meloni macron scholz

STICAZZI I DOVERI ISTITUZIONALI, GIORGIA MELONI HA ANNULLATO I VIAGGI A PARIGI E BERLINO PUR DI NON FARSI FOTOGRAFARE ACCANTO A MACRON E SCHOLZ - LA DUCETTA AVREBBE DOVUTO PRESENTARE IL G7 IN PUGLIA, CONSEGNANDO L’INVITO PERSONALMENTE (COME HA FATTO IN GIAPPONE, STATI UNITI E CANADA) MA HA FATTO RETROMARCIA PER NON ESSERE ACCUSATA DA SALVINI E LE PEN DI VOLER INCIUCIARE CON LIBERALI E SOCIALISTI, A RIDOSSO DELLE EUROPEE - IL CAMALEONTISMO DELLA SORA GIORGIA: NON CRITICA MACRON E NON SI LEGA ALLA LE PEN, ATTACCA GENERICAMENTE “LA SINISTRA” MA NON CITA I SOCIALISTI - LA DISTANZA DA SCHOLZ E IL MONITO DI DRAGHI: “SERVE UN BUON RAPPORTO CON I FRANCESI”

emmanuel macron giorgia meloni

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

È come se fosse prigioniera del suo doppio ruolo. […] Meloni la presidente del Consiglio, che siede tra i leader d'Europa. E Giorgia la leader di un partito sovranista […] Meloni la premier, presidente in carica del G7 avrebbe dovuto completare il tour di presentazione tra gli altri sette "grandi", del summit che si terrà in Puglia a giugno, recandosi di persona a portare l'invito anche in Francia e in Germania, come aveva già fatto in Giappone, Stati Uniti e Canada tra febbraio e marzo.

 

meloni scholz

Ma Giorgia la leader di Fratelli d'Italia, nonostante la breve distanza, ha preferito non andare né a Parigi né a Berlino, per un puro calcolo politico. Non lasciarsi fotografare accanto al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la campagna elettorale. Farlo avrebbe significato offrire il fianco alle critiche e alle ironie del capo della Lega Matteo Salvini e di Marine Le Pen […] pronti […] a stanare Meloni sulla tentazione di alleanze trasversali […] con liberali e socialisti.

 

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES

[…] anche a Palazzo Chigi, erano stati i diplomatici a sollecitare le due tappe. La premier avrebbe prima preso tempo, poi […] ha definitivamente chiuso a ogni possibilità. La logica elettorale, è stata la sua riflessione, […] non avrebbe premiato la scelta, nonostante si tratti di un impegno internazionale e istituzionale che in teoria dovrebbe rimanere protetto dalla propaganda politica. Tutto invece è sospeso fino al voto dell'8-9 giugno.

 

URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI - OLAF SCHOLZ

[…] Il vero dubbio di Meloni è stato se andare o meno nei due Paesi europei nel pieno della corsa al voto. Uno guidato da un liberale, la Francia, l'altro da un socialdemocratico, la Germania. Entrambi, sia Macron sia Scholz […] bersagli delle destre sovraniste. Meloni non ha un rapporto uguale con i due leader. Al di là di quello che si pensa, […] l'intesa con Macron è migliore, anche di come viene rappresentata […] E fa leva su una maggiore capacità empatica di entrambi, e sui tanti interessi convergenti dei due governi (a partire dai dossier economici in Ue).

 

giorgia meloni emmanuel macron

Più difficile, più freddo invece il rapporto con Scholz. Dove alla distanza politica con i socialisti, si aggiunge la distanza storica, radicale, tra l'Italia e i cancellieri tedeschi sulle politiche di bilancio. Questi mesi hanno insegnato a Meloni, quello che in fondo le raccomandò Mario Draghi prima di passarle la campanella di Palazzo Chigi. «È necessario avere un buon rapporto con i francesi». E dunque con Macron.

 

giorgia meloni olaf scholz 1

È un'affermazione che la premier ha fatto sua, anche se costa pronunciarla a chi della sfida alla Francia pensava di fare il perno della propria politica estera. Non che non ci siano motivi per tenere in vita il tradizionale ed eterno duello: le mire economiche e industriali di Parigi, la Tunisia e la Libia, il Sahel, l'indebolimento francese in Africa, i buoni rapporti (e dunque gli affari che fioriscono) con la Cina.

 

emmanuel macron giorgia meloni

Sembrano passati secoli da quando, nei primi mesi del governo Meloni, Parigi e Roma litigavano quotidianamente sui migranti […] C'è da dire che Macron ha rivisto le sue ricette, anche in chiave anti-Le Pen, e si è spostato più a destra. Mentre in Italia la diplomazia suggeriva a Meloni di evitare lo scontro diretto con il presidente francese.

 

Nel corso di queste settimane, Meloni ha modulato i suoi attacchi. Se la prende con i socialisti […] ma mai, o quasi, con i liberali, che hanno nel capo dell'Eliseo il punto di riferimento. Anche perché sarebbe più facile poi giustificare un'alleanza con partiti centristi […] che con i socialisti o i verdi. Resta il problema Le Pen, e di conseguenza Salvini. Meloni sta sempre molto attenta […] a non legarsi (ancora) troppo alla leader del Rassemblement National, a non cedere ai suoi richiami […]

giorgia meloni emmanuel macron

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...