khamenei trump

STURM UND TRUMP! – “THE DONALD” NON HA LA MINIMA INTENZIONE DI MOLLARE, ANZI RILANCIA: VUOLE BOMBARDARE L'IRAN! - IL COMMANDER-IN-CHIEF (ANCORA PER POCO) HA RIUNITO I SUOI COLLABORATORI GIOVEDÌ E STAREBBE VALUTANDO L’OPZIONE DI UN BOMBARDAMENTO MIRATO AI SITI NUCLEARI IRANIANI – PRIMA DI LASCIARE LO STUDIO OVALE, TRUMP VUOLE ANCHE IMPORRE NUOVE SANZIONI ALLA CINA E PENSA DI RIDURRE I SOLDATI IN IRAQ E AFGHANISTAN, COSÌ DA COMPLICARE LA VITA A BIDEN…

 

Francesco Semprini per www.lastampa.it

 

DONALD TRUMP IRAN

Donald Trump non molla e, a dispetto dei numeri emersi dai seggi elettorali, dedica gli ultimi scampoli del suo mandato ad assestare fendenti contro quelli che considera i “nemici giurati” degli Stati Uniti. Tra questi non poteva mancare l’Iran degli Ayatollah, al quale il comandante in capo e la sua amministrazione hanno avuto sempre un’attenzione particolare. Ed anche da presidente uscente (ormai appare ineluttabile la sua partenza) Trump non molla la presa su Teheran tanto - afferma il New York Times - da aver riunito i collaboratori per valutare l’opzione di un bombardamento mirato dei siti nucleari presenti nei territori della Repubblica islamica.

 

donald trump firma le sanzioni contro khamenei e l'iran 1

L’”attacco militare” sarebbe stato valutato giovedì scorso alla Casa Bianca nel corso di una riunione convocata dopo le notizie dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) secondo cui l'Iran sta continuando ad arricchire uranio da usare negli impianti, sforando i limiti imposti dall'accordo internazionale sul suo programma nucleare (Jcpoa).

 

DONALD TRUMP JOE BIDEN BY EDOARDOBARALDI

Tanto da essere arrivato ad almeno 12 volte la quantità consentita (oltre 2.400 kg a fronte dei 202,8 tollerati). All'incontro hanno partecipato il vicepresidente Mike Pence, il segretario di Stato Mike Pompeo, Christopher Miller, segretario ad interim alla Difesa dopo la cacciata di Mark Esper, e il capo di Stato maggiore, Mark Milley. Secondo il quotidiano della Grande Mela, molto probabilmente Trump vuole colpire il sito di Natanz. Il presidente è stato però "dissuaso" dai consiglieri, i quali hanno sottolineato che l'operazione avrebbe potuto portare rapidamente ad un conflitto di più ampia dimensione.

 

ali khamenei

Gli Stati Uniti si sono ritirati nel maggio del 2018 dal Jcpoa, firmato nel 2015 all'epoca dell'Amministrazione Obama, e hanno ripristinato le sanzioni contro la Repubblica Islamica. Dallo scorso anno Teheran ha iniziato a fare marcia indietro rispetto agli impegni assunti con l’accordo. Le tensioni tra i due Paesi sono culminate con una serie di attacchi incrociati tra interessi americani in Iraq, compreso l’assedio all’ambasciata Usa a Baghdad, e formazioni della Unità di mobilitazione popolare, ovvero le milizie sciite vicine all’Iran. Secondo le fonti sentite dal Times, Trump potrebbe comunque non aver rinunciato a colpire obiettivi e alleati dell'Iran, anche le milizie attive in Iraq.

 

KHAMENEI TRUMP

Il presidente non risparmia quindi clamorosi colpi di coda nonostante la sua partenza dalla Casa Bianca a gennaio sembri giorno dopo giorno sempre più certa. Oltre al rifiuto a cooperare per una transizione presidenziale e a prendere di mira l’Iran, Trump ha annunciato sanzioni o restrizioni ad altre società, entità e dirigenti cinesi per complicità nella violazione dei diritti umani a Hong Kong e nei campi di lavoro nello Xinjiang, regione autonoma degli Uiguri, o per minaccia alla sicurezza nazionale. E al contempo si appresta a ridurre entro il 15 gennaio a 2.500 da 4.500 il numero dei soldati in Afghanistan e a 2.500 da 3.000 quelli in Iraq. Manovre con le quali vuole rendere la vita complicata al successore, ma anche tracciare una linea di demarcazione netta tra la sua agenda e quella di Biden sulla quale costruire una eventuale campagna Trump 2024. Chiunque della famiglia ne sarà protagonista.

 

donald trump

Sull’argomento Cina si è pronunciato l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger: «L’America e la Cina stanno ora andando sempre più alla deriva verso lo scontro». L’ex numero uno della diplomazia ai tempi della presidenza di Richard Nixon, intervenendo ad un forum organizzato da Bloomberg, ha affermato che l’amministrazione entrante di Joe Biden dovrebbe muoversi rapidamente per ripristinare le linee di comunicazione con la Cina che si sono sfilacciate durante gli anni di Trump o si rischia una crisi che potrebbe degenerare in un conflitto militare.

