere che nell'ultimo fine settimana, i russi hanno ammassato ancora altri soldati al confine. Il governo Usa, quindi, mantiene alto l'allarme, nonostante i primi segnali di distensione

ANTONY BLINKEN SERGEI LAVROV

 

Fermo un giro

A Washington hanno preso nota della doppia dichiarazione in arrivo da Mosca. Prima Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin: «I rapporti con gli Stati Uniti sono a un livello bassissimo». Poi Sergei Lavrov, ministro degli Esteri: «C'è ancora spazio per il dialogo».

 

L'interpretazione della Casa Bianca è quella più logica: i russi ora proveranno a fare breccia nel versante europeo. Evidentemente la telefonata di sabato scorso tra Joe Biden e Putin è stata ancora più aspra di quanto comunicato ufficialmente. Il presidente americano ha respinto in modo secco la richiesta principale dell'interlocutore: l'Ucraina non deve entrare nella Nato.

vladimir putin emmanuel macron.

 

Non solo. Biden, almeno per il momento, non ha indicato altre soluzioni per sbloccare la crisi, se non quelle contenute nella ormai famosa lettera recapitata al Cremlino il 26 gennaio scorso.

 

Stando alle indiscrezioni dei media Usa, l'Amministrazione Biden avrebbe offerto un dialogo più ampio sul disarmo in Europa, senza però mettere in discussione il diritto dell'Ucraina di scegliere le alleanze militari e quindi di poter aderire, un giorno, alla Nato.

 

minacce di guerra russia ucraina

A questo punto Biden sembra aver deciso di fermarsi un giro: ha staccato i collegamenti con Mosca e resta in attesa di capire se le iniziative dei leader europei porteranno qualche risultato. Oggi, quindi, attenzione puntata sul vertice tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e Putin.

 

Strategia dell'allarme

Nel frattempo, però, Washington mantiene alta la tensione. Nei giorni scorsi i giornali americani hanno pubblicato addirittura una previsione della Cia che non ha precedenti formulata in questi termini: la Russia invaderà l'Ucraina mercoledì 16 febbraio, cioè domani.

jake sullivan

 

Il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha smentito l'indicazione della data, ma, ancora domenica,in un'intervista televisiva, ha confermato la sostanza: le truppe di Mosca possono sconfinare da un momento all'altro.

 

Diversi commentatori hanno notato come il governo Biden abbia trasformato la comunicazione in uno strumento di deterrenza nei confronti dei russi e, nello stesso tempo, di pressione sui governi europei e sull'opinione pubblica.

 

Il test delle sanzioni

JOE BIDEN

C'è poi il lavoro di consultazione che prosegue febbrile. Blinken e Sullivan stanno chiamando a ripetizione gli interlocutori europei. I due collaboratori principali di Biden si stanno concentrando sulle sanzioni. Gli americani vogliono essere certi che il fronte occidentale rimarrà compatto nel momento decisivo.

 

I dubbi ci sono, tanto che, per esempio, il tema del gas sembra scivolato in secondo piano. Tedeschi e italiani, soprattutto, resistono all'idea di bloccare l'import di combustibile dalla Russia, come vorrebbero fare gli Stati Uniti. Il punto è che, nonostante gli sforzi, l'Amministrazione Biden non è riuscita a montare in breve tempo un credibile piano alternativo di approvvigionamento del gas.

guerra in ucraina 8

 

Si ragiona allora su come tenere insieme le diverse esigenze. Sempre Sullivan ha suggerito la traccia, nell'importante conferenza stampa di venerdì 11 febbraio: Stati Uniti e Unione europea stanno preparando pacchetti di misure punitive «simili», ma non identiche.

guerra in ucraina 7guerra in ucraina 5JOE BIDEN KAMALA HARRIS AI MINIMI DI CONSENSORECORD MINIMO DI CONSENSI PER JOE BIDEN guerra in ucraina 4guerra in ucraina 3guerra in ucraina 9

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)