matteo salvini e luca morisi 5
DAGOREPORT
Sta succedendo un finimondo. Lega spaccata dai festini con droga di Luca Morisi, Giorgetti che si smarca al volo da Salvini con un’intervista bombastica a ‘’La Stampa”, M5s nel caos per il caso Di Donna-Conte, Pd romano in balia di un galoppante Calenda alle calcagna di Gualtieri, Conte che non vuole dare a Letta il suo “pacco” di voti grillini in caso di ballottaggio a Torino, Renzi inseguito dalle procure per i soldi ricevuti da Lucio Presta (oltre ai guai del padre per lo scandalo Consip), Giorgia Meloni sbattuta al muro per la scelta tragica di Michetti a Roma e Bernardo a Milano. Con contorno delle dichiarazioni di Piero Amara che stanno mettendo in subbuglio da mesi procure ed establishment.
IO SONO GIORGETTI - VIGNETTA GIANNELLI
Aggiungere un’Unione Europea mai così fragile: dopo che Biden ha tolto l’ombrello degli Stati Uniti, il voto tedesco, con la sconfitta della CDU ex Merkel, ha destabilizzato il Partito Popolare Europeo, architrave del parlamento europeo, mentre Macron ha davanti mesi durissimi e avversari terribili per il voto del nuovo numero uno dell’Eliseo.
Un casino dopo l’altro, in pochissimi giorni. Le Amministrative del 3 ottobre sono così diventate una cartina di tornasole della vera consistenza dei partiti e fino al 18 ottobre, giorno dei ballottaggi, ne potrebbero succedere di tutti i colori e dolori. Quello che è certo è che dopo il voto delle Amministrative la Lega spaccata tra governisti di Giorgetti e i no-Draghi Borghi e Bagnai, andrà a congresso e se Salvini non accetterà la linea politica moderata di Giorgetti e governatori verrà accompagnato alla porta.
Intanto, saltata per ora la Federazione Forza Italia-Lega, aspettando il risultato delle Amministrative, Matteo Renzi si sta organizzando per far nascere un gruppone di centro che vede in pista il leader di Italia Viva, Calenda, Toti, Romani, i ministri di Forza Italia Brunetta-Carfagna-Gelmini e altri dell’ala riformista e liberale.
Un gruppone che intanto vuole risultare determinante per l’elezione del nuovo capo dello Stato, contrarissimi allo scioglimento del Parlamento (quindi Draghi rimanga a Palazzo Chigi) e favorevoli a una nuova legge elettorale, completamente proporzionale.
enrico michetti roberto gualtieri virginia raggi carlo calenda foto di bacco