TRUMP ROHANITRUMP IRAN SANZIONITRUMP E IRANTRUMP E IRAN donald trump offre la pace all'iran 3donald e melania trump con i militari usaTRUMP E IRANdonald trump offre la pace all'iran 2il drone abbattuto in irandonald trump offre la pace all'iran 4donald trump offre la pace all'iranlancio (fallito) del satellite iraniano zafar il 9 febbraiola nave uscgc maui circondata da tre imbarcazioni iraniane 2trump irandonald trumptrump impiccato - iranla nave uscgc maui circondata da tre imbarcazioni iranianela nave uscgc maui circondata da tre imbarcazioni iraniane 1un gruppo di navi iraniane

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - A 53 GIORNI DAL RINNOVO DELLA GOVERNANCE DI GENERALI, A CHE PUNTO È IL RISIKO BANCARIO? NEL SUO SOGNO DI CONQUISTARE IL LEONE DI TRIESTE, EVITANDO PERO' IL LANCIO DI UNA COSTOSISSIMA OPA, PARE CHE NELLA TESTA DI CALTA FRULLI UN PIANO IN DUE TEMPI: INTANTO CONQUISTARE LA MAGGIORANZA NEL CDA DELLA COMPAGNIA, DOPODICHÉ PAPPARSI MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI (SEMPRE CHE NON ARRIVI A PIAZZETTA CUCCIA UN CAVALIERE BIANCO) – ALL’OFFENSIVA DI CALTA, L’ASSO NELLA MANICA DI DONNET SI CHIAMA UNICREDIT. ORCEL AVREBBE PERSO L’ENTUSIASMO PER BPM E SAREBBE BEN FELICE DI PORTARSI A CASA BANCA GENERALI - TANTO PER SURRISCALDARE IL CLIMA GIÀ TOSSICO È ARRIVATA IERI “LA STAMPA” CHE LANCIAVA ‘’L’IPOTESI DEL CONCERTO CALTAGIRONE-MILLERI” (SMENTITA)…

luca richeldi papa francesco bergoglio sergio alfieri

DAGOREPORT - I MEDICI DEL GEMELLI CHE CURANO IL PAPA (SERGIO ALFIERI E LUCA RICHELDI) SONO STATI CHIARI CON FRANCESCO: SE E QUANDO VERRÀ DIMESSO, BERGOGLIO DOVRÀ DIMENTICARE LA VITA MOVIMENTATA CHE HA CONDOTTO FINORA, E DARSI UNA REGOLATA. IL FISICO DEL PONTEFICE 88ENNE È MOLTO PROVATO E NON POTRÀ REGGERE AD ALTRI VIAGGI, OMELIE AL GELO E MARATONE DI INCONTRI CON I FEDELI – IL FUMANTINO CAPO DELLA CHIESA CATTOLICA ACCETTERÀ LA “CAMICIA DI FORZA” DI UNA CONVALESCENZA "PROTETTA" A SANTA MARTA?

angela merkel friedrich merz

DAGOREPORT – IL MURO DI BERLINO NON E' MAI CADUTO: MERZ E MERKEL SONO LE DUE FACCE DI UN PAESE CHE NON HA SANATO LE STORICHE DISEGUAGLIANZA TRA IL RICCO OVEST E IL POVERO EST – FIGLIOCCIO DI SCHAUBLE LUI, COCCA DI KOHL LEI, MERZ E MERKEL SI SFIDARONO NEL 2000 PER LA LEADERSHIP DELLA CDU. MA LA DEFLAGRAZIONE DEI LORO RAPPORTI SI È AVUTA CON LA POLITICA MIGRATORIA DI ANGELONA, FALLIMENTARE AGLI OCCHI DI MERZ (CHE RITENEVA NECESSARIO INTEGRARE I TEDESCHI DELL’EST, PRIMA DI ACCOGLIERE SIRIANI E TURCHI) - SE LA MERKEL L’AVESSE ASCOLTATO, OGGI L’AFD NON SAREBBE AL 20%...

beppe sala elly schlein

DAGOREPORT - TE LO DO IO IL CENTROTAVOLA! - L'IDEONA DI ELLY SCHLEIN PER NEUTRALIZZARE CHI SOGNA LA NASCITA DI UN PARTITO CENTRISTA ALLEATO DEL PD: CREARE LISTE CIVICHE PER LE REGIONALI E, SE FUNZIONANO, RIPROPORLE IN CHIAVE NAZIONALE ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 COL NOME DI "ALLEANZA PER L'ITALIA" - LEADER DEL PROGETTO DOVREBBE ESSERE BEPPE SALA, CHE PERÒ HA PERSO SMALTO (LE INCHIESTE SULL’URBANISTICA MILANESE) - L'ISOLAMENTO DI SCHLEIN NEL PD SUL PIANO DI RIARMO DI URSULA E LA SUA MANCANZA SI CARISMA: I SUOI GIORNI AL NAZARENO SONO CONTATI...

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER